L’ammirazione è l’esca migliore per sedurre un uomo.
Uno scrittore per protagonista
I romanzi che hanno per protagonisti degli scrittori sono tra i preferiti di molti lettori, il sottoscritto compreso. Quando poi a scrivere il libro è uno scrittore di razza come Josè Ovejero, il piacere nel leggerli aumenta parecchio. Non solo per l’alta qualità della scrittura, ma anche perché nel corso della lettura si possono cogliere interessanti riferimenti autobiografici, e, come in questo caso, incursioni nel mondo, non sempre felice, della letteratura.
La seduzione: una storia di vendetta…

Protagonista del romanzo La seduzione è Ariel Hernández, scrittore cinquantacinquenne abbastanza noto in passato, ma oggi disilluso, annoiato e in profonda crisi. Prossimo al divorzio, tende alla sociopatia e disprezza profondamente il mondo dell’editoria, la società consumistica, gli stereotipi e più in generale i luoghi comuni:
Noi scrittori preferiamo che ci mentano, credere a tutti i conoscenti e agli sconosciuti che ci dicono che gli è piaciuto il nostro nuovo romanzo anche se noi stessi l’abbiamo detto tante volte ad altri senza pensarlo davvero.
L’unico contatto col mondo esterno è costituito dal giovane David, aspirante scrittore insicuro e introverso, che sembra attribuire ad Ariel il ruolo di mentore.
La situazione precipita quando David viene pestato quasi a morte da alcuni sconosciuti. Al risveglio dal coma dal coma il ragazzo si trasforma in un’altra persona, ossessionata dalla sete di vendetta nei confronti dei suoi aggressori.
A tale scopo coinvolge il cinico Ariel, che, dopo le comprensibili resistenze iniziali, finisce coinvolto in un vortice di violenza e caos senza fine.
… ma non solo
Le cose però non stanno proprio come sembrano, dal momento che la realtà e la finzione cominciano a confondersi e alterarsi in un groviglio inestricabile, peraltro non sempre facile da dipanare neppure per il lettore. I ruoli di vittima e carnefice, come in un thriller hitchcockiano, sembrano alternarsi e mescolarsi in un gioco mortale di vendetta, violenza e ritorsione. A poco a poco, le certezze granitiche del protagonista e il suo stesso modus vivendi verranno messi in dubbio da nuovi, strani accadimenti…
Non possiamo svelare oltre, pena il disvelamento del finale, che contiene un clamoroso colpo di scena.
La scrittura
Ovejero ha scritto La seduzione romanzo in prima persona, con una forma asciutta e tagliente, elegante ma quasi mai leziosa. In tal senso il lettore viene catturato sin dalle prime righe dalla voce sferzante del protagonista, che, in preda a un compiaciuto egocentrismo, non risparmia critiche aspre verso i suoi colleghi scrittori, gli editori, il Governo, le forze dell’Ordine, la moglie in fuga, i giovani… Ma lo fa sfoggiando un sarcasmo che spesso diverte, come quando afferma:
L’unico modo per avere successo nella vita è ingannarsi. L’oggettività porta alla malinconia.
Un pro e un contro
Una nota di merito per la traduzione, curata da Bruno Arpaia, che riesce ad adattare con bravura e padronanza tecnica la lingua a tratti complessa dello scrittore, ricorrendo alla bisogna anche ad arditi neologismi.
Piccola nota di demerito invece per la scelta, operata dallo stesso scrittore, di non indicare in alcun modo l’avvento del discorso diretto, né con le classiche virgolette, né con il trattino. Il che ingenera talvolta nel lettore una certa difficoltà nel discernere chi stia parlando.
Il libro
José Ovejero
La seduzione
traduzione di Bruno Arpaia
Voland, 2019
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