Fantasmi

5 scrittori e scrittrici che credevano nei fantasmi

Porte che sbattono nella notte. Luci che si spengono all’improvviso. Lamenti che gelano in un istante il sangue. La dimensione del sovrannaturale da sempre affascina profondamente l’essere umano. Da sempre il suo cuore batte più forte e inquieto quando sulla scena appaiono, con o senza catene, con o senza testa sulle spalle (le versioni variano), fantasmi oppure un uccello-sibilla o, ancora, un ineffabile gatto nero la cui ombra proietta arcani disegni sul muro. Presenze invariabilmente oscure, pronte ogni volta a condurci nel mondo del mistero. A menar le danze a tempo di tenebra.

Fantasmi, scrittori e incontri incredibili

Molte le penne famose che, lungo i secoli, si sono lasciate volentieri tentare dall’occulto. Da quel gotico più rabbrividito che favoloso. Tuttavia vi sono fior fiore di scrittori chiamati dal destino non soltanto a scrivere storie o racconti di spiriti e dèmoni, ma a trovarsi anche a tu per tu con queste strane, ineffabili creature dell’oltretomba.

Scrittori e fantasmi

Scopriamo insieme allora chi sono questi celebri e celebrati autori che, nel corso della loro vita, dovettero, in un modo o nell’altro, confrontarsi (letteralmente) con spettri e apparizioni. Buona lettura a tutti.

Anne Rice

L’autrice di Intervista col vampiro dichiarò a un giornale che la sua casa, un edificio del 1800, era infestata dai fantasmi. Tra le presenze sovrannaturali spiccava quella di Pamela Starr Clapp, una delle vecchie proprietarie, morta nel 1934. Sempre secondo Rice furono molte le persone che, nel corso degli anni, si imbatterono in questi misteriosissimi ospiti.

Thomas Hardy

Dell’incontro dello scrittore britannico con un fantasma ce ne dà pronta testimonianza la moglie Florence che, in una lettera del 1919, racconta come Hardy in visita a un cimitero (era la vigilia di Natale) si imbatté in un uomo in abiti ottocenteschi. I due scambiarono anche alcune parole, ma poi l’elegante gentiluomo entrò in una cappella, sparendo nel nulla.

Victor Hugo

Il celebre scrittore francese era un appassionato di occultismo e durante il suo esilio politico sulle Isole del Canale organizzò diverse sedute spiritiche. Apparentemente Victor Hugo riuscì a mettersi in comunicazione anche con illustri colleghi del calibro di William Shakespeare o esimi scienziati del passato come il nostro Galileo Galilei. Non v’è dubbio che il buon Hugo sapesse scegliere con cura le sue frequentazioni anche nell’aldilà!

Harriet Beecher Stowe

In una lettera a George Eliot datata 1872, l’autrice della Capanna dello zio Tom rivela di aver parlato con lo spirito di Charlotte Brontë. La Brontë durante le sedute spiritiche si lamentava a più non posso delle critiche che il suo romanzo Shirley aveva ricevuto. Stowe non era proprio certissima che si trattasse della famosa collega, ma sicuramente – continuava la donna, incrollabile nella propria convinzione – ciò dimostrava che era in grado di comunicare con l’aldilà!

Nathaniel Hawthorne

Per giorni e giorni Nathaniel Hawthorne vide presso la biblioteca che era abituato a frequentare la figura del dottor Harris, un conoscente morto improvvisamente. Lo scrittore, tuttavia, prese con il suo solito distaccato aplomb la presenza dell’uomo. Imperturbabile continuò a far visita a quella sala di lettura infestata ormai dallo spirito del povero dottor Harris!

Via | Mentalfloss
Foto | Vitalez1988 via Depositphotos

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Giorgio Podestà

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