Un vero e proprio enfant prodige. Un talento subitaneo e precoce che esplose quando Carson McCullers a soli 23 anni pubblicò con gran clamore Il cuore è un cacciatore solitario. Un esordio fragoroso. Non v’è dubbio. Un debutto letterario destinato a far scorrere – in America come altrove – fiumi di inchiostro.
L’immagine della giovane scrittrice, con gli occhi sgranati e malinconici di chi ha compreso fino in fondo il cuore del mondo, apparve come un uragano sulle riviste più prestigiose, i quotidiani più letti o à la page, diventando nel giro di poche frenetiche settimane l’evento letterario del 1940.
Il mondo tormentato di Carson McCullers: tra amore, malattia e solitudine
Ma al di là del successo, dell’interesse fiorito attorno al suo nome, iniziava per la McCullers un’esistenza in forte chiaroscuro, segnata precocemente dalla malattia (morirà appena cinquantenne dopo una serie di ictus), da un turbolento rapporto con il marito omosessuale, dai suoi innamoramenti per altre donne e, inevitabilmente, anche da alcuni fiaschi come il dramma teatrale The Square Root of Wonderful che nel 1957 chiuse rapidamente i battenti per la diserzione del pubblico.
Come un’elegia senza tempo, il mondo della McCullers ci viene incontro popolato di paria, di piccoli e grandi emarginati, di cuori luminosi e solitari che sembrano camminare su di una corda tesa tra due rive. Una ferma di luce, l’altra fonda di dolore. A noi basta solo volgere gli occhi al cielo per vederli ancora in pieno sole.
Carson McCullers, il suo indimenticabile esordio e le altre opere
Il cuore è un cacciatore solitario
Come già detto, è il suo romanzo d’esordio. Il libro che la catapultò giovanissima tra gli astri delle Lettere d’oltreoceano. Una storia dolente e piena di poesia dove lo sguardo di Carson McCullers fruga nel cuore di un’umanità ai margini; da una adolescente, innamorata della musica e che sogna di avere un pianoforte, a John e Spiros, due sordomuti che vivono insieme ma che la vita sta spietatamente per separare.
Riflessi in un occhio d’oro
Un titolo che richiama anche un film del 1967 dove spiccano i nomi di Elizabeth Taylor e Marlon Brando, lei nel ruolo di una sensuale e fedifraga moglie, lui in quello del marito, il maggiore Pendleton, segretamente omosessuale. Un dramma a tinte forti che ci porta in una base militare nel sud dell’America tra violenti passioni e ossessioni tutte da nascondere. Il romanzo venne pubblicato per la prima volta nel 1941.
Invito di nozze
Fu un altro grande successo letterario di Carson McCullers. Uscito nel 1946, Invito di nozze racconta sogni e speranze di una dodicenne solitaria di nome Frankie. La ragazzina orfana di madre pensa di poter iniziare una nuova vita e partire con il fratello e la sua futura moglie. È proprio l’inaspettata notizia del matrimonio del giovane ad alimentare il sogno di Frankie, tuttavia la realtà (come spesso accade) sarà ben diversa.
La ballata del caffè triste e altri racconti
Una raccolta struggente in cui spicca per bellezza e forza La ballata del caffè triste, un racconto incentrato sulla figura di Amelia, proprietaria di un locale in una sperduta cittadina del sud degli Stati Uniti. Un triangolo d’amore e ossessione, potremmo riassumerlo anche così, che minaccia di travolgere e perdere per sempre i suoi protagonisti.
Orologio senza lancette
È l’ultimo romanzo di Carson McCullers. Pubblicato nel 1961, Orologio senza lancette racconta gli ultimi mesi di vita di J.T. Malone, farmacista di una cittadina della Georgia. L’uomo appena trentanovenne scopre di essere gravemente malato di leucemia. L’abile penna della scrittrice scava – con la poeticità che la contraddistingue – nei suoi stati d’animo e di chi gli vive (o passa) accanto.
Foto | Carl Van Vechten, Public domain, da Wikimedia Commons
Disclaimer. Su alcuni dei titoli linkati in questo articolo, Libri e parole ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi per l’utente finale. Potete cercare gli stessi articoli in libreria, su Google e acquistarli sul vostro store preferito.
Lascia un commento