La svedese

La svedese: Giancarlo De Cataldo torna nel crogiuolo della criminalità romana

Roma, le Torri. Ottobre 2020-gennaio 2022. La 23enne Sharon detta Sharo è nata e cresciuta lì.

Su Roma, prima e dopo un millennio fa, svettavano oltre trecento torri medievali, simbolo e avamposto di poteri ed edifici nobiliari. Ve ne sono ancora una cinquantina e talora aree della città antepongono il “Tor” alla localizzazione specifica.

Oggi però vi è un vero e proprio quartiere di parziale moderna periferia, ben riconoscibile geograficamente e culturalmente, che identifica chi vi abita, le Torri: l’obiettivo teorico era dare al popolo una casa dignitosa in un luogo ameno e confortevole, lontano dal centro; visto dall’alto, dal poggetto sopra il curvone, alla fine della rampa del Grande Raccordo, il quartiere sembra un serpentone avvoltolato in un doppio ordine di spire.

Ci sono due strade grandi e parallele. Sulla principale vi sono dodici isole, ognuna con una coppia di torri, intorno prati mal tenuti; i ruoli sociali sono risaputi, ci si conosce (quasi) tutti, le notizie si diffondono subito. Difficile allontanarsene per poco o per sempre.

La svedese

Lei è alta almeno uno e settantacinque, capelli biondi e corti, collo lungo, occhi chiari, denti perfetti, snella per quanto mangi, aria nordica, mai sbronza o fatta, niente piercing o tatuaggi, poco vistosa molto affascinante; lavoricchia da contabile in una parruccherìa. Da tempo ha perso il padre caduto da un’impalcatura e convive con la madre sempre ammalata e scorbutica, spesso ubriaca.

Si è appena lasciata con Fabio perché lo aveva scoperto a spacciare; conosce per caso il principe cinquantenne omosessuale Orso Alberto de’ Venturi, capelli brizzolati, viso affilato, voce profonda, toni raffinati, e si trova a dover far girare lei un bel po’ di droga nelle zone centrali di Roma.

Ne vien fuori un certo casino, violenze e morti, guerra di capi e bande. Nel giro di qualche mese la tenace Sharo viene conosciuta nel mondo criminale come la Svedese.

Restare vivi è già un gran successo; il rapporto con il Principe si complica e diventa vieppiù intrigante.

Ottimo noir di Giancarlo De Cataldo

Il grande scrittore italiano Giancarlo De Cataldo (Taranto, 1956), ormai in pensione da magistrato, abbandona un attimo il collega melomane Spinori e, con un ottimo noir a protagonista femminile (da cui il titolo e la copertina), torna nel crogiuolo aggiornato della criminalità romana legata allo spaccio.

Ormai sulla strada non risulta più il ferreo controllo di una volta. Da quando i vecchi capi sono usciti di scena, per ragioni anagrafiche o di carcere o di piombo, la città appare diventata ingovernabile.

Non sono davvero più i tempi di Romanzo criminale. Ora tutti fanno un po’ come gli pare, basta non pestarsi i piedi.

La droga, la svedese, il principe

Spuntano come funghi nuovi soggetti pronti a tutto pur di farsi strada. Basta poi sapersi muovere un po’ in rete e si possono comprare barili di “Gina” (quella roba che se usa pe’ scopa’) e tirarci su dei bei soldini.

Oppure, oltra al noto resto, circolano la Mafalda, Mdma, la roba che te tira su, e altri stimolanti, Ghb, Gbl, khat, catinone, più o meno sintetici, più o meno facili da trovare e smerciare.

Fra bande organizzate di quartiere o meno, coatti e manovalanza, albanesi e calabresi, Sharo s’industria e s’arricchisce, attiva amori e alleanze, odi e vendette, pur se è il rapporto col potente colto evanescente principe che conta, un altro mondo e forse altre prospettive.

Ricco e molto influente, viene da un’antica famiglia, ha vasti possedimenti e collezioni d’arte. Si danno del lei, s’attraggono per diverse ragioni, quasi nulla a che vedere col sesso, lui è l’ultimo della casata, Sharo un diamante grezzo.

In quindici mesi ne succedono tante, mascherine e pandemia aleggiano seriamente, le “guardie” restano sempre sullo sfondo.

Bollicine decadenti, mentre il Pinot Nero annata 2012 forse è un vino da ricchioni.

Orso Alberto è cresciuto a Mozart e Verdi, Sharo resta infatuata di Eggy e i versi della Trilogia delle Torri sono citati in modo pertinente all’inizio o dentro vari capitoli.

Il libro

Giancarlo De Cataldo
La svedese
Einaudi, 2022

Valerio Calzolaio

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