Gli amici che amo tanto

Gli amici che amo tanto: una forma d’arte universale per aiutare gli animali

Il video musicale Gli amici che amo tanto è un progetto contro l’abbandono e il maltrattamento degli animali. Il suo obiettivo è sensibilizzare il pubblico verso questo tema.

L’importante iniziativa è stata ideata dal musicista Fabio Mazza, che è compositore, paroliere e anche produttore della canzone. Come chi ci segue sa bene, noi di Libri e parole abbiamo a cuore da sempre il benessere dei nostri amici animali. È per questo che desideriamo dar spazio e sostegno all’iniziativa intervistando proprio Fabio Mazza, perché ci racconti il senso e lo scopo del suo progetto.

Intervista a Fabio Mazza sul progetto Gli amici che amo tanto

Gli amici che amo tanto

Fabio, come nasce l’idea della canzone Gli amici che amo tanto?

Qualche anno fa, da uno dei canili di Roma ho adottato un pitbull adulto di quattro anni. Era uno di quei cani che molto difficilmente vengono adottati a causa di alcune caratteristiche della razza o di leggende metropolitane. E poi c’è da considerare l’età e la taglia. Era di una dolcezza infinita, molto socievole con le persone. Vivevamo in simbiosi. Lo portavo con me dappertutto. Ovviamente lo osservavo soffermandomi su alcuni dettagli: i suoi piccoli riti, le sue abitudini, cosa gli piaceva annusare, quale lato del divano preferiva per il riposino pomeridiano. Soprattutto mi colpiva il suo sguardo. Era profondo, intenso, trasmetteva amore e gioia.

A volte avevo l’impressione che, quando non si accorgeva di essere osservato, lasciasse trasparire un alone di tristezza, di malinconia. Chissà: forse erano dovuti ai ricordi del suo passato, l’abbandono, i diciotto mesi vissuti in canile… È stato proprio quel velo di tristezza nei suoi occhi a farmi pensare e immaginare cosa potrebbe aver provato quando è stato abbandonato in strada: paura, fame, sete, dispiacere, angoscia, vergogna… Questi pensieri mi hanno portato a scrivere Gli amici che amo tanto. Ciò che immaginavo del suo passato non dovevo fare altro che metterlo su carta.  

Un animale abbandonato soffre, ha paura, rischia di morire, di ammalarsi. I più fortunati vengono adottati da una famiglia che li ama, ma non è così per tutti purtroppo. Io faccio volontariato nei canili, sono iscritto alla LNDC (Lega nazionale per la difesa del cane), e so che, purtroppo, le adozioni non superano il numero degli abbandoni. I canili sono sempre pieni. Mi piacerebbe che questa canzone potesse essere utile a sensibilizzare più persone possibili su questo tema. Spero che in futuro ci siano meno abbandoni e più adozioni. 

Sappiamo che per rafforzarne il senso e l’impatto anche visivo, hai scelto di affiancarla a un cartone animato: qual è lo scopo che vorresti raggiungere?

L’idea del video musicale realizzato come un cartone animato mi è venuta contemporaneamente alla produzione della canzone, durante la fase iniziale della registrazione. Volevo che il personaggio del cartone, il cane, fosse il mio “Capoccione” (questo era il suo nome). La canzone l’avevo scritta e composta quando era ancora vivo, poi purtroppo è stato portato via da un tumore a soli otto anni e mezzo. Dopo qualche mese ho deciso che il brano, nonostante in quel momento fosse diventato qualcosa di molto personale, non dovesse rimanere nel cassetto, bensì diventare  utile per tutti gli altri cani abbandonati che, innocenti, stanno scontando un ergastolo in canile. Quindi il video che ripercorre la storia di un abbandono, seguendo ovviamente di pari passo  il testo della canzone, mi sembrava una buona idea.

Ho contattato Alessandro Bigardi, bravissimo videomaker di Milano, che ha utilizzato delle clip video di “Capoccione” e altro materiale, fondendo il tutto  con vari software  e procedimenti grafici particolari, per realizzare il video musicale  in stile cartone animato con un effetto acquarello molto particolare. L’impatto visivo di questo video spero sia un apporto in più alla canzone per poter raggiungere lo scopo che dicevo prima, ovvero cercare di sensibilizzare tante più persone su questo triste tema. Naturalmente vorrei ottenere numerose visualizzazioni e download da Youtube, Spotify e altre piattaforme. Non lo nascondo: vorrei monetizzare quanto più possibile, poiché devolverò i proventi a rifugi che ospitano animali abbandonati e ad associazioni animaliste come quella di cui faccio parte.  

Chi ha collaborato con te a questo progetto?

Su questo progetto dal budget abbastanza limitato, abbiamo lavorato in pochi. Io ho composto la musica, scritto il testo, arrangiato il brano e curato tutta la fase di registrazione. Quindi c’è stato ovviamente l’apporto del cantante “Capo Horn” che ha interpretato il brano, artista che ha scelto uno pseudonimo perché desidera restare anonimo. Poi il fonico ingegnere del suono Fabio Maiorano (Mixedbyfab) che ha curato il mix e mastering. E, ovviamente, Alessandro Bigardi che ha realizzato il video musicale. 

Sappiamo che sei un musicista compositore: hai altri progetti per il prossimo futuro? 

Premesso che sto cercando di imparare a prendere in considerazione solo il presente come filosofia di vita, per me l’importante è suonare il mio pianoforte, comporre musica e scrivere testi. Per l’immediato futuro ho già altre canzoni da far uscire non appena sarà completata la produzione, e poi mi sto organizzando per ottenere lavori di composizione di musica per immagini, per film o documentari. 

Quanti anni avevi quando hai scoperto la tua passione per la musica?

Che io ricordi la passione per la musica l’ho sempre avuta. A quattro anni già ascoltavo dischi e cassette di vario genere, dalla musica pop alla classica, passando per le colonne sonore. Il primo strumento musicale su cui ho messo le mani è stato il flauto quando avevo otto anni; seguii un corso a scuola insieme ad alcuni miei compagni di classe. Ma oltre agli esercizi che ci venivano assegnati, riuscivo a suonare tutte le canzoni che ascoltavo dalla radio e dai dischi. Poi a dieci anni ho iniziato a studiare il pianoforte in una piccola scuola privata del mio quartiere, e da allora non ho ancora smesso di studiare. La musica è talmente vasta e bella che bisognerebbe avere a disposizione l’eternità per studiarla tutta, sperimentare, creare, divagare…

Ritieni che la musica possa essere un veicolo efficace per arrivare al cuore della gente?

La musica è una forma d’arte universale che arriva ai sentimenti della gente, come la pittura e la danza. Non hanno bisogno di traduzioni e doppiaggi. Un quadro o una scultura si guardano e se trasmettono qualcosa te ne accorgi. Stesso discorso per la danza e ovviamente anche per la  musica: la ascolti e se ti dà delle sensazioni, ma soprattutto se resta impressa nei tuoi ricordi ed entra a far parte della colonna sonora della tua vita, allora è una buona musica.

Un motivo in più per guardare questo video

Ringraziamo Fabio Mazza per la disponibilità e ricordiamo a tutti voi che il singolo Gli amici che amo tanto, cantato da Capo Horn, è sui principali store digitali (Spotify, iTunes, Apple Music ecc), mentre il video musicale è visibile su Youtube.

Vi ricordiamo che ogni singola visualizzazione contribuirà ad aiutare e sostenere questa iniziativa e chissà, forse anche a far trovare una nuova famiglia a chi non merita di finire la propria vita chiuso in un canile!

Libraio

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