Esistono libri fantasy che parlano di vichinghi? O comunque di società in stile vichingo, ma con un tocco fantasy? Qualcosina c’è, non molto, ma si può provare.
Alla scoperta dei libri fantasy vichinghi
I primi che mi vengono in mente sono il ciclo di Dragonships di Margaret Weis e Tracy Hickman, sì, proprio loro, le autrici di Dragonlance. Francamente preferisco altri loro cicli, vedi per l’appunto Dragonlance e l’ottimo Death Gate. Tuttavia se amate le atmosfere vichinghe, la magia e i draghi, questo è il ciclo che fa per voi. Si compone di tre volumi: Le Spoglie del Drago, Il Segreto del Drago e L’ira del Drago.
Altro autore che si è cimentato con le atmosfere vichinghe in campo fantasy è Harry Harrison: ha scritto parecchie saghe, ma quella a cui mi riferisco è la Saga del Martello e della Croce, nota anche come Le Spade e l’Impero. Anche qui abbiamo tre romanzi: La via degli dèi (lo trovate anche pubblicato come Gli Dei di Asgard), Il Trono di Asgard (anche noto come Il Martello e la Croce) e Il Re e l’Impero (pubblicato anche col titolo di La Via degli Dei di Asgard). Si tratta di un fantasy di ambientazione storica, appartenenti al genere della letteratura ucronica.
Altri titoli che potrebbero interessarti
Ora che ci penso, tecnicamente anche Le eroiche disavventure di Topicco Terribilis Totanus III di Cressida Cowell hanno un che di ispirazione vichinga. Si tratta dei romanzi che hanno dato vita ai film di animazione di Dragon Trainer. Ci sono i draghi, ci sono i vichinghi, quindi direi che è perfetta come serie, oltre a essere molto divertente e umoristica. Per ora in Italia dobbiamo accontentarci di Come addestrare un drago, Come diventare un pirata, Come fuggire con un drago e Come sconfiggere la maledizione di un drago, ma in lingua originale se ne trovano molti di più.
Se vogliamo considerarlo fantasy ci sarebbe poi anche Mangiatori di Morte di Michael Crichton, romanzo da cui è poi stato tratto il film Il 13esimo Guerriero con Antonio Banderas. Occhio che è scritto in maniera un po’ particolare, quindi potrebbe non essere apprezzato da tutti.
Foto | mppriv via Depositphotos