All’inizio mi sono detta: ma davvero voglio affrontare questo argomento? Sì, perché oltre al dovuto rispetto per la soggettività di ognuno di noi, in merito alla questione come capire quali libri leggere, alberga in me anche una grande umiltà, della serie: chi sono io per suggerire a voi quali libri leggere e soprattutto quali non leggere? Aspettate un momento… in realtà non esistono – a mio, sempre modestissimo, parere – libri da non leggere, nel senso che un libro, pur noioso, pur privo di contenuti eccezionali e – azzardo – pur interrotto a metà, accresce comunque il nostro bagaglio di esperienze culturali. A patto che almeno sia ben scritto, ovvio.
E allora, se io non ho titoli per fornirvi i giusti titoli (perdonate l’irresistibile gioco di parole), come al solito mi aggrapperò alla ricerca per donare al mio post di oggi una parvenza di scientificità. Mi ha molto colpito, ad esempio, uno studio condotto qualche anno fa nella vecchia Inghilterra dal Mindlab International del Sussex Innovation Centre. Secondo loro il cosiddetto «genere preferito», quando si parla di scelte letterarie, non va sempre assecondato. Di più. Neppure l’emozione del momento costituirebbe un criterio valido di discernimento. Se si è stati lasciati non si dovrebbe assolutamente leggere un libro la cui trama racconta una storia d’amore finita male (in questo caso, come si dice dalle mie parti, ci si dà una mano per la discesa), bensì cercare stimoli diametralmente opposti, ossia testi umoristici, commedie o rilassante chick-lit.
Allora, come capire quali libri leggere?
In particolare, poi, gli esperti hanno anche stilato un vademecum del libro-che-fa-bene-a-cosa. Che i libri fossero cibo, e quindi nutrimento, medicina, per la mente, lo sapevamo già; ma proprio come per i farmaci ci fosse una ricetta giusta per curare ogni malanno dell’anima, è davvero un approccio nuovo e interessante. E così per stimolare le endorfine e l’ormone del benessere, cioè per sorridere di più, ecco che vengono prescritte le commedie, che danno emozioni positive, tengono a bada la tristezza, la tensione e i pensieri negativi. A chi è stressato e ha quindi bisogno di divagare, rilassarsi e staccare la spina, tutti da consigliare sono i romanzi rosa: prevedibili, confortanti, i cui plot viaggiano a velocità controllata verso l’immancabile happy end.
Gialli, thriller e noir sono, invece, prescritti, a quanti hanno, al contrario, necessità di attivare la mente, lavorare sulla concentrazione e sulle attività multitasking. È scientificamente provato, infatti, che questo genere spinga a una lettura rapida, attivi nel lettore maggiore coinvolgimento emotivo e un elevato grado di attenzione.
Infine, – tutti lo sanno – l’adrenalina è una sostanza che amplifica i riflessi e aumenta l’energia. Questa verrà correttamente stimolata con i libri horror che consentono, senza un pericolo reale, di sperimentare il cosiddetto “divertimento spaventoso” allenando, così, il lettore, a vincere ogni sfida che gli venga proposta.
Insomma, le emozioni sono un buon modo per come capire quali libri leggere.
Le tante liste di libri da leggere
Appreso ciò, mi viene voglia di rivedere le mie personali liste delle letture future. Tra l’altro ho scoperto navigando qua e là che questa specie di nevrosi per cui si fanno liste ed elenchi puntati per ogni cosa – libri da leggere compresi – da cui sono affetta. È una sorta di epidemia che ha contagiato molti, ovunque nel mondo, grandi e piccoli, uomini e donne, vip e gente comune. Ognuno compila e aggiorna accuratamente la propria, ma ce ne sono alcune, per così dire, universali. Esempio classico, la lista di libri che tutti sostengono di aver letto (ma pochi lo hanno fatto davvero). Ne esistono in realtà due: una per la nostra letteratura, una per quella straniera. Divertente è quando si coglie qualcuno in fallo perché magari noi siamo tra quei pochi che quel determinato romanzo lo hanno letto davvero.
Libri per questo, libri per quello
Poi ci sono i libri che vanno assolutamente letti se si vuole fare bella figura in società, apparire colti e un po’ spregiudicati, specie se si afferma pubblicamente che quel libro lo si è sì letto, ma che non ci è piaciuto poi tanto. Ci sono poi i libri per fare colpo su qualcuno – che sia un possibile fidanzato o il datore di lavoro poco importa – e le biografie dei grandi personaggi da citare.
Oltre a questi, poi si va nello specifico. C’è la narrativa sudamericana e quella giapponese. I libri sulle epoche storiche. Quelli per capire meglio l’attualità e la crisi. La letteratura di viaggio tanto utile quando si sta per partire. I libri sul Natale e quelli che rievocano la nostra epoca anagrafica del cuore, che siano gli anni Ottanta o i Novanta.
Infine, forse vi sorprenderò, ma non demonizzerò mai, come molti fanno, chi sceglie un libro in base alla copertina o al titolo. Pensate che ci sono fior di elenchi anche su questi. Alla faccia dei criteri scientifici.
Foto | Maia Habegger via Unsplash
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