Charles Augustin de Sainte-Beuve, illustre critico francese del XIX secolo, per comprendere a fondo l’opera di questo o quello scrittore, il capolavoro di questa o quell’autrice, muoveva (caparbiamente e a testa bassa) dalla nota biografica.
Con occhio forse fin troppo meticoloso e mano ogni volta attentissima, il celebrato letterato d’oltralpe sgomitolava matassa dopo matassa quell’intricato groviglio di fili di cui ogni vita sembra essere inevitabilmente fatta. Un bandolo di eventi, di incontri, di sogni e delusioni chiamati a formare, in un modo o nell’altro, la trama unica e misteriosa, mobile e compatta dell’esistenza.
Del resto come diceva anche l’inarrivabile Else Lasker Schüler, il poeta è condannato a provare in modo molto più intenso gioie e dolori. È colui che, di fatto, più di tutti soffre.
Ma, sofferenti o no, molti artisti, fiutando nell’aria il pericolo di essere fraintesi, di vedere la propria vita messa a soqquadro da biografi o critici non sempre mossi da buone intenzioni o dotati di onestà intellettuale, hanno preferito prendere la penna in mano e sistemare da soli i conti con la propria esistenza.
Leggere le vite altrui: 6 autobiografie famose che ti faranno sognare, ridere e riflettere
Qui di seguito troverete sei famose autobiografie famose. Testi in cui l’autore si mette a nudo oppure – perché no ? – si inventa con impareggiabile estro e fantasia un’altra esistenza, diventando egli stesso romanzo. Squisita opera d’arte o scoppiettante fuoco d’artificio. Buona lettura a tutti!
Benvenuto Cellini
Uno dei più geniali artisti del nostro Rinascimento, Benvenuto Cellini scrisse tra il 1558 e il 1567 la sua autobiografia. La Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze non soltanto ci permette di conoscere da vicino l’esistenza del famoso artista, ma anche di respirare l’atmosfera di una stagione storica (e artistica) senza precedenti. Un vero e proprio classico del genere autobiografico.
Giacomo Casanova, Histoire de ma vie
Il più noto libertino di tutti i tempi usa qui penna e calamaio per immortalare le sue mille e più avventure. Histoire de ma vie è un’autobiografia vorticosa, tra amori di una notte, intrighi galanti con popolane e nobildonne, viaggi per l’Europa e, naturalmente, l’infinito cicaleccio dei salotti del bel mondo.
Jean-Jacques Rousseau, Le confessioni
Un’autobiografia in cui brilla come un’acuminata stella a cinque punte tutta l’intelligenza dell’inimitabile Rosseau. Un viaggio sia nella vita di una delle figure di maggior spicco del Settecento sia tra gli splendori e le miserie di un secolo destinato a lasciare un segno indelebile nella storia dell’umanità.
Carlo Goldoni, Mémoires
Considerato uno dei più grandi nomi del teatro (a lui dobbiamo tante irresistibili commedie), Carlo Goldoni scrisse in francese anche una briosissima autobiografia. I suoi Mémoires ci offrono, tra le altre cose, un quadro mosso e irresistibile delle compagnie teatrali dell’epoca, tra attrici istrioniche e guitti dalla lingua lunga e mordace.
Stefan Zweig, Il mondo di ieri
In queste pagine, il famoso scrittore austriaco volge il suo sguardo al passato. A una realtà disintegrata che non sembra lasciare speranza. In esilio dalla sua terra natale e minacciato sempre più da vicino dalla guerra che getta la sua terribile ombra sull’intera Europa e sul suo cuore, Stefan Zweig ricostruisce con nostalgia e acume un mondo destinato ormai a perire. A diventare nel giro di pochi mesi solo polvere e ricordo.
Janet Frame, Un Angelo alla mia tavola
Una trilogia in cui la scrittrice neozelandese ripercorre la propria travagliata esistenza. Dal ricovero in un manicomio al clamoroso esordio letterario che la salvò, all’ultimo momento, da una invalidante lobotomia. Dall’opera venne tratto anche un film pluripremiato con la regia di Jane Campion.
Foto | stetsik via Depositphotos
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