Ugo Foscolo, autore delleUltime lettere di Jacopo Ortis

Ultime lettere di Jacopo Ortis: riassunto dettagliato

Le Ultime lettere di Jacopo Ortis è un romanzo di Ugo Foscolo: è il capostipite del romanzo epistolare italiano. Venne pubblicato la prima volta nel 1802.

In Ultime lettere di Jacopo Ortis vengono idealmente raccolte le lettere scritte dal protagonista Jacopo Ortis e spedite all’amico Lorenzo Alderani. Costui avrebbe deciso di darle alla stampa dopo il suicidio di Jacopo, aggiungendovi una presentazione e una conclusione. Vi ricorda un po’ I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe? Decisamente sì, anche se Ultime lettere di Jacopo Ortis è stato fortemente influenzato pure da Vittorio Alfieri.

Riassunto delle Ultime lettere di Jacopo Ortis

Jacopo Ortis è uno studente universitario originario del Veneto. Di fede repubblicana, il suo nome è finito inevitabilmente nelle liste di proscrizione. Incapace di sostenere emotivamente il sacrificio della sua patria, Jacopo decide di isolarsi sui colli Euganei, in compagnia della propria solitudine e tristezza. Qui legge Plutarco, scrive all’amico Lorenzo Alderani e ogni tanto conversa con il curato del paese, con il medico e pochi altri.

Ben presto Jacopo fa la conoscenza del signore T., delle figlie Teresa e Isabellina e di Odoardo, fidanzato di Teresa. Sempre funestato dal pensiero della schiavitù della sua patria, solo in casa del signor T. riesce a rilassarsi un po’.

I giorni si trascinano lenti, fatti di piccoli gesti quotidiani: aiuta i contadini a trapiantare i pini sulla montagna, visita insieme alla famiglia di Teresa la casa di Petrarca ad Arquà e comincia a innamorarsi proprio della ragazza. È un amore che non ha sbocchi, ma Jacopo è sempre più innamorato di Teresa.

La ragazza non è che lo scoraggia, anzi, gli fa sapere che pure lei è infelice perché non ama Odoardo: i due sono premessi sposi solo per motivi economici, cosa che fra l’altro fece indispettire la madre della ragazza, obbligandola ad abbandonare il tetto coniugale.

Arriviamo a dicembre, Jacopo va a Padova perché l’Università è stata riaperta. Qui incontra le dame dell’alta società, rivede i suoi vecchi amici, comincia ad annoiarsi e decide di tornare da Teresa. Odoardo fortunatamente è via, quindi ricomincia a flirtare con la ragazza. Se solo potesse sposarla, forse sarebbe finalmente felice, ma il suo destino è di essere infelice.

I giorni passano, finalmente Jacopo e Teresa si baciano per la prima e unica volta, e lui finisce per ammalarsi, sempre più disperato. Il signor T. va a trovarlo e Jacopo non può fare a meno di confessargli di amare la figlia. Ripresosi in parte dalla malattia, scrive una lettera a Teresa e va via. Comincia un tour che tocca le città di Ferrara, Bologna e Firenze dove si reca in visita alle tombe dei grandi a Santa Croce. Sempre più depresso e infelice, va a Milano e qui incontra Giuseppe Parini.

A Milano vorrebbe fare qualcosa per l’altra sua grande tristezza della vita, la Patria, ma Parini gli consiglia di non farlo: uccidere un tiranno per rimpiazzarlo con un altro non servirebbe, anche se ormai il popolo è giunto a un punto tale che pare che questa sia la sua unica speranza.

Sempre più depresso, Jacopo va in Francia, ma arrivato a Nizza cambia idea e torna indietro. Il colpo di grazia gli viene dato dalla notizia del matrimonio di Teresa. Allora decide di tornare ai colli Euganei per incontrare un’ultima volta Teresa, va a Venezia a salutare la madre, torna ai colli, scrive una lettera a Teresa e una all’amico di sempre Lorenzo Alderani e infine si suicida pugnalandosi al cuore.

Foto | Andrea Appiani [Public domain], via Wikimedia Commons

Nymeria

Avatar Nymeria

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.