Brasile (dalla Germania). Ottobre 1933.
Il crimine del buon nazista
A Recife i passeggeri della Luftschiffbau Zeppelin fanno sosta a terra, quelli giunti a destinazione, quelli in transito (per sgranchirsi le gambe e fumare) e quelli in attesa del primo imbarco verso la metropoli più a sud, un altro giorno di volo fino a Rio, meta finale.
Da Berlino era partito un bel 32enne con recente cicatrice sul volto, Bruno Brückner, funzionario della Kriminalpolizei. Aspetta nel bar dell’Hotel Central sorseggiando whisky e soda.
Nel tardo pomeriggio ripartono. Si sono aggiunti a bordo vari ricchi commercianti brasiliani e un altro passeggero dal nome tedesco, Otto Klein, apparentemente suo coetaneo e piccolo esportatore di caffè. A cena va a sedersi sullo stesso tavolo di Bruno, accanto alla 54enne baronessa austriaca Fridegunde van Hattem, al 44enne dottor Karl Kass Vöegler (esperto di eugenetica), allo sfaccendato dandy 27enne londinese William Willy Hay (esperto d’arte).
A quel tempo, dieci volte l’anno, fra giugno e ottobre, quasi tre giorni proprio sopra l’Atlantico, era il dirigibile a consentire comunque il costosissimo volo transatlantico civile fra l’Europa e l’America meridionale. Un colosso di duecentotrenta metri, con poco più di una decina di passeggeri e una trentina di membri d’equipaggio.
I cinque commensali sono serviti con un menu raffinato e conversano amabilmente, soprattutto della purezza della razza (ariana), contro il pericolo di ebrei, meticci e omosessuali. Il nazismo impera e si espande.
Durante la notte Klein viene trovato morto in uno dei bagni in comune, probabilmente ucciso. Il comandante (ostile a Hitler) chiede a Bruno di indagare nel modo più riservato possibile. Partendo dal presupposto che il capo ha sempre ragione, vi sono poche ore per capire meglio come comprendere in volo e gestire all’arrivo la dinamica dell’omicidio.
Il delizioso giallo di Samir Machado de Machado
Lo scrittore brasiliano, sceneggiatore grafico traduttore (anche di Conan Doyle), Samir Machado de Machado (Porto Alegre, 1981) si è affermato con Homens elegantes (2016) e il pluripremiato Tupinilândia (2019). Pubblica ora un delizioso giallo d’altri tempi, per narrarci con finezza e indignazione aspetti cruciali della Germania nazista, in particolare miti e ideologie razziste che purtroppo non finirono lì e allora, con particolare attenzione per l’oppressione degli omosessuali.
La narrazione è ironica e tagliente, in terza fissa sull’investigatore.
Lo svolgimento delle indagini
Quasi subito viene perquisita la cabina della vittima. Si scopre che aveva due passaporti, uno con nome tedesco, l’altro con nome ebraico. C’è il sospetto che sia una spia comunista. Inoltre, nella sua valigetta vengono trovate un paio delle note riviste erotiche diffuse negli ambienti underground omosessuali della Berlino degli anni Trenta: nudi artistici, articoli che raccontano le campagne di Magnus Hirschfeld, tra i fondatori dell’Istituto di Sessuologia e del primo movimento gay, o i «cabaret della vita» come l’Eldorado, tutto un mondo che in quegli anni rappresentava un presidio di coraggio e libertà contro gli orrori e i crimini delle destre violente.
Storicamente veri sono il contesto infrastrutturale del viaggio e significativi personaggi, come il comandante dirigibilista e imprenditore Hugo Eckener (1868-1954).
Il perché di un titolo: Il crimine del buon nazista
La spensierata sferzante spiegazione del titolo, se e quando un nazista può essere buono, è chiarita nelle ultime righe.
L’intreccio è da giallo a enigma: l’ambiente borghese circoscritto e le camere chiuse dall’interno, omaggi ai classici della letteratura poliziesca, servono a raccontare l’ascesa del Terzo Reich, le persecuzioni naziste e le ideologie totalitarie di ieri (come di oggi).
Willy suggerisce il bianco Puligny-Montrachet per accompagnare la cena.
L’eugenetico spiega che gli eletti possono apprezzare Count Basie ma al popolo va vietato l’accesso all’indecoroso jazz, che immette sangue negro nella pura cultura tedesca.
Il libro
Samir Machado de Machado
Il crimine del buon nazista
traduzione di Vincenzo Barca
Sellerio, 2024
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