Amleto con il teschio di Yorick

L’Amleto di Shakespeare: riassunto e fortuna

L’Amleto è forse la tragedia più nota e citata di William Shakespeare. Il titolo completo è La tragedia di Amleto, principe di Danimarca.

Scritta fra il 1600 e il 1602, è anche una delle opere teatrali maggiormente rappresentate e una delle tragedie più conosciute a livello mondiale, tradotta praticamente in quasi tutte le lingue. Anche durante la vita di Shakespeare, questa fu una delle sue opere più rappresentate e apprezzate dal pubblico e dalla critica dell’epoca, rimanendo in testa alla classifica della Royal Shakespeare Company. Ha anche ispirato parecchi altri scrittori come Goethe, Dickens, Joyce e Murdoch. Celebre, tra l’altro, l’interpretazione di Benedict Cumberbatch.

La trama dell’Amleto

Siamo nel XVI secolo. Ci troviamo a Elsinore, capitale della Danimarca. Qui due soldati si interrogano sul fantasma che tutte le notti compare a mezzanotte. A valutare la situazione viene chiamato anche Orazio, un amico del principe Amleto.

Orazio nota subito che il fantasma assomiglia al vecchio re morto, ma lo spettro non gli parla e scompare. Orazio spiega nel frattempo a Marcello che il figlio di Fortebraccio sta cercando di riunire un esercito ai confini della Norvegia per cercare di riprendersi i territori che il padre ha perso duellando con il re morto. Intanto il fantasma ricompare, Orazio lo esorta a parlare, ma arriva l’alba e il fantasma scompare di nuovo.

Il consiglio reale

Passiamo ora alla scena del consiglio reale: troviamo il re Claudio, la regina Gertrude, Amleto, il ciambellano Polonio, il figlio Laerte e gli ambasciatori Cornelio e Voltimando. Viene deciso di mandare gli ambasciatori dal re di Norvegia per cercare di convincere il figlio di Fortebraccio a evitare una guerra. Laerte intanto ottiene il permesso di andare in Francia.

Orazio spiega al principe della comparsa del fantasma che assomiglia a suo padre e gli suggerisce di parlare con lui. In effetti il re defunto parla con lui e gli spiega cosa sia veramente accaduto: la moglie e il fratello del padre si amavano. Il fratello del padre, desideroso di avere trono e regina, versò del veleno nell’orecchio del re addormentato. A questo punto il fantasma chiede ad Amleto di vendicarlo e questi accetta.

La malinconia di Amleto

Amleto fa giurare ad Orazio e alla guardia Marcello di non rivelare a nessuno del fantasma e diventa sempre più cupo. A questo punto il re e la regina chiamano due amici dell’università del principe, Rosencrantz e Guildenstern per indagare sul malumore di Amleto: i due cercano di rallegrarlo dicendogli che arriverà anche una compagnia teatrale al castello.

Il principe è lieto della cosa perché ciò gli permetterà di capire se lo spettro abbia detto la verità. Il re intanto chiede ai due se abbiano capito la causa della malinconia di Amleto, ma Polonio suggerisce che forse la causa dei suoi problemi sia dovuta al fatto che da tempo non vede più Ofelia. Tutti vanno via, lasciando da sola Ofelia in modo che possa incontrare casualmente Amleto. Solo che lui è talmente arrabbiato per quello che gli ha rivelato il fantasma del padre, che rifiuta la povera Ofelia: a nulla vale il ricordo delle vecchie promesse di matrimonio. Dalle parole che Amleto rivolge a Ofelia, lo zio intuisce che il ragazzo possa aver scoperto qualcosa e comincia a studiare un piano per esiliarlo in Inghilterra.

L’assassinio di Gonzago

Amleto va dalla compagnia teatrale e suggerisce di inscenare il dramma L’assassinio di Gonzago: se vedendolo il re ne sarà turbato, allora vorrà dire che le accuse del re fantasma sono vere. Il piano funziona: il re si infuria vedendo la rappresentazione. A questo punto la madre chiede al principe di spiegarsi con lo zio in modo da placarne la collera.

La regina suggerisce a Polonio di nascondersi in camera in modo che possa riferire al re le parole di Amleto. Solo che questi è talmente infuriato che scambia Polonio per il re e lo uccide, seppellendone poi il cadavere senza nessun rimorso. A questo punto il re decide di esiliare Amleto in Inghilterra. Nel frattempo Ofelia arriva a palazzo: la ragazza è impazzita a causa della morte del padre Polonio.

Il principe in viaggio verso il porto, incontra le armate di Fortebraccio: scopre che i soldati vogliono conquistare un territorio brullo, inutile, solo per l’onore della conquista. Si rende conto della sua meschinità nel far rimanere invendicato l’assassinio del padre. Laerte intanto torna in patria per capire cosa ci sia di vero sulle voci inerenti la morte del padre Polonio: il re gli spiega che è stato Amleto ad uccidere il padre, solo che omette di dirgli perché era così infuriato. Intanto Amleto annuncia al re il suo ritorno in Danimarca.

Il duello

Il re suggerisce a Laerte di vendicarsi sfidando Amleto a duello, ma anche di smussare la spada del nemico, di intingere la propria col veleno e di avvelenare la coppa del vincitore in caso di vittoria del principe. E Laerte decide di accettare. Intanto Ofelia, decisamente impazzita, si suicida gettandosi in un lago. Amleto accorre sulla tomba di Ofelia e Laerte lo sfida a duello. I due fanno pace prima del duello, ma questo va avanti comunque. Durante il duello la regina chiede da bere e beve accidentalmente dalla coppa avvelenata, mentre i duellanti si scambiano i fioretti, finendo entrambi feriti ed avvelenati. La prima a morire è la regina. Laerte poi rivela il piano ad Amleto e muore avvelenato.

Infuriato Amleto trafigge il re che muore. Anche Amleto è in fin di vita, ma prima di spirare arriva Orazio che gli dice che Fortebraccio è appena rientrato vittorioso dalla Polonia. Amleto lo nomina nuovo re e muore. Fortebraccio organizza un grande funerale per il principe.

Foto | Tanya Dedyukhina / CC BY

Nymeria

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