Domeniche d’agosto è un romanzo di Patrick Modiano purtroppo difficilmente reperibile in Italia perché fuori catalogo. L’edizione originale – Dimanche d’août – è del 1986, presso Gallimard, e l’anno successivo Feltrinelli l’ha pubblicato in italiano con la traduzione di Leonella Prato Caruso. Il testo lo si può trovare, con un po’ di fortuna, sulle bancarelle del mercato usato e anche online, scandagliando la rete. Io sono riuscito a trovarlo su eBay.
Domeniche d’agosto
La storia narrata è quella di una ricerca, come spesso succede nei romanzi di Patrick Modiano. Ambientato a Nizza, il romanzo si apre con due uomini (Jean, la voce narrante e protagonista, e Frédéric Villecourt, antagonista) che si incontrano pur non volendolo fare, parlano ma non dicono quello che effettivamente si vorrebbe sapere. Oggetto del contendere è una donna, Sylvie, moglie del secondo e amante del primo. Ogni tanto nel racconto si affaccia questa donna, per poi sparire e, infine, ricomparire in maniera chiara.Ma quando la storia sembra procedere spedita, Patrick Modiano vira decisamente e racconta un’altra storia, misteriosa, i cui protagonisti sono Virgil e Barbara Neal e, loro malgrado, anche Jean e Sylvie. Come si intrecciano le loro vite? Come si inseriscono in quel filone tanto amato da Patrick Modiano che è la ricerca di qualcosa o qualcuno seguendo un filo labile?
Ora tutto si confonde. Le immagini del passato si aggrovigliano in una pasta leggere e trasparente che si stende, si gonfia e prende la forma di un pallone iridato, pronto a scoppiare. Mi sveglio di soprassalto, col cuore in tumulto: il silenzio fa aumentare l’angoscia. (pag. 37)
Indizi, dettagli, sensazioni. Sembra un giallo quello raccontato da Patrick Modiano in Domeniche d’agosto, eppure è un giallo in cui i pezzi mancano, perché si hanno solo alcune tracce da seguire, come, per esempio, una foto sbiadita scattata per caso a Nizza da un fotografo ambulante:
Tengo molto a questo tipo di fotografie, tracce di un momento effimero in cui si è stati felici, di una passeggiata in un pomeriggio di sole… Sono importanti quelle sentinelle, con la macchina a tracolla, sempre pronte a fissarci in una istantanea, quei custodi di ricordi, in perlustrazione continua. (pag. 66)
Una storia, anzi due, che coinvolgono il lettore che è ansioso di sapere cosa è successo e, una volta che l’ha saputo, di capire il perché. Ma di spiegazioni ce ne sono poche, solo qualche sprazzo:
Talvolta il velo si squarciava, mai di giorno però, solo di notte, per via dell’aria pura e viva e delle luci scintillanti (pag. 77)
Quel che resta sovrana è la solitudine delle persone e, sebbene Modiano faccia lodare a Jean la solitudine (“Finalmente soli. Niente è paragonabile a questa voluttà”, pag. 82) essa pesa come un macigno tra le pagine del libro.
La mia copia del testo di Modiano
Una curiosità che, chissà, piacerebbe a Patrick Modiano. La copia di Domeniche d’agosto in mio possesso, acquistata online, ha una scritta a penna sul frontespizio: “luglio 87, Modena e non Padova” e, a capo: “torride, tristi, disperate”. Materiale per una storia alla Modiano, senza dubbio!
Il libro
Patrick Modiano
Domeniche d’agosto
traduzione di Leonella Prato Caruso
Feltrinelli, 1987