rancore

Rancore: lo stile chiaro di Gianrico Carofiglio conquista

Milano. Novembre 2019. La bella 45enne Penelope Spada si allena spesso ai giardini, con metodica determinazione; nel fine settimana qualche volta incontra un tipo interessante, intento a leggere su una panchina e a prendere appunti. Magro, con gli occhiali, bravo con i cani. Non disdegnerà di approfondirne lentamente la conoscenza (si chiama Alessandro, fa il maestro). Tuttavia ben presto è travolta dalla privata investigazione su un cold case che, a sorpresa, riguarda anche vicende delicate della sua passata vita professionale di pubblico ministero.

Marina Leonardi la incarica di capire se due anni prima sia stato in qualche modo ucciso il ricchissimo potente padre nel lungo periodo in cui lei era stata all’estero. (Viveva fuori da parecchio tempo, perlopiù negli Stati Uniti). Una mattina la donna di servizio lo aveva trovato morto a letto, vestito, senza scarpe.

Rancore

Rancore
Gianrico Carofiglio, Rancore

Vittorio, dopo aver divorziato dalla madre, si era risposato con una donna molto più giovane (lui 66, lei 33), più giovane della stessa figlia, e la seconda moglie era fuori Milano quei giorni.

Il cospicuo patrimonio (circa trenta milioni di euro) era andato soprattutto alla deliziosa vedova. Ma il notaio ha da poco avvisato Marina di una strana vicenda legata al testamento. Lei si è convinta che dietro la morte considerata naturale (dal medico e da tutti) possa esserci un omicidio voluto dalla bellissima Lisa Sereni, ex modella e ora ereditiera.

Penelope era venuta a conoscenza delle attività di Vittorio in tutt’altro contesto, proprio durante l’indagine sulle logge massoniche, partita da un modello 45 e svoltasi durante la primavera di cinque anni prima, la vicenda che le aveva definitivamente scombussolato l’esistenza.

Conosceremo meglio l’enigmatica Penelope e lei risolverà un altro insospettabile giallo.

Altra splendida prova di Gianrico Carofiglio

Gianrico Carofiglio (Bari, 30 maggio 1961) è probabilmente il più bravo scrittore italiano contemporaneo, certo quello di maggior meritato successo (considerando Camilleri fuori quota, per più ragioni).

I suoi romanzi sono levigati, molto bello anche questo.

Ha svolto a lungo funzioni di magistrato. Ha iniziato la carriera letteraria con un giallo (uscito nel 2002, venti anni fa); il protagonista divenne seriale ed è stato spesso alternato con altri romanzi (non solo di genere), racconti lunghi, saggi sulle parole e la scrittura, sugli interrogatori e l’investigazione, sceneggiature, drammaturgie.

Il punto di vista femminile

In Rancore riprende il registro emotivo della sua nuova protagonista seriale milanese, con i soliti ottimi caratteri: incedere elegante, stile chiaro, ricerca dei termini da usare o togliere.

Il punto di vista è femminile, vi sono due donne anche nella copertina (non di genere).

Il rancore (nel titolo) è talora sottovalutato, qui duraturo e decisivo (l’ex moglie sembra non averne).

La struttura e lo stile del noir Rancore

La narrazione è in prima al passato. Ogni tanto si alternano i capitoli su quanto avvenne cinque anni prima, cruciali per comprendere meglio Penelope, che si rende conto di aver vissuto tutto quel tempo come fra parentesi: ogni tanto serate inutili con un uomo, subito dimenticato; notti angosciose, a volte stupidamente pericolose; niente più visite mediche, vini liquori sigarette in gran quantità; un recente intenso legame solo con Olivia, perspicace bull terrier.

L’investigazione (giudiziaria, privata, psicologica) continua a piacerle molto. Riesce pian piano a convincersi di nuovo che non sai mai cosa verrà davvero fuori, che è meglio ascoltare senza intervenire, che la bravura sta poi nel concepire le domande giuste (anche senza mettere i punti interrogativi), che il ragionamento indiziario implica decifrare orme indizi segni per raffigurare a ritroso chi può averli generati, che la dote principale era e resta perseverare fin quando (per caso, fortuna, intelligenza, cocciutaggine) qualcosa si accorda inopinatamente con qualcos’altro. Non a caso al liceo amava biologia e chimica.

E segnalo l’effetto Forer, illustratole dal bottegaio di scrittura (un racconto espresso, euro 30), a pag. 135-6.

Sempre rum col fondente extra, notevoli bianchi a pasto.

La colonna sonora dell’educazione al pedinamento erano i Radiohead, in particolare Creep e Karma Police, mentre quella dell’omonima nonna in cucina le fece scoprire l’indimenticabile Louis Armstrong.

Il libro

Gianrico Carofiglio
Rancore
Einaudi, 2022

Valerio Calzolaio

Avatar Valerio Calzolaio

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.