Libri di Natale di Charles Dickens

I libri di Natale di Charles Dickens

Charles Dickens e il Natale. Se vi siete mai domandati se e quanto il grande autore amasse il Natale e perché, dovete leggere tutte le sue storie ambientate in questa particolare festività. I libri di Natale di Charles Dickens lasciano emergere un pensiero colmo di speranza, un messaggio tra le righe che taluni potrebbero considerare utopistico.

Ma a Natale, si sa, le utopie si chiamano desideri. Sarebbe bello far sì che si potessero realizzare anche quelli di un grande scrittore come lui.

Gli imperdibili libri di Natale di Charles Dickens

Tra i libri di Natale di Charles Dickens, il più noto è senza dubbio A Christmas Carol che in italiano diventa Canto di Natale. Ma non è l’unico (del resto, come recita il titolo del film del 2017 di Bharat Nalluri Dickens è L’uomo che inventò il Natale). In tutto sono cinque le novelle natalizie di Dickens.

Proviamo ad addentrarci nelle sue indimenticabili storie?

A Christmas Carol o Canto di Natale

La tavola imbandita che cancella fame e privazioni, i cattivi che si ravvedono, gli spiriti buoni che aiutano i più sfortunati, l’indifferenza trasformata in altruismo: un lieto fine dal magico clima natalizio che si trova non solo nel più conosciuto A Christmas Carol, il quale tuttavia merita senza alcun dubbio d’essere menzionato tra i libri di Natale che Dickens ci ha regalato.

Si tratta di uno dei classici più conosciuti nel mondo, e narra della sera in cui l’anziano Ebenezer Scrooge riceve la visita di tre spiriti. È la vigilia di Natale, e i tre visitatori non invitati aiuteranno l’uomo a guardarsi dentro. Soprattutto lo sproneranno ad avere finalmente occhi più umani per vedere ciò che c’è “fuori”.

Pubblicato per la prima volta nel 1843, resta a oggi attuale. Ci invita a essere più attenti nei confronti del prossimo, perché il mondo sia migliore non soltanto a Natale.

Le campane: una trippa che fa rinsavire

Nel 1844 invece, Charles Dickens regalò ai suoi lettori Le campane, un romanzo breve per una storia che ci insegna il vero significato della parola felicità.

Una condizione da tutti inseguita in ogni periodo dell’anno, e anche dal postino Toby Veck il quale dopo averla tanto desiderata – a suo avviso inutilmente – adesso la anela per la figlia, prossima al matrimonio.

Forse, perché lei sia davvero felice, secondo Toby “questo matrimonio non s’ha da fare”, ma a volte – magari grazie al Natale che tutto avvolge di magia – anche una indigestione di trippa può rinsavire mostrandoci la giusta via. Quale? Quella che indica che la vera felicità non è necessariamente collegata alla ricchezza. Un piatto abbondante capace di far riflettere il protagonista e far suoi i desideri della figlia! Non male vero?

Il grillo del focolare: non c’è solo il grillo di Pinocchio

Siamo adesso nel 1845, ed è la volta di Il grillo del focolare, pubblicato proprio durante le feste natalizie di quell’anno. È questo il terzo dei cinque libri di Natale di Charles Dickens, definito dallo stesso autore una novella innocente, pura. Una favola domestica, per usare le sue parole e il sottotitolo dello stesso libro.

Una giovane famiglia, un grillo parlante, un misterioso pensionante, un fabbricante di giocattoli. Vite differenti che si intrecciano e che non navigano certo nell’oro. Eppure, siamo di fronte a privazioni e povertà impregnati di serenità, di atmosfere familiari, di calore natalizio ma non solo: c’è tanta umanità in queste pagine capaci di commuovere.

Personaggi umili, dall’animo semplice, una profondità di sentimenti e un momento importante: l’arrivo del Natale, che abbraccia ogni vita che del Natale sia degna.

La battaglia della vita: le battaglie non finiscono mai

Pubblicata nel 1846, La battaglia della vita è ambientata in un luogo di campagna dal passato cruento che vide soldati e cavalli perdere la vita in una battaglia. Là, sorge la casa di un medico e delle sue figlie.

In una vicenda della durata di sei anni, l’autore ci cattura nella rete di sentimenti e fughe d’amore, a dimostrare che le battaglie non appartengono soltanto al passato, bensì rappresentano qualcosa che accompagna la vita di tutti noi. Soprattutto quando viviamo pene d’amore, o cerchiamo di proteggere coloro che amiamo, pronti a qualunque sacrificio.

Il patto col fantasma: cancellare il passato ci renderebbe felici?

Il patto col fantasma, fu pubblicato in Italia con vari titoli: Lo stregato e il patto col fantasma. Fantasia di Natale, Lo stregato, L’ossesso e il patto con il fantasma e L’invasato e il patto del fantasma. Una fantasia di Natale.

Anche in quest’ultimo (in ordine di pubblicazione -1848) dei libri di Natale di Charles Dickens, incontriamo le escursioni nel passato, necessarie a trarre insegnamento per affrontare e vivere meglio il presente.

Ma se si potesse cancellarlo, e addirittura cancellare quello degli altri, staremmo tutti meglio? Il protagonista ci prova, aiutato da un fantasma che gli concede questo strano ma intrigante potere in una Londra che si appresta a festeggiare il Natale.

Come va a finire? Leggetelo, ma credo che in cuor vostro sappiate già quanto perdereste senza il vostro passato, bello o brutto che sia!

Regalare un lieto fine con i libri di Natale di Charles Dickens

Meglio non avere occhi, piuttosto che averli cattivi”, disse il grande scrittore. Ed è questo desiderio di vedere con occhi buoni e mai indifferenti coloro che ci passano accanto, ad emergere nei libri di Natale di Charles Dickens.

Testi che commuovono, che avvolgono di possibilità, che aiutano a credere ancora nel lieto fine e nell’amore per il prossimo. Perché: “Nessuno è inutile in questo mondo se è capace di alleggerire i pesi di un altro uomo.”

Regalateli a Natale, e sarà come offrire un caminetto acceso mentre fuori l’inverno batte in ritirata, sconfitto.

Foto | WikiCommons

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Susanna Trossero

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