Hilda Doolittle

Hilda Doolittle, la scrittrice americana nota come H.D.

Lo sguardo intenso sotto la folta zazzera e i tratti angolosi a esprimere uno spirito vivo e indomabile, la figura di Hilda Doolittle (1886-1961) è una di quelle che rimangono indelebilmente impresse nella pupilla. Incise per sempre nella memoria.

Del resto ci troviamo di fronte a un nome che ha nutrito di sé la scena poetica di buona parte del Novecento.

La biografia di Hilda Doolittle

Figlia di un astronomo e cresciuta in Pennsylvania, Hilda Doolittle o meglio H.D. (questa la breve sigla con cui divenne presto celebre in tutto il mondo letterario) si trasferì a Londra nel 1911, diventando una delle grandi voci dell’Imagismo di Ezra Pound (il padre fondatore del movimento non per nulla definì la sua Oreade la miglior poesia di tutto l’Imagismo).

Tuttavia già durante la prima guerra mondiale, la Doolittle virò verso una poesia che indubitabilmente si rifaceva a quella dell’antica Grecia. Sono questi gli anni in cui la poetessa americana tradusse testi di Euripide. Leggeva voracemente Saffo e subiva il fascino (e il richiamo) della psicoanalisi, in particolare delle teorie dello svizzero Carl Gustav Jung.

Tanto impegno letterario (uscirono in questo periodo opere miliari come Giardino di mare, Imene e Eliodora e altre poesie) non le impedì però di avere anche una intensa e variegatissima vita privata. Dal matrimonio col il poeta inglese Richard Aldington alla lunga relazione con la collega Annie Ellerman, passando per la nascita dell’unica figlia Pedita, nata da una relazione extraconiugale con il compositore Cecil Gray.

Per la sua sessualità aperta, senza bandiere di appartenenza, H.D. è stata una delle grandi icone del movimento Lgbt. Punto di riferimento – va certamente detto – per milioni di persone variamente sparse sui cinque continenti.

Una poesia di H.D.

Per concludere eccovi Bufera, un piccolo assaggio del suo grande talento, nella traduzione di Ruggero Bianchi.

I
Ti abbatti sugli alberi,
schianti il vivo ramo:
il ramo è bianco,

il verde schiacciato,
ogni foglia squarciata come legno scheggiato.

II
Tu carichi gli alberi
di nere gocce,
turbini e scrosci:
lasci staccata una foglia appesantita
nel vento –
essa è scagliata via,
turbina in alto e affonda,

ciottolo verde

Foto | Di Photographer unidentified [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

Giorgio Podestà

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