L'ultima colonia

L’ultima colonia: Philippe Sands e la storia di un popolo che lotta per la sua terra

1966-2022. Arcipelago delle Chagos, svariati atolli corallini con innumerevoli isole, sette delle quali abitate fino a pochi decenni fa. Le più note sono Île du Coin (atollo pulviscolare di Peros Banhos), Six Iles (la più popolosa), Diego Garcia (la più grande).

L’ultima colonia

Per cortesia, osservate le tre mappe nelle prime pagine: 12-13, 14 e 15. Siamo nell’oceano Indiano, più o meno alla stessa lunga distanza sia da India e Sri Lanka (a nord) che da Madagascar e Mauritius (a sud-ovest). Ci troviamo su uno splendido minuscolo arcipelago di fertili terre insulari ampie circa 56 km², antropizzato da millenni e da secoli occupato da paesi europei, uno dopo l’altro: Portogallo, Olanda e quindi Francia, che iniziò a usarlo per produrre olio di copra dall’essicazione della polpa del cocco delle piantagioni di palme, lavoro di schiavi e schiave lì immigrati forzatamente e appositamente.

Le Chagos confinano pure con le Maldive (qualche centinaia di chilometri a nord). Perlopiù furono considerate “annesse” alle Mauritius, infine come una colonia inglese (trovandosi comunque a circa 2 mila chilometri da quell’altro grande arcipelago di oltre 2000 km², ovvero più che da Napoli sul mediterraneo Tirreno ad Amburgo sull’atlantico mar del Nord, non via terra poi, ma via mare).

Mauritius è dal 1968 e ancor oggi una repubblica indipendente. Il Regno Unito si è tenuto illegalmente le Chagos. Tutti i 1500 abitanti sono stati deportati nel 1973 e subito dopo Diego Garcia è stata “affittata” agli Usa per costruirvi una grande base militare americana, marina e aerea, ben operativa da decenni (flotta, bombardieri, forze di intervento rapido e prigione di transito e interrogatorio di prigionieri presunti terroristi). Della vicenda si è occupato negli ultimi anni il Tribunale Onu dell’Aia.

Il preciso lavoro di Philippe Sands

Il pluripremiato docente e avvocato inglese Philippe Sands (Londra, 1960) è uno dei massimi esperti mondiali di diritto internazionale. È spesso impegnato in processi di competenza della Corte penale internazionale, fra cui quello per l’estradizione di Pinochet e quelli descritti in tanti autorevoli articoli e nei precedenti importanti saggi (tradotti i due sul nonno Leon Buchholz fra gli ebrei perseguitati dai nazisti a Leopoli con il successivo processo di Norimberga e sui criminali di guerra nazisti fuggiti anonimi in Sudamerica con il caso della morte di Wächter a Roma).

In più punti della sua ultima puntuale opera fa riferimento al percorso accademico e professionale che lo ha condotto all’incarico di seguire la terribile vicenda della Chagos da parte del governo di Mauritius, quando nel 2010 il governo del Regno Unito annunciò la creazione di una vasta riserva naturale in quell’area, una disonesta cortina fumogena per impedire una volta per tutte il ritorno dei chagossiani sul proprio territorio insulare.

Stile e struttura de L’ultima colonia

Per ricostruire gli eventi con precisione ed emozione Sands riporta spesso ricordi e commenti di Madame Liseby Elysé, nata il 24 luglio 1953 e vissuta felicemente a Peros Banhos fino a venti anni, poi dal 27 aprile 1973 mandata via da casa sua con la forza insieme a parenti, amici e a tutti i “concittadini” (nel settembre 2018 ha testimoniato durante le udienze orali davanti alla Corte dell’Aia).

Il testo è fatto molto bene, stile colloquiale e godibile, ricco di cultura giuridica e passione civile.

Il prologo racconta i giorni convulsi e il contesto affettivo della testimonianza ufficiale di Madame Liseby.

Seguono cinque capitoli storici intitolati a una data (1945, 1966, 1984, 2003, 2019) e capaci di riassumere efficacemente la nascita dell’Onu e l’avvio di convenzioni e accordi relativi alla decolonizzazione (facendo emergere con chiarezza le durature ideologie coloniali), la titolarità legale sull’arcipelago in una dinamica prevaricatrice rispetto ai sapiens che lo abitavano, le dinamiche geopolitiche dei paesi coloniali fra di loro e rispetto all’Onu (con frequenti opportuni riferimenti al Sudafrica), ricorsi e processi che hanno infine legalmente riconsegnato le Chagos ai chagossiami e a Mauritius, senza che il Regno Unito dia tuttavia ancora corso alle decisioni, con rara protervia.

L’epilogo aggiorna la situazione al 2022. Narra anche i viaggi che per qualche giorno hanno consentito di ritrovare le case e le chiese, i cimiteri lasciati.

Ottimi anche gli apparati: crediti iconografici e bibliografici, note dettagliate, indice analitico.

Il libro

Philippe Sands
L’ultima colonia. Sullo sfondo della decolonizzazione la storia di un popolo che lotta per la sua terra
Traduzione di Elisa Banfi
Guanda, 2023

Valerio Calzolaio

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