Isaac Bashevis Singer, Il ciarlatano

Il ciarlatano: la commedia della vita secondo Isaac Bashevis Singer

Per creare arte bisogna nutrire illusioni.

I temi di fondo de Il ciarlatano di Isaac Bashevis Singer

Isaac Bashevis Singer, Il ciarlatano
Isaac Bashevis Singer, Il ciarlatano

L’ebraismo, il tema terribile della persecuzione razziale, nonché l’innato, paradossale ma diffuso e perdurante senso di colpa ebraico affiorano tra gli interstizi dei ragionamenti e delle elucubrazioni filosofico — religiose del bizzarro protagonista del romanzo Il ciarlatano di Isaac Bashevis Singer, già segnalato qualche settimana fa sulle pagine di questo blog.

Questi argomenti rimangono, per precisa scelta dell’autore, quasi sotto traccia fino alle pagine finali del romanzo, il che conferisce all’opera un tono lieve, da commedia americana.

Hertz Minsker

Protagonista de Il ciarlatano è Hertz Minsker, ebreo polacco esule dal suo paese nell’America dei primi anni Quaranta, mentre Hitler sta compiendo il genocidio del po-polo ebraico.

Minsker è uno di quei personaggi che lascia il segno, almeno sul piano letterario. È un fine intellettuale coltissimo ma del tutto inconcludente, che vive da parassita alle, anzi sulle spalle dell’amico Morris, ricco uomo d’affari ma allo stesso tempo custode dell’ortodossia religiosa, pressoché plagiato dalla personalità magnetica di Minsker.

Il comportamento di quest’ultimo è dissennato, indolente, incostante e scatena disastri a ripetizione, tra devastanti avventure amorose e sterili rivendicazioni di un ruolo da protagonista.

La comicità

Le stralunate avventure del Ciarlatano, inserite all’interno di una struttura narrativa d’impianto quasi teatrale, scatenano l’ilarità del lettore nelle parti più surreali e grottesche: Minkser non manca di prendersela addirittura col Padreterno, reo di accanirsi sull’Umanità (e come dargli torto, specie in questi giorni di pandemia?).

Ma è sempre lo stesso Minsker a lasciarsi coinvolgere in comiche sedute spiritiche della cui scontata falsità è ben consapevole: nondimeno vi si dedica per assecondare la smodata passione per il gentil sesso.

Non mancano, a ben vedere, punti di contatto con Philip Roth e Saul Bellow, autori coi quali Singer condivide oltre all’ebraismo il gusto per il comico e il grottesco.

La conquista della consapevolezza?

Ormai ricco dopo una serie di bizzarre vicissitudini, a un passo dal grande successo e dalla notorietà così a lungo bramate, Hertz giungerà infine a intravvedere il grande inganno di fondo e la futilità delle sue azioni e del suo sfrenato egoismo, in contrasto stridente con la tragedia del suo popolo oppresso e perseguitato.

Ecco perché non è mancato chi ha creduto di riconoscere nella figura tragicomica di Minkser il ritratto disincantato ma in fondo compassionevole dell’intellettuale moderno: sbandato, apatico, vittima delle circostanze sì, ma soprattutto di se stesso.

Dati del libro

Isaac Bashevis Singer
Il ciarlatano
traduzione di Elena Loewenthal
Adelphi, 2019

Luigi Milani

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