Il nome di Diana Torrieri (1913-2007) appena pronunciato ci porta immediatamente al teatro di ieri o forse dovremmo dire, più propriamente, di sempre. A interpretazioni che hanno lasciato un segno profondissimo nella sua storia. A ruoli memorabili, salutati dalla critica con encomi e applausi scroscianti in Italia come all’estero dove, per volere del Ministero, divenne verso la fine degli anni ‘60 ambasciatrice ufficiale della cultura italiana.
Diana Torrieri, ambasciatrice della cultura italiana
Molti furono i registi di primo piano che, nel corso tumultuoso degli anni, la diressero con successo, da Giorgio Strehler a Luigi Squarzina. Da Gianfranco de Bosio a Ruggero Jacobbi.
Molte, anzi moltissime le sue apparizioni in Rai, quando la “prosa” teneva ancora orgogliosamente banco e gli autori portati in scena avevano nomi titanici e irresistibili come Racine, Ibsen o Ugo Betti (drammaturgo tutto da rivalutare e riscoprire).
Tuttavia il suo era un talento molteplice, variegato, così sensibile e acuto da saltare – agile e aggraziato come un cavallo di razza – il recinto che lo imprigionava, fondendosi in un istante in una luce oscura e dolorosa, in una discesa agli inferi, destinata però a erompere inevitabilmente nella poesia. Nella scrittura. In quel dolentissimo gioco di specchi dove il proprio io si frantuma e si ricompone senza posa, lasciando sul campo di quell’intimo scontro, di quella spietata battaglia con l’esistenza e contro se stessi, un’anima tramortita, i cui lividi brillano luttuosamente al sole.
Diana Torrieri scrittrice
Dietro questa vita segnata da trionfi e rovesci di fortuna, da un tentativo di suicidio e una lenta rinascita, l’intelligenza e il cuore di Diana Torrieri si levano come un invincibile scudo di cristallo che, ancora oggi, ci abbaglia e ci commuove. Come ci commuove, del resto, quella sua incantevole e ormai quasi dimenticata autobiografia, uscita nel 1990 presso le Edizioni Paoline, in cui i ricordi, le riflessioni poetiche e religiose, si snodano in conversari – fitti e sussurrati – con uno dei più grandi nomi della poesia di tutti i tempi: la pura e sempre incendiaria Emily Dickinson.
Per approfondire il talento di scrittrice di Diana Torrieri vi segnaliamo qui di seguito la sua intera opera letteraria, divisa tra poesia e narrativa.
Raccolte poetiche
- I nomi (Mursia,1974)
- Forse l’allodola (Rebellato, 1976)
Romanzi
- Il tuo silenzio (Borletti 1973)
- Vivendo Anna (Sei, 1982), vincitore del Premio Fregene
- L’antica bambina (Sei, 1985)
- Destinazione Emily (Edizioni Paoline,1990)
Foto | WikiCommons
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