Oxford. Giugno 1994. G. è un argentino 23enne, borsista dottorando in Inghilterra, e segue con passione e acume i corsi di logica matematica. Ha un nome tanto difficile da pronunciare (in inglese) che nessuno lo esprime.
Un suo professore è il caro grande Arthur Seldom, autore dell’Estetica dei ragionamenti e della prosecuzione filosofica dei teoremi di Gödel.
Durante il primo anno di studio e ricerca, maestro e allievo hanno già risolto insieme un cruento caso criminale, testimoni di una serie di morti furtive, sottili, quasi astratte, che i giornali dell’epoca definirono delitti impercettibili.
I delitti di Alice
Ora, all’inizio del secondo anno, quando il giovane ha appena scelto l’argomento dell’obbligatoria relazione per la borsa (l’ipotesi di partire da un frammento di testo per riprodurre tratti e scrittura), Seldom lo mette in contatto con un ex-allievo amanuense australiano, che lavora alla sezione scientifica del dipartimento di polizia, e lo coinvolge in una riunione dell’eletta confraternita intitolata al matematico, logico, fotografo, prete anglicano e scrittore dell’età vittoriana Charles Lutwidge Dodgson (1832-1898), noto ovunque nel mondo con lo pseudonimo di Lewis Carroll per Alice nel paese delle meraviglie. L.C. per 26 anni aveva pure pigramente insegnato matematica proprio a Oxford.
Ancora, per la seconda volta, devono affrontare un mistero, del passato e del presente, e, conseguentemente, crimini e delitti. Non è che è stata trovata la prova che il grande scrittore fosse proprio affetto da pedofilia conclamata?
La seria attraente timida dottoranda Kristen Hill ha forse trovato una pagina scomparsa che potrebbe sconvolgere l’imminente pubblicazione del diario dello scrittore come authoritative edition, con saggi critici scientifici dei vari biografi della confraternita. La ragazza sta per raccontare bene la vicenda, viene investita, varie differenti morti seguiranno.
Guillermo Martínez, la matematica, i gialli
Il matematico argentino Guillermo Martínez (Bahía Blanca, 29 luglio 1962) ha effettivamente insegnato in gioventù per due anni al Mathematical Institute di Oxford, costruendosi ben presto una bella parallela carriera di scrittore. Complessivamente 4 saggi scientifici, 6 romanzi (abbastanza tradotti nel mondo, tre in Italia), molti racconti. E, certo, risulta davvero splendida la relazione fra logica matematica e genere giallo, sempre più, via via che gli autori intelligentemente competenti dell’una hanno affinato la pluralità emozionale dell’altro.
Seldom era stato iscritto al Partito comunista del Regno Unito e non crede nella improvvisa conversione di Kristen, appunto, sulla base di una matematica antropologica.
Qui l’autore molto si è documentato (e ci diletta) sull’amata citatissima personalità di Lewis Carroll e sulla connessa meravigliata figura di Alice, una dei quattro figlidei Liddell, che lui fotografava durante la stesura del libro a lei dedicato nell’estate 1863. In venticinque anni Carroll fotografò solo otto nudi infantili, questo è provato.
Le pagine strappate del diario di Carroll
Il romanzo si ispira alla scoperta, fatta a Guildford dalla drammaturga Karoline Leach, di un foglio con il riassunto delle pagine strappate del diario di Carroll; tutti gli altri eventi e i personaggi (compresa la Confraternita) sono immaginari, seppur dopo meticolosa ricerca su biografie e studi in materia.
Tanti rompicapi, enigmi, giochi, indovinelli, combinazioni, sostituzioni.
Segnalo l’esame grafologico, a pag. 35. L’anziana mitica Josephine a occhi chiusi mostra ripetutamente di saper distinguere un caffè con il latte e un latte con il caffè (per l’ordine del versare), inglesi esperti, grazie al tè!
Interessante il rapporto fra cioccolatini e diabetici, anche se quel che perlopiù quasi tutti industrialmente divorano è il whisky.
Il libro
Guillermo Martínez
I delitti di Alice
traduzione di Valeria Raimondi
Marsilio, 2021
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