Agency

William Gibson e Agency: quando la complessità sfianca

Agency si presenta come il seguito del precedente romanzo Inverso (The Peripheral), dal quale è stata tratta anche una riuscita serie televisiva, ma invece di consolidare l’affascinante universo narrativo creato da William Gibson, lo espande in modo incontrollato.

Agency: troppa carne al fuoco?

La trama, frammentata su diversi livelli temporali e narrativi, risulta molto difficile da seguire e spesso frustrante. Questo eccesso di complessità, se in un primo momento può catturare l’attenzione del lettore, alla fine si trasforma in un ostacolo alla comprensione della storia.

… o troppi personaggi?

In realtà il problema principale del romanzo è il numero eccessivo di personaggi. Sono davvero troppi, al punto che diventa arduo ricordare i loro nomi e seguirne gli sviluppi. Per quanta attenzione si riesca a porre nella lettura, la sovrabbondanza di dettagli e di sottotrame confonde, anziché arricchire la storia.

È altresì innegabile che Gibson dia prova di grande maestria nel gestire la debordante materia del romanzo, ma il lettore ne esce sfiancato, costretto com’è a prendere nota dei vari, molteplici personaggi.

Dialoghi ridondanti e fuorvianti

A peggiorare la situazione contribuisce l’abbondanza di dialoghi, spesso fuorvianti e poco incisivi. Invece di chiarire le dinamiche e approfondire i temi, questi dialoghi confondono ulteriormente il lettore, aggiungendo un senso di caos a una narrazione già complessa.

Temi interessanti, ma…

Gibson si propone di affrontare temi profondi come il rapporto tra tecnologia e umanità, ma questi si perdono in una narrazione che non concede il tempo né lo spazio per riflettere.

L’eccesso di personaggi, trame, salti temporali e dialoghi finisce infatti per oscurare le potenzialità dei concetti che il romanzo tenta di esplorare.

Agency: un’opera impegnativa ma disorientante

Agency è un romanzo che disorienta più che coinvolgere. Sebbene possa affascinare chi ama (come il sottoscritto) l’opera di uno dei padri riconosciuti del movimento cyberpunk, tuttavia non riesce a replicare l’equilibrio, sia pur precario, raggiunto nel precedente Inverso.

Purtroppo la mancanza di misura e la sensazione di generale confusione rendono questa opera un’occasione almeno in parte sprecata per quel geniaccio della fantascienza che risponde al nome di William Gibson.

Il libro

William Gibson
Agency
Traduzione di Daniele Brolli
Mondadori 2021

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Luigi Milani

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