Il silenzio

Il silenzio: il blackout prossimo venturo secondo DeLillo

È da poco approdato in libreria nell’ottima traduzione di Federica Aceto il nuovo, attesissimo libro di Don DeLillo, Il silenzio.

Molti attribuiscono al grande scrittore statunitense doti quasi profetiche per la sua indubbia capacità nel cogliere indizi o sintomi rivelatori di eventi o tendenze in atto. È accaduto ad esempio nel romanzo Mao II, dove individuava i germi dell’imminente ondata terroristica.

Ma più in generale l’autore riesce a puntare il dito sulle contraddizioni e i paradossi che contraddistinguono la società moderna, in primis quella americana, con le sue paranoie e le sue fissazioni. Tra queste ultime primeggiano, naturalmente in negativo, la tecnologia e i mass-media.

Recensione de Il silenzio di Don DeLillo

Don DeLillo, Il silenzio
Don DeLillo, Il silenzio

Ma cosa accadrebbe se un improvviso blackout generale riducesse tutto, appunto, al silenzio?

Un romanzo breve o…

In realtà in questo caso parlare di romanzo vero e proprio può apparire come una forzatura, vuoi per la brevità del testo, vuoi per la sua struttura, del tutto peculiare.

L’opera assomiglia infatti al racconto, ma di tale forma narrativa possiede ben poco, composto com’è soprattutto da un fitto scambio di dialoghi tra i vari personaggi che popolano il libro.

… un testo teatrale?

Il silenzio ricorda di più un testo teatrale, che mostra le reazioni, in un certo senso archetipiche, di un nucleo di persone alle prese con un inaspettato (davvero?), devastante blackout totale.

E se i loro comportamenti possono apparire al lettore bizzarri, oscillanti come sono da un’apparente, apatica noncuranza alla compulsività o alla logorrea più sfrenata, chi ci dice che non potremmo fare altrettanto anche noi, ove ci trovassimo a vivere un’analoga esperienza?

Lo stile

Le descrizioni di DeLillo sono rarefatte, quasi lapidarie nella loro scintillante perfezione formale. Certo, il linguaggio è sempre quello asciutto e affilato — “postmoderno”, come amano definirlo i critici letterari alla moda — ma la concisione e la frammentarietà sembrano essere diventate l’approccio preferenziale alla narrazione da parte del grande scrittore d’origine italiana.

Del resto questo fenomeno di rarefazione si è manifestato in tutti i suoi libri più recenti, a partire da Body Art del 2001, e dunque non stupisce più di tanto.

La storia de Il silenzio

La trama è molto semplice. Siamo nel 2022; una coppia, in volo verso New York, è coinvolta in un incidente aereo generato da un improvviso blackout totale.

In città, in un appartamento nell’East Side, tre amici li attendono per guardare tutti insieme il Super Bowl alla TV: una professoressa in pensione, suo marito, fervente tifoso, e un suo ex studente visionario e disadattato.

All’improvviso irrompe il silenzio. Lo schermo del televisore rimane nero e tutta la moderna tecnologia digitale ammutolisce, con tutti gli esiti devastanti che possiamo ben immaginare.

Cos’è accaduto? Una guerra alle porte, un nuovo attacco terroristico dopo l’11 settembre, evento peraltro di cui DeLillo si è occupato? Oppure si è verificata la temutissima implosione della tecnologia, dalla quale dipendiamo tutti, sia a livello personale che globale?

Gli effetti del blackout tecnologico

La descrizione dello smarrimento e delle reazioni dei vari personaggi allo spegnimento della tecnologia è quanto mai verosimile:

Adesso questi tossicodipendenti digitali non possono fare niente, i cellulari sono fuori uso, ogni cosa è fuori uso, completamente totalmente fuori uso. (…) Tutto quello che sta accadendo non era in fondo scontato? Non è quello che alcuni di noi stanno pensando? Era la nostra meta. Niente più meraviglia, niente più curiosità.

In particolare Max, il padrone di casa, avulso da tutto e da tutti, rimane per la maggior parte del tempo a fissare lo schermo nero. Salvo fare una breve sortita all’esterno, dove sciama una folla smarrita.

È così che reagiremmo anche noi, se capitasse un evento di tale portata? O, per dirla con Tessa, un altro personaggio, tra i più riusciti, del romanzo:

Siamo forse un esperimento riuscito male, un piano messo in moto da forze che vanno al di là della nostra capacità di comprensione?

Le reazioni dei personaggi

I protagonisti del libro non riescono a trovare risposte a queste domande, né siamo in grado di farlo noi.

Come già accennato, questo manipolo di uomini e donne reagisce in maniera apparentemente stralunata agli eventi. Tutti sembrano aver smarrito la lucidità e parlano a ruota libera, anzi spesso straparlano, come nel caso di Martin, il fisico ossessionato dalla figura di Einstein, dalle sue enunciazioni, perfino dalla sua lingua.

Lo stesso personaggio subisce anche, come molti di noi, la fascinazione — nel suo caso quasi patologica — della terminologia scientifica, non diversamente da Jim Kripps, scampato assieme alla compagna Tessa al disastro aereo. Poco prima dell’atterraggio di fortuna andava ripetendo meccanicamente le diciture che apparivano sullo schermo di fronte al suo sedile.

Come a dire che il continuo bombardamento di dati e parole ci sta sopraffacendo e allontanando dalla vita reale. Che però può irrompere da un momento all’altro, anche in modo rovinoso, sembra suggerire DeLillo.

Un giudizio sull’opera Il silenzio

Il silenzio può deludere chi si aspetta un romanzo tradizionale, anche se la lingua e la forma sono quelle tipiche del grande scrittore.

Con tutta probabilità gli amanti di DeLillo lo apprezzeranno, dal momento che vi ritroveranno la consueta forma scarnificata, in realtà curata in ogni dettaglio, e lo stesso sguardo critico sul peso dei mezzi di comunicazione e sul senso di alienazione che può scaturire dal ricorso ossessivo ad essi già espresso dall’autore in precedenza.

Dubito però che lo troveranno attraente i lettori casuali o chi non conosce l’universo letterario di DeLillo, a volte, ammettiamolo, ostico, quando non apertamente respingente.

Il libro

Don DeLillo
Il silenzio
traduzione di Federica Aceto
Einaudi, 2021

Luigi Milani

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