Dare un punteggio ai libri

L’eterna diatriba del dare un punteggio ai libri: tu da che parte stai?

Nel mondo vastissimo della lettura, non esistono due lettori uguali. L’esperienza di immergersi in un libro è un viaggio personale e intimo, che varia da persona a persona. C’è chi predilige la fantasia e la fantascienza, rifuggendo la narrativa mainstream, mentre altri trovano nella letteratura romantica il loro rifugio ideale. E ancora, c’è chi non si lascia influenzare da etichette e generi, affidandosi unicamente alla sinossi per scegliere la prossima avventura letteraria. Ci sono anche coloro che amano i saggi e lasciano perdere la narrativa.

Tra le innumerevoli sfumature che contraddistinguono i lettori, una domanda accende il dibattito: i libri dovrebbero essere “votati” o no? Insomma: dare un punteggio ai libri (stelle, numeri, pallini) è una buona idea?

Pro e contro del dare un punteggio ai libri

A favore della valutazione numerica possiamo elencare i seguenti motivi.

  • Piattaforme letterarie e sistemi di classificazione: la maggior parte dei siti web e applicazioni dedicate alla lettura utilizza sistemi di punteggio, permettendo ai lettori di catalogare le proprie esperienze su scale da 1 a 5 stelle o da 1 a 10.
  • Orientamento nella scelta delle letturele recensioni e i voti degli altri lettori influenzano spesso le nostre decisioni. La valutazione media di un libro può fungere da indicatore generale del gradimento del pubblico.
  • Guida personale e collettiva: assegnare un punteggio aiuta a classificare le letture in base al proprio gusto, creando liste di libri preferiti, da consigliare o da non rileggere. Inoltre, la propria opinione, se accompagnata da una recensione, può essere utile ad altri lettori indecisi.

Viceversa, dare un punteggio ai libri può smuovere le seguenti obiezioni.

  • Mancanza di un criterio universale: le scale di punteggio variano da piattaforma a piattaforma e, soprattutto, da lettore a lettore. Un 3 per uno può essere un “discreto” mentre per un altro un “quasi bocciato”.
  • Limiti della quantificazione: un numero non può racchiudere la complessità e l’intensità di un’esperienza di lettura soggettiva. La ricchezza di sfumature e sensazioni si perde nella freddezza di una valutazione numerica.
  • Influenzamento e distorsione del giudizio: le recensioni negative possono influenzare negativamente la scelta di altri lettori, creando un effetto di “boicottaggio” ingiustificato.

Votare o non votare i libri: come agire in modo consapevole

Entrambe le posizioni hanno validi argomenti. Tuttavia, a nostro parere, i vantaggi della valutazione numerica superano i potenziali svantaggi, a patto che si adottino alcune accortezze.

  • Ampliare la scala di punteggio: utilizzare una scala più ampia, come da 1 a 10 con decimali, permette di esprimere un giudizio più preciso e sfumato.
  • Esplicitare il significato di ogni voto: chiarire pubblicamente il valore che si attribuisce a ciascun punteggio, fornendo una legenda personalizzata.
  • A corredo del voto, una recensione: arricchire la valutazione con una breve spiegazione che vada oltre il semplice numero, esplicitando le proprie emozioni e l’esperienza di lettura.

E tu, da che parte stai? Fai parte del team “voto” o del team “no voto”? La tua opinione conta! Lascia un commento e condividi con noi il tuo punto di vista.

Via | Lecturalia
Foto | Milkos via Depositphotos

Roberto Russo

Avatar Roberto Russo

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.