Cinema e letteratura: un’accoppiata dagli esiti a tratti incerti. Un’attrazione fatale dove le passioni si mescolano, mutano a volte colore, offrono, nel bene e nel male, nuove, inaspettate possibilità. Può capitare naturalmente che l’incontro tra i due si trasformi, dia il la a una vera e propria serie di liaisons dangereuses.
Finali alternativi di film rispetto al libro
Non sempre – anche questo va infatti sottolineato – il Cinema si muove con soavità o guanti di velluto. Spesso registi e sceneggiatori intervengono con tagli brutali, aggiunte a dir poco temerarie, modifiche che potremmo definire, senza timore di smentite, radicali. A riprova di ciò, eccovi 5 film ispirati ad altrettanti libri di successo, il cui finale è stato però rivisto e platealmente corretto per esigenze cinematografiche! A questo punto allora buona lettura (o dovrei dire visione?) a tutti.
Jurassic Park
Un grande successo cinematografico firmato Steven Spielberg che, tuttavia, rispetto al romanzo di Michael Crichton non finisce con l’intervento delle forze militari del Costa Rica ma piuttosto con quello davvero provvidenziale di un T-Rex che salva i protagonisti dalle fauci di un pericolosissimo Velociraptor.
Il pianeta delle scimmie
Tratto dall’omonimo romanzo francese di Pierre Boulle, Il pianeta delle scimmie (l’originale), diretto da Franklin J. Schaffner nel 1968, stiracchia e aggiusta la trama a proprio piacimento. Nel libro il protagonista non solo è un giornalista e non un astronauta, ma il tutto accade in un altro mondo, lontano da noi milioni e milioni di anni luce. Anche i due finali non coincidono: il libro termina infatti con una sorpresa. L’eroe, grazie a un viaggio nel futuro, scopre d’emblée che anche il nostro pianeta e suoi abitanti hanno nel frattempo subito un destino molto simile: le scimmie ora dominano la Terra e gli uomini sono ahimè ridotti a uno stato quasi brutale.
Arancia meccanica
I cambiamenti apportati da Kubrick rispetto al romanzo di Burgess riguardano soprattutto il finale. Nella versione cinematografica il protagonista rimane un pericoloso psicotico. Non vi è di fatto soluzione o cura per quelle sue pericolosissime tendenze omicide. Una scelta male accolta dall’autore del romanzo che ripudiò recisamente l’adattamento per il grande schermo.
La lettera scarlatta
Il film del 1995 si discosta, apparentemente senza pentimenti, dal finale tragico del romanzo di Hawthorne. Sul grande schermo nessuno infatti muore, ma i due protagonisti, il reverendo Dimmesdale e la sventurata Hester Prynne, lasciano la città per costruirsi altrove (e insieme) una nuova vita.
Colazione da Tiffany
Il celebre film – portato al successo da Audrey Hepburn nell’indimenticabile ruolo di Holly Golightly – si è preso diverse libertà con il romanzo pubblicato da Truman Capote sul finire degli anni ‘50. Nel libro non esiste infatti nessuna storia d’amore tra la protagonista e il giovane scrittore. Il film si conclude invece con un bacio appassionato tra i due, mentre il gatto (prima scacciato, poi grazie al cielo prontamente ritrovato) miagola e la pioggia continua a cadere su una New York irresistibilmente romantica.
Via | Mentalfloss
Foto | split271992.gmail.com via Depositphotos
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