Delitto con inganno

Delitto con inganno. Torna l’ispettore Santoni, nato dalla penna di Franco Matteucci

Ci sono voluti quindici anni all’ispettore Marzio Santoni, detto Lupo Bianco, di Valdiluce per risolvere un caso iniziato quando lui nemmeno faceva parte della polizia. Una scelta felice quella operata da Franco Matteucci nel suo giallo Delitto con inganno, in libreria per Newton Compton.

Sì, perché spesso i gialli – siano essi libri o serie tv o film – fanno sembrare che tutto si risolva in quattro e quattr’otto. Secondo alcuni sceneggiatori sembra che tutto sia informatizzato (forse lo è negli USA, non certo qui da noi), che ogni cosa abbia un filo logico e che le indagini possano impiegare al massimo ventiquattr’ore per concludersi. Le cose non stanno affatto così e bene ha fatto Matteucci a ribadirlo nel suo romanzo Delitto con inganno. Ma torniamo al romanzo e lasciamo perdere le polemiche.

Delitto con inganno

Delitto con inganno
Franco Matteucci, Delitto con inganno

Siamo nella splendida Valdiluce, il paese creato da Matteucci per il suo ispettore Marzio Santoni. Il giallo Delitto con inganno si apre con un giovane Santoni, ancora adolescente, e sulla sua prima cotta per Clara Meynet, bellissima ragazza del suo paese che però, a seguito di un incidente con la slitta, aveva perso la sua «integrità», per dirla con le parole dell’autore, diventando il sogno proibito di tutti gli uomini di Valdiluce. Tutti, ad eccezione di Marzio Santoni che alla fine si innamora proprio di lei ed è ricambiato.

Ma le cose cambiano repentinamente quando Clara sparisce in maniera misteriosa.

Le indagini portano prima a sospettare proprio di Santoni e poi, invece, prendono la giusta piega grazie al commissario Vallesi, che non era invischiato in alcune situazioni tipiche dei paesi. Vallesi che poi sarà fondamentale per la carriera di Santoni e che diventerà prefetto della polizia. Tuttavia, anche con i nuovi inquirenti, di passi avanti se ne fanno pochi e di Clara si perde ogni traccia.

Passano gli anni, quindici, Santoni diventa ispettore del suo paese di origine e un fatto inaspettato riapre le indagini sulla scomparsa di Clara Meynet.

La risoluzione del caso non è semplice perché c’entra un elemento tanto forte quanto inafferrabile come è il vento. Ma evitiamo spoiler.

Un giallo che cattura l’attenzione del lettore

Matteucci – che già avevamo apprezzato ne Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco – cattura l’attenzione del lettore sia attraverso la storia in sé, ben congegnata, che per mezzo della narrazione. La natura è potente nei suoi romanzi e anche il mondo degli odori – attorno ai quali Santoni ha costruito la sua carriera – avvolge in maniera dirompente nei suoi scritti. Sfido chiunque a non sentire profumo di olio di mandorla nel leggere il romanzo. Il perché sarà subito chiaro quando lo leggerete.

Roberto Russo

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