Il dossier Wuhan

Il dossier Wuhan: un giallo in Cina, tra pandemia e repressione

Shanghai. Febbraio 2020.

Il dossier Wuhan

Chen Cao, ex ispettore capo del dipartimento di polizia della città, è stato rimosso dall’incarico e promosso direttore di un ente praticamente inutile, l’Ufficio per la Riforma del sistema giudiziario, poi pure messo in licenza di convalescenza.

Le alte sfere non si fidano più di lui. È caduto in disgrazia. Da almeno due anni la Sicurezza interna lo sorveglia assiduamente.

Fa una passeggiata nel Vicolo della Polvere Rossa, cui si associano tanti ricordi, diretto alla vicina Libreria internazionale alla ricerca di una serie di libri per alcune traduzioni. Su richiesta dell’Ufficio del turismo di Wuhan, una casa editrice gli ha offerto un consistente anticipo e proposto di pubblicare la traduzione in inglese delle poesie classiche dell’antica dinastia T’ang, abbinando ai testi un dipinto coevo.

Torna stanco nel pomeriggio. La pandemia si sta diffondendo, gli altoparlanti consigliano di restare a casa e praticare il distanziamento sociale.

Indagini al tempo della pandemia

Una donna lo chiama imponendogli di sottoporsi a un testo per il Covid dato che è stato visto vicino all’ospedale dove circolavano tanti positivi. Sul cellulare usato per le comunicazioni confidenziali riesce a parlare col suo amico Pang che gli racconta la drammatica situazione di Wuhan (tutti gli abitanti rinchiusi, senza vie di fuga e senza canali di comunicazione) e la scelta fatta di lavorare a una (pericolosa) serie di post su WeChat per raccontare i secretati casi ed eventi della vita reale.

Poi riceve due visite in successione. La giovane e snella segretaria del suo ufficio Jin, che lo adora e lo mette in guardia, e l’alto e slanciato 40enne Hou Guohua, vicecapo di gabinetto della giunta municipale, che gli chiede di fare da consulente (con relativi previlegi) per un caso di tre omicidi in pochi giorni nei pressi dell’Ospedale Renji. Dovrà risolverlo e ben presto deciderà anche di anteporre a tutto un altro progetto di traduzione, far conoscere meglio la Cina di oggi.

La magnifica serie di Qiu Xiaolong

Tredicesimo decisivo episodio della magnifica serie ambientata in Cina e scritta in inglese negli Usa dal docente universitario di letteratura in Missouri Xiaolong (“piccolo drago”) Qiu (Shanghai, 1953).

Stile e struttura de Il dossier Wuhan

Come sempre, fra poesie, detti, adagi, proverbi, versi, la narrazione è in terza quasi fissa sul leggendario protagonista e talora sulla sua nuova preziosa conturbante assistente, reciprocamente ancora molto attratti da pulsioni e sentimenti, nonostante la differenza d’età.

I primi episodi erano stati ambientati subito dopo i fatti di Tienanmen (1989), che suggerirono, invece, a Qiu di fermarsi negli Stati Uniti.

Ora siamo giunti ai giorni nostri, il romanzo è dedicato

a tutte le persone che sono morte e hanno sofferto… per colpa dell’inumana politica zero-Covid imposta dal Partito comunista cinese e di un sistema di sorveglianza e di repressione peggiore di quello descritto da… Orwell.

La figura di Chen Cao

Sappiamo che Chen esprime la vita parallela dell’autore se fosse rimasto in patria.

Cao è un poeta stufo. Lungo vari decenni ha risolto brillanti casi (tutti glielo ricordano miticamente), ha impersonato il ruolo del poliziotto, gli sta bene. Eppure, risolvere il mistero dei tre feroci delitti dei dipendenti dell’ospedale nel lockdown (un dirigente della propaganda, un’infermiera, un cardiochirurgo) non è più la stessa cosa di impegnarsi per mantenere la stabilità del sistema guidato dal partito. Il sistema gli appare sbagliato e inefficiente, troppo gerarchico e corrotto. Pensa che tante persone si siano ormai rese conto che amare il proprio paese non può significare sempre e comunque essere costretti a sostenere il governo qualunque scelta compia. Non si presterà ad agire ancora come “simbolo dorato della spada dell’Imperatore”.

Durante le accorte conversazioni all’interno dell’affiatata circospetta coppia continui sono i riferimenti a George Orwell: La fattoria degli animali (1944) e 1984 (1948). Lui inizia a tradurre di nascosto in inglese i post dell’amico Pang da Wuhan (i tragici eventi riportati sono veri, diffusi dalla scrittrice Fang Fang e da tanti netizens cinesi), raccogliendoli come Il Dossier Wuhan (da cui il titolo del romanzo) e chiama a raccolta tutti i vecchi fidati amici, lei lo aiuta, sarà quel che sarà.

Il libro

Qiu Xiaolong
Il dossier Wuhan
traduzione di Fabio Zucchella
Marsilio, 2023

Valerio Calzolaio

Valerio Calzolaio

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