Notturno francese Fabio Stassi

Notturno francese: c’è sempre da imparare con Fabio Stassi

C’era una volta uno scrittore pluripremiato che soleva dire di non potersi definire uno scrittore perché ancora stava imparando a esserlo. Sto parlando di Fabio Stassi – Premio Selezione Campiello, Premio Scerbanenco, Premio Stresa, Premio Dessì e potrei continuare ancora per diverse righe. Ebbene, le sue sincere dichiarazioni pubbliche, hanno molto da insegnare non soltanto agli esordienti. In esse vi è una grande verità che tutti dovremmo abbracciare: in ogni campo, c’è sempre tanto da imparare e non è da tutti avere l’umiltà di comprenderlo o di ammetterlo.

Notturno francese: l’antica arte del ricamo

Come autrice e avida lettrice, resto sempre incantata da chi usa le parole con la grazia di un ricamo, accostandole tra loro in modo insolito ma mai pomposo, e generando coinvolgimento grazie alla capacità di rendere vivo l’agire e il pensare dei personaggi.

Ebbene, leggendo la più recente pubblicazione di Stassi, Notturno francese, edita da Sellerio, ho avuto la conferma della bellezza del suo scrivere che potrei semplificare con un esempio legato ai film.

La malia della lentezza

Oggi la cinematografia, usa ritmi sincopati, non si sofferma quasi più sulla bellezza di un momento diluendo l’immagine per dar modo di assorbirla. La velocità è ciò che conta, mentre se avrete la pazienza di guardare un vecchio film, noterete la lentezza di primi piani, i silenzi carichi di parole da immaginare, le emozioni tradotte con sguardi o gesti, quel qualcosa che vibra nell’aria e che si evince dalle scene.

Questo regalano i libri di Fabio Stassi, questo si trova in Notturno francese: malia, sensazioni, corde che vibrano, reticenze. L’interiorità, l’essenza, il vero privato di qualcuno, la vulnerabilità, il destino che ci mette davanti il momento non contemplato e forse temuto da una vita intera.

Aforismi che ci cambiano

E poi quelle frasi, trasformabili in aforismi perché ricche di contenuti…

“In fondo le storie migliori sono proprio quelle che hanno dei punti ciechi e di cui non si ricorda il finale” disse ancora il vecchio che mi sedeva di fronte. “Il guaio è che da giovani si distinguono soltanto i dettagli, mai l’insieme”.

Vince Corso, biblioterapeuta e detective di enigmi letterari, è un personaggio già apparso nei libri di Stassi, ma in Notturno francese compie uno strano viaggio interiore, intimo e per questo denso di emozioni contrastanti. Noi ci ritroviamo a viaggiare con lui, a temere la meta ma a inseguirla con la sua stessa trepidazione, consci del fatto che come lui ne usciremo cambiati. Perché un libro può essere anche strumento di trasformazioni interiori, quando ci si lascia andare ad esso.

Chi è Vince Corso

Vince è umano, non ha paura delle lacrime e seppur cercando di contenerle con pudore le libera quando ha di fronte il giusto abbraccio.

È un uomo sensibile perché si guarda attorno – leggete il capitolo Nella città vecchia se volete scoprire come si crea una ambientazione o se semplicemente volete viaggiare – e guardandosi attorno dipinge dentro di sé meravigliosi quadri d’autore.

Non è giudicante, Vince. Insegna a rispettare gli altri e le loro scelte. Vuole capire, penetrarne le corazze ma con il garbo di chi sa muoversi in punta di piedi, e mai entrerebbe in una stanza importante, che ha cambiato la vita di qualcuno o dove qualcuno è stato amato. Il freno della cura, della considerazione dell’altro ci fa desiderare di incontrare ancora questo personaggio, quasi fosse reale.

Anche un vecchio cimitero può contenere vita

Sul finire del romanzo, entriamo con lui in un vecchio cimitero e…

Poche scritte, delle croci in marmo, spoglie, nessuna retorica del dolore. Ma ciò che colpiva uno come me, che non era mai entrato là dentro, era il contrasto di tutto quel biancore inanimato con il respiro del mare. La vita penetrava ogni fessura, ogni pietra, animava il silenzio che le circondava, gli impediva di essere triste”.

Notturno francese e le emozioni di Fabio Stassi

No, devo dissentire con le dichiarazioni dell’autore, che sento sincere ma che non mi vedono d’accordo. Fabio Stassi è un vero Scrittore, perché se di autori il mercato è saturo è di scrittori che necessita, e lui ha molto da regalare a chi di veri scrittori si ciba.  Parlo da lettrice, lettrice ingorda e sempre in cerca di vibrazioni – a volte scomode, altre paradisiache.

In Notturno francese, si completa la visione d’insieme di un autore che regala l’anima senza il timore di darsi ai suoi libri. Perché chi elargisce tanta delicatezza e denuda i suoi personaggi con la lentezza del pensiero vero, prova vere emozioni nello scriverne, altrimenti non potrebbe avvolgere con esse chi compra i suoi libri.

Il risarcimento ottenuto da Vince è un po’ anche nostro: a volte basta un libro, per ricominciare a sperare.

Susanna Trossero

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