Cosmetica del nemico, libro scritto dalla celebre scrittrice belga Amélie Nothomb, pubblicato per la prima volta nel nostro Paese nel 2001, è proposto come romanzo, ma in realtà si tratta di un testo scritto in forma dialogica.
Pensato forse già in partenza per un adattamento teatrale, non a caso viene spesso rappresentato a teatro.
Di recente, nel 2020, ne è stato tratto anche un film diretto dal regista spagnolo Kike Maíllo, al momento ancora inedito in Italia.
Analisi di Cosmetica del nemico di Amélie Nothomb. Un romanzo? Non proprio
Cosmetica del nemico è una narrazione complessa che segue le vicende di un uomo chiamato Jerome Angust, il quale, in viaggio per motivi di lavoro, incontra casualmente un tale, dal fare piuttosto invadente e fastidioso, in un bar dell’aeroporto.
L’incontro via via si trasforma in una conversazione che si fa sempre più strana e inquietante — ma, ahinoi, a tratti anche un po’ noiosa per il lettore — finché lo sconosciuto non gli rivela di essere il suo peggior nemico.
La rivelazione – incubo
Da quel momento, il presunto nemico di Jerome inizia a raccontargli la sua vita e la sua ossessione per la bellezza, il che porta a una serie di eventi surreali e bizzarri che coinvolgono il protagonista in una sorta di gioco psicologico che diventa sempre più intenso, ma anche spesso stucchevole per il frastornato lettore.
Inoltre, l’estenuante dialogo tocca a tratti temi importanti come l’ossessione per l’apparenza, la superficialità della società moderna e la doppiezza umana, ma lo fa in maniera esageratamente provocatoria, fin troppo grottesca perfino per gli standard dell’autrice.
Lo stile
Come sempre, Amélie Nothomb è abile nel creare una atmosfera claustrofobica e misteriosa, che tuttavia a tratti finisce per opprimere chi legge, già gravato dalla scelta, a mio parere poco felice, dell’autrice di adottare la forma dialogica.
Il finale di Cosmetica del nemico
Devo ammettere mio malgrado che anche il finale del libro mi ha lasciato un po’ insoddisfatto. Senza rivelare troppo, posso dire che mi aspettavo una conclusione più soddisfacente e appagante sul piano logico-narrativo.
Il libro
Amélie Nothomb
Cosmetica del nemico
traduzione di Biancamaria Bruno
Voland, 2021