Quando si parla di J.R.R. Tolkien si pensa subito a Il Signore degli Anelli, a Lo Hobbit e se va bene al Silmarillion. Tuttavia Tolkien ha scritto parecchie altre opere. Diamo uno sguardo, quindi, a tutti i libri di J.R.R. Tolkien.
Tutti i libri di J.R.R. Tolkien
Innanzitutto essendo stato non solo scrittore, ma anche filologo e linguista ha scritto tantissimi saggi, fra cui anche Sulle fiabe (On Fairy Stories).
Se invece siete interessati al Tolkien scrittore di romanzi e racconti, c’è da sapere che normalmente i suoi scritti sono organizzati in due categorie: i racconti vari (quasi sempre di argomento fantastico e spesso indirizzati ai bambini) e le opere ambientate nella Terra di Mezzo.
I romanzi e i racconti vari
Nel gruppo dei romanzi e dei racconti vari possiamo annoverare:
- Il cacciatore di draghi (1975). Narra dell’incontro fra il fattore Giles e il drago di nome Chrysophylax;
- Albero e foglia (1976). Contiene: il saggio Sulle fiabe, i racconti brevi Foglia di Niggle e il pezzo teatrale Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm;
- Le avventure di Tom Bombadil (1978). È lo stesso Tom Bombadil che incontra Frodo. Potrebbe, quindi, essere una storia a cavallo con la categoria delle opere ambientate nella Terra di Mezzo, anche se non tutti lo inseriscono nel canone Tolkeniano per via della sua forma. Sembra quasi come se la storia venisse narrata come parte del folklore degli Hobbit;
- Le lettere di Babbo Natale (1980). È la raccolta di lettere fittizie scritte da Babbo Natale che Tolkien inviava ai figli);
- Mr. Bliss (1984). Racconta le disavventure di Mr. Bliss e della sua nuova auto;
- Roverandom (1998). È la storia del cagnolino Rover trasformato in un cane di porcellana da uno Stregone e dei suoi tentativi di ritrovarlo per farsi ritrasformare in un cane in carne e ossa.
Tutti i libri di J.R.R. Tolkien: le opere della Terra di Mezzo
Parlando invece delle opere di Tolkien ambientate nella Terra di Mezzo, quelle pubblicate fino a che lo scrittore era ancora in vista sono solamente Il Signore degli Anelli (1970) e Lo Hobbit (1973).
Tutto il resto è stato pubblicato postumo dal figlio Christopher Tolkien, che ha ripreso quanto lasciato dal padre e l’ha riordinato per darlo alle stampe.
Nel 1978 esce così Il Silmarillion: non è un romanzo, bensì una sorta di legendarium che dà forma e sostanza a tutto il resto, narrando miti e retroscena. Nel 1981 arriva Racconti incompiuti di Numenor e della Terra di Mezzo: in questo caso si tratta di frammenti di storie e informazioni suddivise per argomento.
History of Middle-earth
Ci sarebbe poi quello che è noto come History of Middle-earth, ovvero dodici volumi che parlano sempre di storie vecchie, personaggi vicende magari solo accennate da altre parti e parti inedite.
In Italia molto famosi sono i primi due volumi, Racconti ritrovati e Racconti perduti. Nel primo troviamo una serie di racconti con protagonista Eriol, racconti che vertono sull’origine del mondo e sulle prime Ere della Terra di Mezzo. Nel secondo figurano sei racconti di vicende che sono alla base della cosmogonia e delle successive vicende narrate nelle altre opere (Il racconto di Tinùviel, Turambar e i Foalòke, La caduta di Gondolin, La Nauglafring, Il racconto di Eärendil e La storia di Eriol e Ælfwine). In realtà poi nel 2002 è uscito un tredicesimo volume, ma alla fine è solo un indice.
Altri libri di J. R. R. Tolkien
Continuiamo la nostra disamina di tutti i libri di J.R.R. Tolkien. Passiamo al 2006 quando esce I figli di Hurin, romanzo completato dal figlio di Tolkien, Christopher. Qui vengono narrate le vicende dei due figli di Hurin Túrin Turambar e la Nienor, da quando erano piccoli fino alla battaglia di Túrin contro il drago Glaurung.
Se vi piace poi il genere, ci sarebbe anche l’epistolario La realtà in trasparenza del 1990, La trasmissione del pensiero e la numerazione degli elfi del 2008 (raccolta di saggi); La leggenda di Sigurd e Gudrin del 2009 (qui vengono narrate le vicende di Sigfrido con commenti di Christopher Tolkien); La caduta di Artù del 2013 (ovviamente qui si parla della storia di Re Artù, sempre con commenti di Christopher Tolkien).
Foto | WikiCommons
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