Scrittrici e scrittori irlandesi da leggere

Scrittrici e scrittori irlandesi che tutti dovrebbero leggere

L’Irlanda, come è noto, ha regalato ai lettori di ogni tempo grandi scrittori e poeti in grado di lasciare il segno componendo bellissime e indimenticabili opere, divenute addirittura immortali, da James Joyce a Oscar Wilde, da Yeats a più di un Premio Nobel per la Letteratura.

Sì, l’Irlanda si è aggiudicata un posto d’onore nel panorama letterario mondiale, e chissà se sapete che anche il padre del Conte Dracula era nato in un sobborgo di Dublino!

Scrittori Irlandesi di Dublino

Classe 1847, Bram Stoker, bambino perennemente malato e costretto a letto, si creò ben presto una realtà parallela fatta di mostri e altre creature, tanto che si dice che i suoi più terrificanti racconti furono ispirati proprio dal periodo più difficile della sua infanzia.

Fortunatamente, da adulto poté vivere una vita più che normale: viaggiò moltissimo, si dedicò con successo alla matematica, sposò Florence Balcombe (si dice fosse stata la fidanzata di Oscar Wilde), e diede vita a una delle pietre miliari della letteratura: Dracula, una storia di vampiri narrata in forma epistolare e pubblicata per la prima volta nel 1897.

L’ispirazione gli giunse qualche anno prima, quando ebbe modo di conoscere la leggenda del principe rumeno Vlad Tepes Dracul, crudele figura storica. Noi associamo il nome di questo scrittore irlandese al romanzo gotico, ma innumerevoli sono gli scritti che ci ha lasciato, e questo è il primo (l’ordine del nostro elenco però è del tutto casuale) degli scrittori irlandesi che tutti dovrebbero leggere.

L’odore degli esseri umani: Jonathan Swift e Gulliver

Sebbene sia cresciuto in Inghilterra, forse non tutti sanno che anche Jonathan Swift è uno scrittore irlandese di Dublino. Per l’esattezza, stiamo citando colui che ha dato alla luce una strana fiaba – metafora, grazie alla quale l’autore poté esternare il suo odio per il genere umano. Parliamo de I viaggi di Gulliver, pubblicato in forma anonima nel 1726. Diventata un classico della letteratura per l’infanzia, l’opera in realtà rappresenta un attacco allegorico alla società del tempo, alla classe politica, alle corti. Lo stile è grottesco, Lilliput è in realtà l’Inghilterra, Gulliver dopo tante avventure e peripezie torna a casa sostenendo di non sopportare più l’odore degli esseri umani e per questo non può più stare tra i suoi simili.

Anticonformista, amante della satira pungente, canonico della cattedrale di San Patrizio a Dublino e successivamente Decano, eppure autore – in forma anonima – di attacchi alla religione, cosa questa che gli impedì una brillante carriera, il solitario e misantropo Jonathan Swift oramai affetto da disturbi mentali morì a 78 anni, nel 1745, lasciando il suo consistente patrimonio ai poveri e destinandone una parte per la costruzione di un manicomio in Irlanda, sua terra natia.

Un eroe del quotidiano: James Joyce

Nel 1882, nasce a Dublino James Joyce, scrittore, poeta e drammaturgo irlandese.

Anche lui anticonformista e molto critico nei confronti della società irlandese di quel tempo, ha lasciato un segno nel panorama letterario, non tanto per una vasta produzione quanto per lo stile: la sua sperimentazione linguistica lo annovera fra i più significativi autori del XX secolo, in particolar modo per il romanzo Ulisse. In buona parte monologo interiore, offre il flusso di coscienza del protagonista Leopold, un ebreo irlandese impegnato a tradire la moglie che a sua volta ha tradito lui. Tutto accade nell’arco di una giornata, a Dublino – il 16 giugno 1904 – e vari personaggi sono presentati attraverso visione e pensiero del protagonista. Un eroe anch’egli, come nel poema di Omero, ma un eroe che si muove nella vita di ogni giorno e che a questa deve cercare di sopravvivere.

