Su Forum, nel marzo del 1929, Virginia Woolf pubblicava un articolo seminale su donne e scrittura, primo ideale segmento (almeno per il pubblico americano che non aveva potuto ascoltare le conferenze di Cambridge) di Una stanza tutta per sé, saggio dove, a pochi mesi di distanza, avrebbe ripreso, infilzandolo da parte a parte, l’argomento.
La scrittrice interroga, senza mai abbassare lo sguardo, i tempi, ne mostra le catene silenziose, i chiavistelli arrugginiti che, nel corso dei secoli, hanno impedito alle donne di trovare un proprio ruolo oltre le pareti domestiche. Una propria genuina vocazione all’interno delle Arti.
4+1 libri su scrittrici
Noi, molto più modestamente, senza scendere in analisi minuziose che certo non ci competono e ci farebbero per giunta mancare di colpo il bersaglio, daremo invece voce a scrittrici che hanno parlato di altri scrittrici. Un universo tutto al femminile, un gioco imprevedibile di specchi, alcuni drammaticamente in frantumi, da cui emergono esistenze difficili ma talenti destinati, pur tra mille agguati, a perdurare. Ad arrestare – grazie solo alla forza della loro scrittura – il tempo.
Sandra Gilbert e Susan Gubar, La pazza nell’attico
Il titolo è tratto da Jane Eyre di Charlotte Brontë dove nelle soffitte merlate di Thornfield Hall si aggira folle e minacciosa la figura della prima signora Rochester. Una prigionia che assurge a simbolo del destino di diverse donne. Fil rouge che conduce poi a scrittrici come Jane Austen o poetesse come Emily Dickinson che scelsero una vita appartata. Fuori da quelle regole che avrebbero voluto vederle mogli e madri.
Claudia Fusani, Mille Mariù
Un talento mosso, ondivago, eppure solido. Radicato. Inestirpabile. Scrittrice e giornalista dalla penna acuta, elegantemente ironica, che ha inventato il giornalismo di costume colto e brillante, ha lanciato il Made in Italy nel mondo, ha organizzato personali di artisti del calibro di Magritte e Burri. Nella biografia di Claudia Fusani i mille volti di Irene Brin (alias Mariù) brillano (e qualche volta si rannuvolano) come le facce di un inarrivabile diamante. Una gemma che muti di continuo colore.
Alessandra Cenni, In riva alla vita
L’esistenza di Antonia Pozzi fu breve. Spezzata da una sete incolmabile. Un anelito luminoso ma rabbrividito. Un bisogno profondo a cui nessuno ha mai saputo rispondere. La sua poesia rimane allora come l’alta testimonianza di un’anima tradita da quella stessa vita che avrebbe voluto abbracciare per intero.
Sandra Petrignani, La scrittrice abita qui
Un viaggio (pieno di echi e suggestioni) nelle case dove hanno vissuto alcune grandi scrittrici del secolo scorso, da Karen Blixen a Marguerite Yourcenar, da Virginia Woolf a Grazia Deledda. Case che diventano come bozzoli dove il talento (inevitabilmente) si rintana per fiorire.
Quentin Bell, Virginia Woolf
Una biografia speciale, visto che è stata scritta dal nipote della scrittrice. Un ritratto che, pur giovandosi dei propri ricordi personali, Quentin Bell cerca di mantenere, pagina dopo pagina, a una corretta distanza; distanza necessaria per essere equanime il più possibile. Compito non sempre facile.
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