Coronavirus, il nemico del momento

Coronavirus, il nemico del momento

L’intervista al professor Francesco Benozzo (Pandemia dichiarata, soggiogamento delle popolazioni, soppressione della libertà di parola) e le sue riflessioni dopo un mese da quella pubblicazione (La sospensione dell’incredulità nella grande truffa della pandemia) hanno costituito materiale di approfondimento per molti. A tal proposito abbiamo qui pubblicato l’esperienza del dottor Antonio Scardino, medico italiano che lavora in Francia.

Ci giungono ora da Israele alcune riflessioni di Igal Amitai, attore e regista, nato in Ucraina. Dopo aver fatto il giornalista per un lungo periodo, Igal si è dedicato al teatro e ora, con sua moglie Tamara, che è anche scrittrice, lavora ad Haifa nel teatro.

Lasciamo a lui la parola (e ringraziamo Dana Levi per la traduzione in italiano)

Coronavirus, il nemico di turno

Il Coronavirus, così ci hanno detto, è una creatura minuscola, invisibile a occhio nudo. Un virus che saltuariamente attacca il nostro corpo e questa volta lo ha fatto con grossa intensità. Abbiamo creduto alla storia che ci hanno raccontato, alla minaccia che ci hanno promulgato, innanzitutto poiché ci è stata annunciata da dottori specializzati e da persone importanti e non già dai primi venuti.

Del resto, dato che la storia pone al proprio centro “il nemico” che minaccia la nostra esistenza, un concetto considerato razionale riesce a riunire gli animi delle persone. Per questo motivo se ne parla utilizzando termini di “combattimento” e di “vittoria”. Come durante una guerra, tutto ci si manifesta così ovvio e naturale.

E dato che abbiamo creato missili e contromissili, presto daremo vita al farmaco adatto. Farmaco che affronterà l’invasore violento e lo eliminerà.

In questi giorni del Coronavirus girano anche storie differenti per le quali il problema non risiede nel virus stesso, ma nel sistema immunitario indebolito ed esausto dell’uomo moderno, colpito quotidianamente dallo smog e dall’inquinamento provocato dalle grandi industrie, dai pesticidi utilizzati nell’agricoltura, dai medicinali chimici e da molto altro. Ciononostante è difficile gareggiare con l’attenzione che si è focalizzata attorno alla narrazione dell’unico invasore esterno. È risaputo che un nemico esterno è preferibile rispetto a uno sguardo autocritico.

Anche la questione che il Covid-19 stia distruggendo l’economia mondiale è momentanea, dato che si manterrà il sistema preesistente.

Fra poco, grazie a Dio, tutto ciò finirà, si dice, e si tornerà alla normalità. Ci saranno nuovi posti di lavoro nelle fabbriche e verranno fatte donazioni per costruire nuovi reparti oncologici. I sistemi sanitari verranno dotati di molti respiratori meccanici che continueranno a darci l’illusione che è possibile “sconfiggere” la morte.

Si continuerà a fabbricare strumenti di morte e annientamento, visto che “la vita umana è al di sopra di tutto” e dobbiamo vincere. Vincere cosa? Sconfiggere chi? Non è importante: il nuovo nemico di turno sarà presto scoperto.

Foto | cottonbro da Pexels

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