Three Pines (così piccolo da non comparire sulle mappe), Québec orientale, sud di Montréal, confine con il Vermont. Dalla scorsa estate.
Il lupo grigio
Una domenica mattina di metà agosto Jeanne Caron, capa dello staff del vicepremier, cerca più volte Armand Gamache, ora capo della Omicidi della Sûreté du Québec, mentre si riposa. Intorno la moglie archivista e bibliotecaria Reine-Marie (figli e nipoti abitano vicino, ma non con loro), amici e cani di ogni sorta.
A lungo lui non risponde al numero governativo che compare e rifiuta di dire chi lo cerca. Quella donna aveva costruito una trappola quasi mortale contro il figlio, non la sopporta proprio. Poi manda a quel paese il centralinista per ribadire di non volerla incontrare.
Tuttavia, viene avvisato che è scattato l’allarme nel loro appartamento di Montréal. Così, vanno a dormire lì in città (dopo la cena con un’affiatata coppia).
Stranezze
Di mattina lui va in ufficio (sta indagando su due omicidi inspiegabili, con le medesime modalità, ma a grande distanza, sembrano esecuzioni) e cominciano ad accadere effettive stranezze. Arriva un pacco per Gamache all’accettazione, è stato incartato in un significativo foglio di giornale, contiene il suo soprabito estivo (evidentemente rubato dall’attaccapanni dentro casa). Trova tre appunti, sopra sono vergati il nome del destinatario e la frase “Questo è di suo interesse”, in una tasca il “molestatore” gli dà appuntamento in un bar quello stesso pomeriggio, in un’altra su un mezzo pezzetto di carta sono scritte alcune erbe di una qualche ricetta.
Scoppia l’allarme, il capo decide di andare, registra la conversazione con quello strano tipo, ma all’uscita un furgone li investe. Scopre poi che a morire è stato Charles Langlois, un barbone biologo marino.
Lentamente, grazie alla collaborazione dei due vice Isabelle Lacoste e Jean-Guy Beauvoir (genero di Armand), vien fuori che potenti uomini di governo, con varie talpe e inciuci, potrebbero preparare un enorme mortifero attentato alla rete idrica. Di fatto un colpo di stato. Non si può parlarne con nessuno, troverebbero altri obiettivi. Occorre andare a tentoni, per monasteri e città, in patria ed Europa. Sventare umani disastri costa vite.
I romanzi di Louise Penny
La giornalista, conduttrice radiofonica e grande pluripremiata scrittrice canadese Louise Penny (Toronto, 1958) è giunta all’ottimo diciannovesimo romanzo della serie del mitico Armand.
La prima avventura uscì nel 2005, poi un romanzo ogni anno (talvolta viene ricompreso come ventesimo anche un racconto breve del 2011). Circa la metà sono tradotti in italiano, ma non molti dei primi. Iniziò Piemme nel 2013, poi sempre Einaudi dal 2017 in avanti (recuperando finora un paio di precedenti). Dal 2023 circola anche la prima stagione della serie televisiva.
Chi è il lupo grigio
Quelle sono zone di lupi e la prima visita è all’abbazia di Saint-Gilbert-Entre-les-Loups. Il titolo prende propriamente spunto dal racconto di un capotribù Cree all’abate: nel corpo umano possono coesistere due lupi, uno grigio e compassionevole, l’altro nero e vendicativo; li si può riconoscere e forse si può scegliere a quale dei due ciascuno vorrà dare a mangiare. La metafora torna di continuo attraverso molteplici fili culturali ed emotivi, ovviamente con dinamica univoca: nelle indagini criminali il lupo grigio (un’ombra in copertina) va salvato, mentre il lupo nero va fermato, ammesso che si stabilisca bene l’attribuzione.
Stile e struttura del noir
L’avvincente narrazione è in terza varia al passato sul concitato caso. I piani temporali differenti emergono con le biografie dei vari personaggi (compresi quelli cui siamo ormai affezionati), storie personali e vicende intrecciate.
Il protagonista indiscusso è il tenace sensibile ispettore capo, madrelingua francese, per l’inglese un accento britannico (studente di storia a Cambridge), d’animo nobile e calmo per pesanti esperienze, gentile per convinzione, esperto di espressioni metaforiche, dotato di pistola solo quando è certo di doverla usare, raccoglitore segreto di fascicoli su persone non colpevoli del reato su cui stava indagando, ma tutt’altro che innocenti rispetto ad altri reati (la persona cui lo confessa non riappare più in questo romanzo e se ne potrebbe servire male in un futuro eventuale).
Mirtilli e fondente, sidro e altro nei monasteri, compreso il Chartreuse, liquore certosino che prima o poi bisognerà provare.
La poetessa abbastanza pazza continua con le sue godibili rime.
Alcuni monaci cantavano melodiosamente, andavano al karaoke e registrarono un eccelso disco di canti religiosi, nelle temperie.
Il libro
Louise Penny
Il lupo grigio. Le indagini del commissario Armand Gamache
Traduzione di Letizia Sacchini
Einaudi, 2024
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