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Jules Verne e le sue previsioni sul futuro

Jules Verne è stato uno scrittore francese di romanzi d’avventura, considerato, insieme a H. G. Wells, uno dei padri della fantascienza. Le previsioni di Jules Verne sui progressi tecnologici sono celebri: i suoi romanzi sono pieni di idee che successivamente si sono concretizzate nella realtà.

Un visionario, creatore di un genere

Jules Verne è tra gli autori più tradotti di ogni tempo e alcune sue opere sono state adattate per il cinema.

Tuttavia, la sua importanza storica non risiede solo nel contributo che diede alla letteratura in generale e alla fantascienza in particolare. Nei suoi racconti fantastici, troppo spesso liquidati come letteratura per bambini, Verne ha predetto con grande precisione l’emergere di alcuni prodotti generati dal progresso tecnologico del XX secolo.

Come è stato in grado di farlo? Da giovane Verne redigeva brevi articoli su argomenti scientifici e storici per guadagnare qualche extra. Come è normale che sia per la stesura di tali testi, doveva documentarsi e leggere molto sui progressi della tecnica e sulle scoperte scientifiche. Da qui nacque l’idea di incorporare tutte queste conoscenze nei suoi romanzi. Grazie alle sue basi scientifiche, Verne aveva uno sguardo aperto e più o meno accurata su quanto sarebbe potuto accadere nel futuro.

Le previsioni di Jules Verne

In Ventimila leghe sotto i mari, Verne prevedeva come sarebbero stati i sommergibili moderni. Il romanzo fu pubblicato nel 1870 e il primo sottomarino dotato di propulsione elettrica a batteria  risale nel 1888: il Peral della Marina Spagnola. In questo romanzo, Verne descrive anche armi a elettroshock, definendo le pallottole come contenitori elettrici, capaci di far cadere un animale morto con un leggero tocco.

Tra le previsioni di Julio Verne si trovano l’uso dei carri armati nel suo libro La casa a vapore, il lanciafiamme in Davanti alla bandiera, i satelliti artificiali in Robur il conquistatore.

Nelle sue opere, Verne descrisse anche con estrema precisione macchine e invenzioni che oggi ci sono familiari, ma che ai suoi tempi erano impensabili. Alcuni esempi? L’elicottero, la tortura con scariche elettriche, le bombe a frammentazione, il cannone a lungo raggio, i missili teleguidati, le recinzioni elettrificate, il cinema sonoro, la trasmissione di notizie via radio, i grattacieli, l’inquinamento o la città ecologica.

L’arrivo sulla Luna, tra le più curiose predizioni di Verne

Ci sono due romanzi veramente sorprendenti di Jules Verne per quel che riguarda le previsioni del futuro. Si tratta di Dalla Terra alla Luna (1865) a cui segue Intorno alla Luna (1870). Qui Jules Verne indovinò, con incredibile precisione, una serie di eventi che sarebbero diventati realtà un secolo dopo.

Alcune particolarità del viaggio sulla Luna secondo Jules Verne

  • Verne collocò un telescopio da 5 metri di diametro nelle Montagne Rocciose. Posizione e diametro sono identici a quelli che ebbe il primo telescopio su Monte Palomar.
  • Anziché scegliere i paesi promotori dei viaggi alle potenze del suo tempo (Francia e Inghilterra), preferì gli Stati Uniti. Il luogo del lancio della nave di Verne è Cape Town, molto vicina a Cape Canaveral, luogo in cui avvenne il lancio della nave Apollo 11. Inoltre, è incredibile e sembra più che una casualità: Verne fece calcoli molto simili a quelli della NASA molto tempo prima. Le navicelle, per riuscire nel loro decollo dalla Terra, avrebbero dovuto contare su calcoli corretti di rotazione terrestre, velocità di fuga e la propria velocità iniziale. Pertanto, essendo vicino all’equatore terrestre, avrebbe comportato un minor consumo di energia.
  • L’Apollo 11 e la nave di Verne avevano forma conica e misuravano 3,65 metri; mentre l’Apollo 11 pesava 5.621 chilogrammi, l’artefatto descritto da Verne aveva un peso simile (5.345 chilogrammi).
  • Nel primo viaggio sperimentale del romanzo di Verne c’erano degli animali. Nella vita reale fu la cagnolina Laika il primo essere vivente a viaggiare nello spazio (che storia triste!).
  • La nave di Verne che arriva sulla Luna si chiama Columbiad e trasporta tre uomini. Il modulo dell’Apollo 11 si chiamava Columbia e trasportava anch’esso 3 uomini.
  • La nave di Verne aveva un sistema di raffreddamento basato su un circuito chiuso, trasportava alimenti concentrati e aveva razzi secondari per correggere la traiettoria, come le moderne navicelle. Inoltre, la velocità raggiunta dall’Apollo 11 (40.000 chilometri all’ora) era molto vicina a quella descritta dallo scrittore francese nella finzione (38.720 chilometri all’ora).

Via | ABC + La Vanguardia
Foto | ratpack2 via Depositphotos

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Roberto Russo

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