Michele Di Romano

Michele Di Romano, lo studente che inventa mondi immaginari

Il mondo vi sta stretto? Noi di Libri & Parole conosciamo qualcuno in grado di offrirvene uno nuovo! Certo, creare mondi immaginari veritieri è un’abilità che pochi hanno, per questa ragione ci teniamo a presentarvelo e a parlarvi del suo progetto. Un mondo alternativo al nostro, con le sue storie, le mappe, i documenti, volti di personaggi, persino una lingua e un dizionario, una moneta e tanto altro. Lui è Michele Di Romano, 18 anni, studente del Liceo Scientifico G. Asproni di Iglesias. Legge, ama i film, passare del tempo con gli amici o in palestra. Insomma un ragazzo come tanti ma con la voglia e la capacità di

plasmare un nuovo mondo credibile in ogni aspetto, un mondo sì fantastico ma completamente spiegabile, realistico.

Intervista a Michele Di Romano

Una delle mappe realizzate da Michele Di Romano

Ciao Michele, la tua sorprendente creazione, che abbiamo potuto ammirare durante la scorsa edizione della Fiera del Libro di Iglesias, merita un approfondimento: come e quando è nata la tua idea?

Non è facile spiegare come tutto è iniziato. Probabilmente le radici più profonde di questo mondo sono da ricercarsi nei pochi resti delle storie e dei personaggi che da bambino inventavo da solo o con amici, per gioco. Credo che quasi tutti i bambini siano inventori di storie, anche se la maggioranza  con gli anni le dimentica nella crescita e con il cambiare degli interessi. Tuttavia io ho sempre avuto un forte legame con i frutti dell’immaginazione così non li ho mai abbandonati del tutto. Per anni ho continuato ad arricchire questo protofolklore. Crescendo, per qualche tempo ho accantonato il tutto ma in quest’ultimo anno però, non so bene sotto quale spinta ho deciso di rispolverare i miei vecchi scritti sebbene con un occhio più attento e quasi scientifico.

Per creare un mondo che fosse effettivamente credibile e realistico, ho cominciato a pensare ad una lingua, capendo ben presto la improbabilità di un mondo in cui se ne parla una sola. Così ho intrapreso uno studio linguistico e storiografico più approfondito del nostro mondo, tale da poterne

Che cosa rappresenta per te questo mondo immaginario? È solo puro divertimento o contiene qualcosa di più profondo?

Forse la definizione migliore della mia creazione sarebbe quella di una storia dell’umanità alternativa, forse nata dalla mia passione per la storia ma anche per l’antropologia e la paleoantropologia. In origine il creare questo mondo era principalmente un divertimento ma col passare degli anni e con lo stratificarsi delle vicende e degli aspetti più vari della creazione quest’ultima è diventata sempre più una parte di me.

Talvolta mi diverte ma mi fa anche riflettere come avvenimenti e personaggi del mio mondo creati sulla base di situazioni e persone reali  anticipino in maniera quasi profetica cose che poi avvengono realmente; forse ormai sono fin troppo addentro a questa creazione che vedo un po’ il mondo tramite i filtri culturali che una persona del mio mondo immaginario avrebbe venendo proiettata in quello reale. Credo pertanto che non sia più un semplice divertimento ma che sia diventato una parte importante della mia vita: occupa gran parte del mio tempo e forse, in futuro, una eventuale pubblicazione di questo lavoro potrebbe effettivamente segnare ciò che farò del resto della mia vita. Non ho idea di come andrà a finire, l’unica cosa su cui sono sicuro è che non abbandonerò facilmente questo mondo alternativo.

Sei certamente un gran lettore: hai un genere letterario e soprattutto qual è il libro che più ti ha colpito fino ad oggi?

Per quanto possa essere singolare per un inventore di mondi, in realtà non sono un grande lettore di ciò che ci si aspetterebbe come ispirazione nel delineare vicende inventate. In definitiva, sono un grande lettore ma principalmente di saggi come opere storiografiche e ricerche che spaziano dall’ambito evoluzionistico alla geopolitica. Certo non mancano tra le mie letture anche opere fantasy da cui traggo ispirazioni varie ma più che altro mi informo sulle modalità in cui gli autori creano il mondo in cui si svolgono le storie, invece che sulle storie vere e proprie. Dunque penso che il fatto di leggere principalmente opere non narrative ma che trattano nel dettaglio del mondo in cui viviamo, sia all’origine della mia attenzione all’estremo realismo del mio mondo.

Per quanto riguarda il libro che mi ha più colpito finora non saprei bene come rispondere ma forse posso ricordare due libri che hanno segnato la mia creatività, il primo è La straordinaria storia della vita sulla Terra, di Piero e Alberto Angela. L’altro è un testo che ho letto solo di recente ma sul quale avevo già fatto numerose ricerche e che mi ha notevolmente influenzato, il Silmarillion di J. R. R. Tolkien, un’opera secondaria per il grande pubblico nella quale è raccolta la mitologia e la storia del mondo da egli creato, che mi ha fortemente influito sul mio desiderio di dare al mio mondo un background vasto e stratificato.

Qual è il sogno nel cassetto di Michele Di Romano? E ancora: come immagini Michele Di Romano adulto?

Un sogno che mi piacerebbe davvero realizzare sarebbe quello di pubblicare libri e, perché no, anche opere di altro genere basate sui miei scritti. Per ora ho in cantiere diverse opere che però tra una cosa e l’altra non sono ancora riuscito a concludere, fortunatamente ho iniziato abbastanza presto a scrivere e avrò tempo per completarle, benché il vero problema sia costituito dal fatto che non appena comincio a scrivere qualcosa vengo subito catturato da una nuova idea che non posso fare a meno di mettere a frutto. Un Michele Di Romano adulto? Non saprei ma non mi dispiacerebbe avere sorprese.

Susanna Trossero

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