Eccentrico, stravagante, raffinato: Oscar Wilde

Strano pensare che Oscar Wilde – Dublino 1854, Parigi 1900 – non pubblicò mai una raccolta di aforismi: noi tutti ne incontriamo di continuo e altrettanto spesso ne annotiamo, non è vero? Venne definito antipatico, irascibile, istintivo e polemico e immorale, ma incontra tutta la nostra simpatia per la grande capacità di esporsi proprio con le sue frasi che fanno riflettere.

Ci ha regalato dei grandi capolavori, come Il ritratto di Dorian Gray o L’importanza di chiamarsi Ernest, e la sua scrittura è indiscutibilmente raffinata. Eccentrico, stravagante, amante del lusso ma spesso indebitato. La scelta di metter su famiglia non fu sufficiente per mettere a tacere le sue inclinazioni, sebbene al tempo vigessero regole piuttosto severe: per l’omosessualità erano previsti addirittura due anni di reclusione. In un clima di ipocrisia, sulle sue ostentazioni ribelli ebbero la meglio i benpensanti e fu condannato a due anni di carcere e ai lavori forzati. La triste esperienza gli ispirò De Profundis, una lunga lettera al suo amato Alfred. Il testo rappresenta al contempo una confessione e un’accusa, e vi troviamo un Oscar Wilde meno ribelle e più costernato, quasi giudice delle sue stesse scelte.

Poeti irlandesi e Premi Nobel: W. B. Yeats

Nato a Dublino nel 1865, William Butler Yeats fu un poeta, drammaturgo, scrittore e anche senatore! Tra i poeti irlandesi più amati e ricordati, fu colui che si interessò in maniera attiva al misticismo e allo spiritualismo. Amava i gatti, ne aveva ben 17 in casa, e la passione per le scienze esoteriche lo spingeva a isolarsi con tutti loro e sua moglie. In lui non troviamo la ribellione, ma un grande amore per il suo paese, attrazione per le leggende, affetto per le tradizioni, nonché un dissociarsi dalle azioni violente.

Un linguaggio asciutto e sobrio, l’armonia, la bellezza della natura, l’amore per una donna, sono componenti della sua scrittura, in grado di influenzare tutta la poesia inglese del ‘900.

“Per la sua poetica sempre ispirata, che con alta forma artistica ha dato espressione allo spirito di un’intera nazione”, è la motivazione con la quale ha ricevuto nel 1923 il Premio Nobel per la Letteratura.

Ci ha lasciati nel 1953, ma mai ci lascerà la forza dei suoi versi, in grado di suscitare grandi e immortali emozioni.

I poeti irlandesi del 900, vantano anche un altro Premio Nobel per la Letteratura, Séamus Heaney (1995), grande esponente della cultura inglese e appassionato di miti. E chi tra loro ha saputo dare dei connotati moderni alla figura femminile legata alla tradizione celtica, sono proprio le donne, con i loro versi densi di passato ma anche di un presente che lo arricchisce, mostrandolo con grande originalità.

Scrittori gialli irlandesi

Conoscete Mary Higgins Clark? Figlia di immigrati irlandesi, quarantadue bestseller, ottanta milioni di copie vendute soltanto negli Stati Uniti, e una figlia scrittrice di gialli (sebbene non così conosciuta). Oppure John Connolly, scrittore di Dublino i cui romanzi sono pubblicati in Italia da Rizzoli, Salani e Fanucci. E ancora il premiatissimo Ken Bruen, i cui romanzi hanno attratto registi e sceneggiatori, dando vita a serie e film.

La narrazione, in generale, è parte integrante della popolazione irlandese, ma gli ultimi nomi che vi abbiamo citato fanno parte di un elenco di scrittori gialli irlandesi che hanno dimostrato che non esiste genere in cui gli scrittori di questo incredibile paese non possano cimentarsi. A temi come l’amicizia, l’amore, la religione, la politica, si affiancano i gialli, i polizieschi, i thriller, completando il vasto panorama letterario irlandese, la cui conoscenza vi suggeriamo di approfondire.

Foto | WikiCommons

Susanna Trossero

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