Fu nell’Ottocento che la forma del racconto prese caparbiamente piede, iniziando a intrigare sempre più il lettore medio. Quello delle storie brevi fu un genere in cui ben presto si distinsero un folto gruppo di scrittrici, alcune delle quali ebbero il merito e l’ardire, l’intuito e la sensibilità di capovolgerne d’emblée gli assunti. Di trasformare l’ordinario e il piccolo in qualcosa di indimenticabile. Di fare del dettaglio apparentemente più inutile e innocuo (come la cruna di un ago o la nota di un pianoforte scordato) il fulcro della narrazione.
Storie brevi scritte da donne
Qui di seguito troverete alcuni piccoli, grandi capolavori da leggere e rileggere più volte nel corso della vita.
Storie brevi o lunghi racconti al femminile dove spesso e volentieri il paesaggio interiore dei personaggi, il fruscio segreto e umbratile dell’anima vengono raccolti e raccontati con un’abilità e una sottigliezza, un’attenzione e una profondità che non possono non sollecitare – ieri come oggi – l‘ammirazione del lettore più accorto.
Charlotte Perkins Gilman, La carta da parati gialla
Un racconto sotto forma di diario che, nel corso del tempo, è diventato un vessillo del movimento femminista. La protagonista annota i suoi pensieri di nascosto dal marito John che, d’accordo con il medico, le ha proibito di scrivere. La scrittura infatti creerebbe nella donna uno stato di malessere nervoso. Un’insostenibile fragilità di nervi. Con questa indimenticabile storia, scritta nel 1892, Charlotte Perkins Gilman denuncia apertamente il trattamento (e le coercizioni) a cui che molte donne in quegli anni furono soggette grazie a medici e mariti poco illuminati.
Kate Chopin, Storia di un’ora
Una storia breve. Anzi brevissima. Solo tre pagine dove poco viene apparentemente raccontato se non la notizia che una donna riceve dell’apparente morte del marito. Nonostante questa penuria di dettagli, la mirabile penna di Kate Chopin, attraverso tutta una serie di insinuazioni, indizi e suggestioni crea un piccolo gioiello letterario. Per chi ama i racconti al femminile, Storia di un’ora è una lettura irrinunciabile.
Katherine Anne Porter, Lui
Un affascinante racconto (in Italia lo si può trovare nella raccolta Lo specchio incrinato, Bompiani, 2017) dove Porter racconta il grande amore di una madre (la signora Whipple) per il suo infelice secondogenito. Un ragazzino fragile e mentalmente instabile che per tutto il racconto viene sempre e solo identificato con “lui”.
Virginia Woolf, Il segno sul muro
Il primo grande segnale di cambiamento nella sua arte, Virginia Woolf lo diede non con i romanzi bensì scrivendo i suoi racconti. Il segno sul muro fa parte proprio di questa rivoluzione letteraria che, negli anni, farà grande il nome della scrittrice britannica. Una non ben identificata imprecisione sulla parete porta il narratore a inoltrarsi in un campo ben più vasto in cui molte sono le domande e molti i quesiti posti. Un must fra le storie brevi scritte da donne.
Katherine Mansfield, Garden Party
Una storia scritta dalla regina dei racconti: Katherine Mansfield. Una famiglia della buona società neozelandese, una festa in giardino e la morte improvvisa di un povero operaio del villaggio. Un evento che scuote in profondità Laura, la giovane e sensibile protagonista del racconto. La ragazza vorrebbe che la famiglia, vista la disgrazia capitata all’uomo, cancellasse il party, ma i genitori oppongono un netto rifiuto.
Shirley Jackson, La lotteria
Il racconto più celebre e conosciuto di Shirley Jackson che attraverso le vicende legate a una lotteria mette in evidenza alcuni aspetti poco edificanti (e oscuri) della natura umana. Un capolavoro che, lo ricordiamo en passant, ha ispirato anche tanti altri celebri scrittori, a partire da Stephen King.
Joyce Carol Oates, Dove vai, dove sei stata?
Pubblicata in Italia nella raccolta Storie americane (Tropea, 2005), Dove vai, dove sei stata? prende ispirazione da una serie di omicidi realmente accaduti negli Stati Uniti. Dedicato a Bob Dylan e alla sua celebre canzone It’s All Over Now, Baby Blue, questo racconto di Oates ci porta nell’America dei primi anni ’60, dove Connie, una quindicenne, viene abbordata da uno strano e sinistro individuo di cui non sarà così facile liberarsi.
Angela Carter, La camera di sangue
Barbablu è l’ispiratore di questo celebre racconto di Angela Carter che ha come protagonista una giovane pianista da poco sposata a un vecchio e sadico marchese. Solo l’intervento della madre della donna riuscirà a fermare la mano omicida dell’uomo e la tragica scia di sangue che inevitabilmente conduce alla camera del titolo.
Via | Interesting Literature
Foto | Mari Potter via Unsplash
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