Roma. Febbraio 2019. Il melomane romano sostituto procuratore della Repubblica Manrico Leopoldo Costante Severo Fruttuoso Rick Contino Spinori della Rocca dei conti di Albis e Santa Gioconda ha appena dormito l’intera notte con una donna. È una novità.
Lei è Maria Giulia Lodi, alta e mora, informatica, con due figlie. Il rapporto si va consolidando, a loro modo.
Colpo di ritorno
Quella domenica poco prima delle nove lo chiama Gaspare Volpe Argentata Melchiorre, procuratore capo, gli ingiunge di raggiungerlo a casa in fretta.
Non senza essersi amorevolmente accomiatato, il contino avvisa il fido maggiordomo Camillo (badante pure dell’anziana madre, furba spendacciona ludopatica) di servire la colazione a letto alla signora e di mantenere massima discrezione.
Prende la Hybrid, si sintonizza su Radio 3 e raggiunge l’elegante attico vicino al Palazzaccio.
Brutta storia: deve sostituire il più giovane e ambizioso collega Enzo Micotti (appena destinato a dirigere un ufficio ministeriale) e seguire lo spinoso caso dell’omicidio del mago di Trastevere.
Melchiorre spiega che si faceva chiamare Narouz e solo Manrico capisce che il nome proviene dal Quartetto di Alessandria di Durrell, il fratello di Nessim. Fra i clienti assidui che lo frequentavano tanti ricchi e potenti, fra loro la senatora amica di Melchiorre: Bianca Maria Olivieri, bella cinquantenne dai capelli vaporosi e dal vistoso abbigliamento, colonna portante di una delle formazioni minori che sostengono il governo populista in carica (do you remember?), ospite fissa di innumerevoli talk-show, a consulto dall’ucciso poche ore prima del colpo fatale. Va assolutamente coniugata l’esigenza di legalità e il minor danno mediatico e istituzionale.
Manrico pone le solite condizioni (esenzione da tutte le udienze, macchina di servizio) e si mette al lavoro alla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio, con la sua squadra di donne efficienti e diverse. Dovrà fare capriole magiche e approfondimenti satanici per venirne a capo.
L’ottima serie di Giancarlo De Cataldo dedicata a Manrico Spinori
Il bravo magistrato e grande scrittore Giancarlo De Cataldo (Taranto, 1956) non è un melomane di gioventù. A un certo punto ha riscoperto l’impatto emozionante dell’opera lirica che gli ha scombussolato la vita e, per l’ennesima volta con successo, anche l’identità letteraria.
Siamo già alla quarta avventura della nuova gustosa serie di noir, già quattro casi clamorosi in cinque mesi per Manrico (novembre 2018 – marzo 2019), il quinto arriverà presto.
Il bel signorile melomane è un gran personaggio, perfetto per mescolare l’esperienza professionale e la passione musicale di De Cataldo con due differenti generi narrativi.
Il credo è rigoroso: “non esiste esperienza umana – delitto incluso – che non sia già stata raccontata da un’opera lirica. Bisogna individuarla. E rimettere al centro della scena il melodramma della realtà”.
Si comincia con il morto, come da copione giallo. Qui una vicenda complessa da collocare artisticamente. Seguono tutti i riti dell’investigazione, sia letterari che istituzionali.
Lo stile di Colpo di ritorno
La narrazione è in terza (quasi) fissa al passato. Manrico va alle prime, cita opere, ascolta lirica e classica, raccoglie informazioni sugli specifici riferimenti culturali del caso, è caparbio.
Però, a lungo non riesce ad associare alcuna narrazione lirica all’intreccio criminale, questa volta più sostanza che parodia. Qualche spunto lentamente lo trova, grazie anche al lavoro delle investigatrici collaboratrici, soprattutto dalla “fascista” romanaccia Deborah Cianchetti, un metro e ottanta di tatuaggi e muscolatura da karateka, ormai davvero incerta su matrimonio e maternità; un poco pure dalla gentile meticolosa coordinatrice 40enne Sandra Vitale, dubbiosa sulla rottura definitiva col marito fedifrago, dalla bassa giovane sarda Gavina Orru, che non riesce a restare incinta, sempre concentrata e corrucciata (col caschetto), imbattibile al computer, e dall’efficiente spiritosa sospirosa segretaria Brunella, nel caso in oggetto acuta e interessata.
Il mondo del protagonista è popolato di donne vitali e di colta musica, pur se restano utili fondente e buon alcol (rhum, cognac, whisky, vino di qualità).
Impariamo qualcosa su riti esoterici e politici, come al solito molto sulla giusta giustizia garantista e sul pessimo scandalismo morboso.
Il libro
Giancarlo De Cataldo
Colpo di ritorno. Un caso per Manrico Spinori
Einaudi, 2023
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