Quali libri leggere

Quali libri leggere: 4 consigli di lettura di Valerio Calzolaio

Oggi, 14 aprile 2020, riaprono le librerie in alcune regioni. Non tutte. Il dibattito è stato molto acceso. Molti e molte hanno totalmente condiviso o totalmente avversato la facoltà concessa dal Governo, elencando gli innumerevoli pro o gli innumerevoli contro (e cercando di prescindere dai propri interessi). In ogni caso si fare sempre più impellente la domanda di quali libri leggere in questo lungo periodo di lockdown: anche i lettori più accaniti, ormai, stanno finendo le proprie scorte e si necessita di nuove idee

Quali libri leggere?

Valerio Calzolaio ci offre alcuni suggerimenti su quali libri leggere in questo periodo.

L’apprendista

La chiesa di un paesino del Nordest, non lontano da Pordenone. Il maggio di poco tempo fa. Tilio gestisce le candele e le relative offerte appuntando un quadernone a quadretti, controlla che siano ordinati i cinque libretti per ogni banco e che funzioni la malandata caldaia. Fredi fa il sacrestano, serve messa e tifa Inter. Sono anziani. Fra una funzione e l’altra (spesso soli con don Livio o don Luigi o don Lorenzo), tra un funerale e l’altro, bevono insieme dal termos riempito (un giorno per uno) con sette parti di caffè e tre di vodka. Pensano e dialogano molto fra sé e sé; se sono insieme poi parlano di tutto e commentano ogni notizia; si raccontano storie di vita e di donne, le proprie e quelle dei compaesani, o di parenti vicini e lontani.

Con il bel romanzo L’apprendista l’insegnante, poeta e scrittore Gian Mario Villalta (Visinale di Pasiano, 1959) prosegue il proprio intenso percorso negli ecosistemi di pochi umani, con garbo e cortesia.

Gian Mario Villalta
L’apprendista
Sem, 2020

Le transizioni

Tirana, Roma, Madrid, New York, Helsinki, Durazzo. 1990-2003. Bujar è un bell’albanese povero che perde il padre da bambino. Con l’arrivo dell’adolescenza, non sa se rimanere maschio o diventare femmina, alternando opzioni e propositi. Tenta il suicidio. Ne parla con l’amico omosessuale Agim, se la prendono con le politiche nazionaliste di Tirana e le convenzionali imposizioni sociali, scappano da clandestini attraverso l’Adriatico. Cammina come il padre, si muove come la madre. Lo troviamo 22enne a Roma nel 1998 a narrare passato (1990-1992), presente ed evoluzione della sua vita. Alla fine sceglie la Finlandia, affascinando sempre, da donna uomini, da uomo donne, di ogni età e condizione.

Uno splendido romanzo sull’identità, Le transizioni, passaggi di genere, pelle, nome, nazionalità per il colto giovanissimo autore, già osannato e premiato ovunque, Pajtim Statovci (Kosovo, 1990), cresciuto a Helsinki dove si trasferì la famiglia (in fuga dalla guerra) quando lui aveva due anni.

Pajtim Statovci
Le transizioni
Traduzione (dal finlandese) di Nicola Rainò
Sellerio, 2020

Per la sola colpa di esser nati

Questi recenti anni in Italia. Nel momento in cui discriminazioni diverse e messaggi d’odio sembrano saldarsi in un unico disegno politico, cinque attivi protagonisti della nascita della nuova casa editrice People, Silvia Antonelli Sergio Bontempelli Stefano Catone Giuseppe Civati Francesco Foti (scienze, competenze, età e caratteri diversi), firmano collettivamente una disamina storica e sociale di antisemitismo e razzismo, Per la sola colpa di esser nati.

L’introduzione è comune, seguono cinque capitoli per approfondire singoli aspetti (con brevi note e mini bibliografie in fondo a ciascuno): i persistenti atteggiamenti antiebraici in Europa, il razzismo degli antisemiti ottocenteschi (pure anti-immigrati), una selezione di fatti discriminatori degli ultimi quattro anni 2016-2019, lo stato dell’arte rispetto alla mozione per l’istituzione della Commissione straordinaria proposta da Liliana Segre nel giugno 2019, le esperienze di contrasto dell’hate speech in Francia e Germania.

Per la sola colpa di esser nati.
Perché serve la Commissione Segre
People, 2020

Tre

Holon (Israele) e Bucarest. Da fine marzo. Orna, insegnante di liceo sulla quarantina, abbandonata col figlio Eran dal marito Ronen, e il 42enne avvocato Ghil si conoscono su un sito d’incontri per divorziati e qualche giorno dopo s’incontrano in un caffè di Tel Aviv. Progressivamente inizia una relazione. Lui la invita a Bucarest. In parallelo, Ghil conosce Emilia, una badante lettone che gli chiede consulenza sul permesso di soggiorno; dopo un po’ anche a lei propone un viaggio insieme. Mesi dopo Ella, la terza donna che Ghil incontra, cercherà da lui qualcosa di diverso.

Tre è il nuovo bel romanzo del bravo scrittore israeliano Dror Mishani (Holon, 1975), distinto in parti cronologiche ma intrecciate, narrate in terza fissa sulle tre donne. Qui abbandona la premiata serie dell’ispettore Avi Avraham (in parte presentata in italiano da Guanda, adattata anche per il cinema) e indaga pensieri femminili alle prese con la complicata quotidianità e con un maschio criminale.

Dror Mishani
Tre
Traduzione dall’ebraico di Alessandra Shomroni
Edizioni e/o, 2020

Foto | Debbie Tea via Unsplash

Valerio Calzolaio

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