Lolita Nabokov

Lolita di Nabokov: tra scandalo e capolavoro, segreti e curiosità sul romanzo

Rifiutato da diversi editori che ne avevano subodorato la pericolosa volatilità, Lolita venne pubblicato nel 1955 tra applausi scroscianti (quasi tutta la critica ne fu conquistata) e parole al vetriolo (i perbenisti partirono invece subito all’attacco, gridando irosamente allo scandalo).

In questo clima così surriscaldato, dove ogni recensione si mutava in baruffa o ammirata apologia, il romanzo di Vladimir Nabokov divenne in un battibaleno l’argomento del giorno, risvegliando prontamente anche l’interesse di Hollywood che, nel 1962, lo trasformò in un memorabile film diretto da Stanley Kubrick.

L’ossessione del maturo professore Humbert Humbert per la giovane figliastra Lolita fece in breve tempo il giro del mondo, affermandosi sia come pietra miliare della letteratura americana sia come indiscutibile classico del cinema internazionale.

8 tra curiosità e segreti su Lolita di Nabokov

Lolita, tuttavia, nasconde tra le sue pagine tanti piccoli segreti che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito alla sua nascita e al suo enorme, straripante successo. È giunto ora il momento di svelarli insieme.

1. La lettura di un articolo ispirò in parte Lolita

Nabokov asseriva di aver tratto ispirazione per la stesura di Lolita da un articolo di giornale dove si parlava di una scimmia in cattività che aveva disegnato le sbarre della sua povera gabbia. Il professor Humbert – sempre secondo l’autore – non era, ahimè, altro che una sorta di babbuino impegnato a ritrarre ossessivamente le inferriate della propria angusta prigione.

2. La figura di Lewis Carroll stimolò la fantasia di Vladimir Nabokov

Un’altra fonte di ispirazione per Vladimir Nabokov fu lo scrittore inglese Lewis Carroll, la cui fama era già adombrata dalle voci di un interesse non propriamente ortodosso per il mondo dell’infanzia.

3. L’autore impiegò cinque anni per scrivere Lolita

L’idea di una passione di un uomo maturo per una persona molto più giovane era già presente nella mente di Nabokov nei primi anni ‘30 e, transitando poi per altre opere minori, approdò nel 1948 in Lolita. Fu, tuttavia, un percorso lungo e mosso che terminò solo anni dopo (1955) con l’effettiva pubblicazione del volume.

4. L’uso di cartoncino da schedario è alla base della redazione del romanzo

L’autore di Lolita amava prendere note e appunti sui cartoncini da schedario. Centinaia di biglietti su cui le vicende del professor Humbert si andavano lentamente dipanando in attesa di essere poi disciplinate in un vero e proprio romanzo.

5. Lolita è una lettera d’amore per la lingua inglese

Quando un critico definì Lolita la storia d’amore dell’autore con il romanzo romantico, Vladimir Nabokov intervenne dicendo che sarebbe stato meglio affermare che Lolita era piuttosto la sua storia d’amore con la lingua inglese.

6. Il libro racchiude diverse allusioni allo scrittore Edgar Allan Poe

La presenza dell’autore del Corvo si fa notare e sentire in diverse pagine di Lolita. A partire dall’amore adolescenziale di Humbert per Annabel Leigh, inequivocabile richiamo alla celebre e indimenticabile Annabel Lee di Edgar Allan Poe.

7. Uno scrittore citato in Lolita è l’anagramma esatto del nome di Vladimir Nabokov

Incerto se pubblicare o no il romanzo con uno pseudonimo, Nabokov inserì in Lolita il “personaggio” di Vivian Darkbloom, un’autrice le cui lettere formano l’acronimo perfetto del suo nome.

8. Nabokov rimase contrariato e deluso dal film di Stanley Kubrick

Benché il nome dello scrittore appaia in qualità di sceneggiatore/collaboratore nel film di Kubrick, gli interventi e suggerimenti di Vladimir Nabokov vennero in realtà quasi tutti disattesi o eliminati.

Via | Mentalfloss
Foto | jewhyte via Depositphotos

Giorgio Podestà

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