Il castagno dei cento cavalli

Un mistero da svelare sotto il castagno dei cento cavalli: Vanina Guarrasi indaga

Catania (con indispensabili puntate nell’area metropolitana del capoluogo regionale). Giugno 2017.

Il Castagno dei cento cavalli

Quella festa repubblicana del 2 giugno è giorno lavorativo per l’agente del Corpo forestale Sandra Bellini e l’ispettore naturalista Luigi Spechis. Da ore fanno su e giù per il versante orientale dell’Etna appresso a varie emergenze. Ora un incendio (ben affrontato dalla specifica squadra) che lambisce il territorio di Sant’Alfio, proprio vicino al maestoso castagno dei cento cavalli, verso il quale scendono per una ricognizione, casualmente trovando un macabro cadavere.

Si tratta di una donna nuda e attempata, le mani amputate appoggiate sul ventre, a sua volta squarciato in basso da un lungo taglio trasversale che corre da fianco a fianco. I piedi, anche quelli recisi, conficcati sul terreno. Il resto del corpo ricoperto di tagli, più o meno grandi, più o meno profondi.

Ricostruiscono che prima è stata strangolata, probabilmente altrove. Poi portata lì e ridotta così.

Faticosamente scoprono che si tratta della 65enne Anna Collesano residente ora a Piedimonte Etneo, nata però a Castelbuono, non lontano da Palermo, vissuta là come infermiera moglie del chirurgo e poi trasferitasi cambiando vita, nuovo nome e nuova vita, un labirinto di domande in sospeso.

Aveva un vicino saltuario compagno ma stenta a emergere un qualche movente dell’omicidio e della scena successiva al crimine.

La 40enne palermitana Giovanna Vanina Guarrasi, poliziotta vicequestore aggiunto, quel giorno stava riaccompagnando a Palermo la sorella 23enne Costanza Cocò Calderaro (differente padre e stessa madre, lei risposatasi dopo essere restata tragicamente vedova), Castelbuono era del resto il paese dei propri nonni paterni. Deve prendere di petto il nuovo efferato delitto, casi lasciati in sospeso negli anni Settanta e Novanta, violenze e vendette, scavando nel passato con tutta l’affiatata squadra.

La notevole serie di Vanina di Cristina Cassar Scalia

La brava medica oftalmologa Cristina Cassar Scalia (Noto, 1977) continua a scrivere bei gialli. La notevole serie di Vanina va a gonfie vele.

Nel 2023 sono usciti due romanzi: un prequel (ambientato nel 2015) e l’ottavo (aprile). Questo è il nono di inizio estate, sequel delle precedenti avventure, che si svolgono tutte a pochi mesi di distanza l’una dall’altra, fra il 2016 e il 2017 (molto prima della pandemia).

Ambientazione, intrecci e stile de Il Castagno dei cento cavalli

Il luogo cruciale scelto questa volta è un sito Unesco dal 2008, con tre tronchi e l’immenso cappello fitto di rami (verdi a giugno) e affascinanti leggende connesse, “monumento messaggero di pace nel mondo”.

L’intreccio è originale e avvincente. Tornano ovviamente i consueti personaggi coprotagonisti, dall’83enne commissario in pensione Biagio Patanè (alle prese con recenti malesseri della moglie) all’esperto bell’ispettore Carmelo Spanò (stufo di essere da qualche mese l’amante della ex moglie), da Cocò che è appena fuggita inspiegabilmente dall’imminente matrimonio, all’avvocata Maria Giulia Giuli De Rosa, forse innamorata del giornalista compagno del caro dolce sensibile medico legale, tutti grandi amici.

Vanina e gli altri personaggi

La narrazione de Il Castagno dei cento cavalli come di consueto è in terza al passato, fissa (quasi) su Vanina (e incursioni su Patanè).

Dopo aver lasciato Palermo cinque anni prima (con indagini che pure continuano su bande mafiose) e trascorso tre anni a Milano con una promozione sul campo, da oltre un paio d’anni la tenace, attraente e decisa protagonista è tornata sull’isola, a Catania, dura temuta dirigente della sezione Reati contro la persona, e molti la vorrebbero alla sezione Criminalità organizzata.

Lei è soddisfatta del lavoro e della squadra formale e informale che guida. Gira sempre con la pistola, preserva fondente nei cassetti, fuma Gauloises come una turca, ama vecchi film, ingozza dolci e altre specialità.

Si va riconsolidando anche il rapporto con l’amato magistrato palermitano Paolo Malfitano, pur se si è ben sistemata in una casetta alle pendici dell’Etna, a Santo Stefano, un’oasi di pace all’interno di una proprietà più grande, circondata da giardino e agrumeto, con l’edificio principale abitato dalla padrona di casa, la materna amabilissima 76enne vedova Bettina, originaria di Ragusa e brava solidale cuoca.

Quelli che amiamo, colleghi, parenti, magistrati e magistrate, amici e amiche, ci sono tutti: come ben sanno gli editori (almeno dai tempi di Holmes e Conan Doyle), ogni nuova avventura di personaggi seriali è per il lettore una sorta di ritorno in famiglia. Speciale il Nerello Mascalese di mineralità vulcanica.

Il libro

Cristina Cassar Scalia
Il Castagno dei cento cavalli
Einaudi, 2024

Disclaimer. Su alcuni dei titoli linkati in questo articolo, Libri e parole ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi per l’utente finale. Potete cercare gli stessi articoli in libreria, su Google e acquistarli sul vostro store preferito.

Valerio Calzolaio

Avatar Valerio Calzolaio

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.