Quando sarò vecchio

Quando sarò vecchio: Edoardo Boncinelli racconta la vecchiaia

Nella mente e nel corpo di uno scienziato. Ora.

Quando sarò vecchio

La nostra vita è unica in tutti i suoi aspetti, per tutta la sua durata (non solo in certe fasi). Si vive e s’invecchia senza preavviso e senza preparazione, improvvisando, di fronte a interessati o curiosi spettatori (familiari per noi, perlopiù). La vecchiaia può perciò essere tutt’altro che un’appendice crepuscolare del vivere, piuttosto un (ulteriore) momento di passioni.

La curiosità sopravvive a qualsiasi acciacco del corpo e della mente: può vincere sul dolore e sulla noia, che forse sopraggiungono dopo “averne viste tante”, se perdurano il senso dello stupore e la volontà di essere presenti all’incontro.

Nessuno nega la maggiore facilità ad ammalarsi e una metamorfosi del corpo in senso peggiorativo: si diminuisce molto in altezza perché i dischi vertebrali subiscono l’effetto di usura e osteoporosi; le articolazioni si fanno decisamente meno elastiche; il movimento si appesantisce e il dispendio possibile di energie cala; e via invecchiando. Tuttavia, diventare vecchi obbliga pure a ripercorrere tappe sconosciute o dimenticate dell’infanzia, produce lo stimolo di nuova conoscenza di sé, fa riflettere meglio sul poco e nuovo che è comunque alla nostra portata.

Il cervello è una macchina che non si ferma e può accompagnare musicalmente l’esistenza residua, per esempio con lo scrivere oltre che con il leggere, con altri apprendimenti e comunicazioni

Finché si vive, a qualsiasi età, questo flusso di contenuti di coscienza e di pensiero può continuare a diffondersi in modo bello e avventuroso. Provar non nuoce.

Edoardo Boncinelli si racconta

Il grande genetista, biologo e psicoterapeuta italiano Edoardo Boncinelli (Rodi, 1941) si racconta con colta sincerità in prima persona, a oltre ottanta anni.

In esergo due sue frasi:

S’invecchia quando non c’è nulla più da scoprire; per il cervello, e non solo, la maniera migliore per invecchiare bene è vivere bene.

L’autore parte sempre da quel che sta accadendo a sé stesso per offrire innumerevoli competenti meditati spunti a tanti altri e altre, anche un pochino meno anziani, tanto più che è meglio prevenire che curare.

Il vero problema è il tantissimo che Boncinelli ha già realizzato e scritto da non vecchio (anche il verbo del titolo è al futuro). La biografia intellettuale è ricchissima, la bibliografia sterminata, le collaborazioni attuali estese, il rapporto con la moglie antico e durevole (“abbiamo sempre parlato moltissimo, di tutti gli argomenti… anche affetti, paure, aspettative, interessi”).

Dichiara sinteticamente che intende proseguire a tener dietro alla propria curiosità e confessa:

Mi è capitato parecchie volte di essere orgoglioso di me stesso. Credo non siano molte le persone che in buona fede possano dire altrettanto.

La struttura del libro Quando sarò vecchio

I capitoli della conversazione-flusso di pensieri sono dieci:

  • amarsi un po’;
  • la parola chiave del benessere a una certa età: il tempo;
  • dentro o fuori (introspezione e osservazione);
  • il corpo, questo sconosciuto;
  • tempo di essere liberi o libertà di avere tempo;
  • l’importanza degli aforismi (divertimento, soprattutto);
  • longevità: ovvero passione, impegno e curiosità;
  • le parole, le cose;
  • per concludere.

La vita è tanto il rumore delle foglie accartocciate che strisciano sul marciapiede, quanto l’esplosione del fiore candido della magnolia. E mi ostino a voler vivere.

Possono goderne anche altri. Possiamo.

Il libro

Edoardo Boncinelli
Quando sarò vecchio
Di Renzo, 2022

Valerio Calzolaio

Avatar Valerio Calzolaio

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.