Una città ferma nelle proprie mille nostalgie. Avvolta giorno e notte in un impetuoso turbinio di note. Di sfolgorii. Di talenti mossi e multiformi che dalla musica passano senza interruzioni o rumorosi cedimenti alla pittura, dalla psicoanalisi di Sigmund Freud alla letteratura di Joseph Roth o Stefan Zweig.
Capitale per secoli di un impero vasto e sfaccettato nel cuore di un’Europa in precario equilibrio, Vienna mantiene ancora oggi il fascino superbo e intramontabile di una anziana aristocratica che, in disparte, ma sotto gli sguardi sempre vigili e sprezzanti degli antenati, sfoglia l’album dei propri gloriosi ricordi. Qui ecco alzarsi imperiosamente in volo l’aquila nera e polverosa degli Asburgo, là le incalzanti musiche di Strauss padre e figli o i dorati quadri di Gustav Klimt.
I migliori romanzi ambientati a Vienna da leggere quanto prima
I romanzi ambientati a Vienna vivono, lo sappiamo bene, di suggestioni incomparabili in cui si stagliano puntualmente astri – e destini – di variata grandezza e misura. Luci e ombre che si fronteggiano, fondendosi in un’atmosfera nostalgicamente rarefatta a cui basta anche un inaspettato crepuscolo per farsi, quasi all’improvviso, fatalmente cupa.
Il mondo di ieri, di Stefan Zweig
Un’autobiografia che non indugia sulla propria vita privata, ma punta piuttosto lo sguardo sulla società della Belle Époque. Ne individua le mille ipocrisie, ne racconta fatalmente i fragili sogni. Un mondo destinato a naufragare sulle rive del primo conflitto mondiale. Quello che seguirà poi con l’avvento del Nazismo, l’autore lo lascia tragicamente intravedere, concludendo il suo libro nel 1939, quando la Germania di Hitler invade proditoriamente la Polonia.
La marcia di Radetzky, di Joseph Roth
In questa celebre opera di Joseph Roth la città di Vienna, anche se spesso lontana dalla scena del racconto, è palpabilissima. Il declino dell’impero austriaco e della famiglia degli Asburgo ne nutre di fatto ogni pagina. Le vicende di tre generazioni di Trotta, una schiatta di contadini che, grazie all’eroe di Solferino, acquista onori e titoli nobiliare, fanno da fil rouge in un affresco ampio e nostalgico che ritrae un’epoca giunta ad un solo passo dal dissolvimento. In primo piano, dall’inizio alla fine, la lenta e tragica agonia di un colosso ormai prossimo alla fine.
Doppio sogno, di Arthur Schnitzler
Una coppia in crisi nella Vienna degli anni ’20 del secolo scorso. Scissione interiore ed incomunicabilità che qui diventano sottile specchio del conflitto tra l’uomo e la realtà della vita. Un romanzo del cosiddetto decadentismo viennese di inizio Novecento, pronto a trasformarsi in un viaggio nelle profondità più oscure e male illuminate della nostra coscienza.
Il terzo uomo, di Graham Greene
Tra i tanti romanzi ambientati a Vienna, questo di Graham Greene ci mostra una città dolorosa e confusa, drammaticamente divisa in due. Da una parte i russi, dall’altra le forze alleate ed è proprio un americano, Holly Martins, scrittore di libri d’avventura, a voler indagare sulla morte dell’amico Harry Lime. La presenza di un terzo uomo di cui non si conosce l’identità sembra essere la sicura chiave per risolvere questo fitto ed intrigante mistero.
Aspettando l’alba, di William Boyd
Una storia d’amore e spionaggio con i fiocchi ambientata, almeno in parte, a Vienna. Questa volta siamo agli inizi del secolo scorso durante la Grande Guerra. Un intreccio ampio e complesso dove arte, spionaggio e psicanalisi si rincorrono per tutto il libro, tenendo alta (e tesa) l’attenzione del lettore.
Foto | Phillip Kofler via Pixabay
Lascia un commento