La donna che fugge

Un delitto tra i food truck di Barcellona: “La donna che fugge” di Alicia Giménez-Bartlett

Barcellona. Un autunno ai giorni nostri.

La donna che fugge

L’ispettrice Petra Delicado e il suo vice Fermín Garzón stanno interrogando in commissariato Eduardo Bob Castillo Montes, quarant’anni tondi, celibe, nato a Madrigal de las Altas Torres ma trapiantato a Barcellona fin da ragazzo, psicologia all’università presto abbandonata, ormai ufficialmente cuoco, il potenziale indagato di un delitto più che un testimone.

Due coltellate al cuore hanno ucciso Christophe Dufour, 38enne cittadino francese residente in Spagna, anche lui cuoco.

Da precisi soci e grandi amici, insieme avevano avviato la gestione di un food truck, uno di quei furgoni che vendono cibo di strada o specialità cucinate sul momento, di gran moda un po’ in tutto il mondo.

I due si alternavano a dormirci dentro, l’altro in albergo, complementari pur se molto diversi. Christophe duro e combattivo, alto e bello, taciturno e donnaiolo di successo. Eduardo sensibile e gracile, divertente e logorroico.

Poco dopo la mezzanotte qualcuno o qualcuna si era introdotto mentre Chris dormiva placidamente e lo aveva pugnalato. Bob non sa spiegarselo proprio.

Le indagini di Petra Delicado

Ancor più quando viene fuori che la sera prima del delitto Chris aveva parlato a lungo con l’alta bella distinta cliente francese Nathalie Verreaux, con passaporto falso, che la stessa vittima si chiamava in realtà Pierre Laurent e girava con una falsa identità, anche lui con passaporto falso, e soprattutto che la cliente viene identificata come la 52enne Martine Marchand, una lista di precedenti penali da far paura (tutti connessi al traffico di stupefacenti), a capo di una importante rete di narcotraffico, ricercata dall’Europol, ancora a Barcellona con i suoi uomini alla ricerca di qualcosa e forse in fuga.

Minacce e attentati continuano, sconvolgendo il gruppo del food truck. Vi saranno inevitabilmente ulteriori indagini e altre morti. Mentre Petra e Fermín fanno coppia fissa e hanno bisticci o guai pure in famiglia.

Gli ottimi gialli di Alicia Giménez-Bartlett

La bravissima Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è famosa per la serie gialla che ha protagonista l’ormai quasi sessantenne ispettrice Petra Delicado (una meticolosa attaccabrighe, ossimoro vivente), anche se ha scritto più di una decina di altri ottimi romanzi (1984-2015), saggi, racconti, articoli.

Siamo giunti a oltre una ventina di avventure letterarie di Petra, fra racconti brevi o lunghi e romanzi. Questo dovrebbe essere l’undicesimo della serie oltre all’originale “autobiografia” (fra il 1996 e il 2024), narrate in prima persona al passato, descrivendo assassini e contesti criminali di ogni sorta, ambientate in tanti quartieri della capitale catalana (salvo sporadiche parziali eccezioni), con frequenti parodie sul genere: il vice coprotagonista vecchietto e grassottello, le tecniche investigative “adattate” agli intuiti femminili, i tic dei differenti personaggi.

La donna che fugge: una scrittura terapeutica

Il titolo La donna che fugge certo riguarda esplicitamente la francese, che tuttavia non è l’unica donna che fugge. In parte richiama altri personaggi femminili, in parte la stessa Petra, perennemente scettica e senza figli, ormai felicemente convolata a terze nozze con il buon architetto Marcos (quattro figli dalle due precedenti mogli), il quale sembra qui essersi conflittualmente fissato con l’andare a vivere fuori città.

L’autrice è rimasta vedova poco tempo prima della stesura del romanzo e ha spiegato:

tutte le donne scappano quando hanno un problema che potrebbe far soffrire chi le ama, preferiscono stare male loro, piuttosto… Mi sono riparata in mezzo a queste pagine per curare il mio dolore.

Impariamo qualcosa sulle belle cittadine intorno a Barcellona dove via via si sposta il mondo dello street food (chioschi ristoranti); i coniugi vicini di truck Elisenda e Javier lo fanno vegetariano, molto appetitoso; Fermín assaggia spesso con gusto, riflettendo sulle donne affette da “sindrome della mamma”.

Petra si riempie di sgomento verificando la quantità di manifestazioni che si svolgevano intorno a lei senza che ne sapesse nulla né che sia mai stata tentata di andarci. Non è la sola.

Birra e liquori in frequenti occasioni, a Tortosa vino rosso per i famosi sanguinacci chiamati baldanas.

Il libro

Alicia Giménez-Bartlett
La donna che fugge
traduzione di Maria Nicola
Sellerio, 2024

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Valerio Calzolaio

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