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Alla scoperta del Mediterraneo con The Passenger

Mediterraneo. Oggi. 2,51 milioni di km² e 3,75 milioni di km³. Profondità media 1500 metri (5267 la Fossa di Calipso in Grecia). 46 mila km di sviluppo costiero (di cui, si badi bene, 18 mila nelle isole, circa dieci mila le isole in tutto, quasi un migliaio abitate), 3700 km da ovest (stretto di Gibilterra) a est (golfo di Iskenderun, Alessandretta, Turchia). 22 paesi affacciati (più il territorio di Gibilterra) con 512 milioni di sapiens di cui 150 sulle coste. 28% il tasso di endemismo ovvero il più alto al mondo. 191 siti patrimonio Unesco dell’umanità, tanti mari e non una sola identità (anche a causa di scelte politiche).

Alla scoperta dello spazio mediterraneo

Lo spazio mediterraneo è frammentato. Negli straordinari tumultuosi navigabili millenni del Neolitico fu crocevia di continue multidirezionali migrazioni, eppure l’incontro fra culture fu l’eccezione di alcuni porti e di alcune città cosmopolite, non la regola.

Oggi è in crisi, sempre più travolto da edificazioni e turismo, da traffici e trasporti, dal riscaldamento climatico e dalla plastica, oltre che da molteplici armamenti e conflitti. Oltretutto, negli ultimi nove anni vi sono morte almeno 24 mila persone, provenienti da altri continenti verso quello europeo.

La questione dell’immigrazione è centrale, primaria, perché il futuro dell’Europa (incapace di combattere la schiavitù ai suoi confini, la morte sulle sue rive, la povertà all’interno delle sue frontiere) dipenderà dalla capacità di considerare e accogliere l’Altro.

Sembra più saggio decantarne allora una varietà pacifica più che ricercarne una fuggevole identità comune (con tanti stereotipi e pregiudizi), ma forse la mediterraneità non è altro che un sentimento, e come tale non vuole sentire ragioni. Nonostante tutto resta affascinante, rassicurante e consolatoria.

Sulla sua “strada liquida” (Omero) e sulle nostre coste la modernità non attecchisce del tutto, il tempo scorre diversamente, e i popoli si parlano comunque più che altrove. Proviamo ad approfondire.

The Passenger

La collana The Passenger (per esploratori del mondo) è ormai nota e molto apprezzata. Commissiona o raccoglie articoli recenti su luoghi umani del pianeta (città, paesi ed ecosistemi) in bei volumi illustrati e vuol farci meglio capire, partendo sempre da temi d’attualità.

Struttura del numero sul Mediterraneo

Il volume è ricco di foto (d’autore), dati grafici schede illustrazioni infografiche (originali e ben leggibili).

Si possono così seguire brevi godibili interessanti saggi della bravissima scrittrice e giornalista francomarocchina Leïla Slimani (1981), del grande storico britannico e docente di Storia del Mediterraneo David Abulafia (1949), dell’esperta ottima giornalista d’inchiesta Annalisa Camilli (1980), del saggista e pubblicista tedesco Cristian Schüle (1970) su Tangeri, della fotografa e cuoca inglese (quasi romana e siciliana d’adozione) Rachel Roddy (1972) sul mangiare insieme come fondamento della dieta mediterranea, del musicista e regista turco Zülfü Livaneli (1946) sulle apparentemente conflittuali relazioni nell’Egeo e nel Mediterraneo Orientale, della poetessa e scrittrice libanese francofona Hyam Yared (1975) contro il tempo di nazionalismi e settarismi (grazie alla nonna), del giovane viaggiatore e scrittore inglese Nick Hunt sui quattro principali venti (bora, scirocco, mistral e meltemi), della giovane giornalista spagnola Rocío Puntas Bernet sulla mattanza dei tonni e del famoso romano Matteo Nucci (1970) sull’ozio mediterraneo.

A chiusura una curiosa deliziosa mappa olfattiva e, come al solito, selezionati consigli d’autore per i libri (Braudel il più citato complessivamente nel volume), una playlist e una breve bibliografia.

Il libro

Mediterraneo. The Passenger. Per esploratori del mondo
Iperborea, 2023

Valerio Calzolaio

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