come si può descrivere un fantasma

Come si può descrivere un fantasma?

Come si può descrivere un fantasma? Prima di rispondere a questa domanda, bisogna farsene un’altra: chi sono i fantasmi e quanto sono temuti ancora oggi? Di loro si è parlato in ogni epoca, fanno parte della cultura popolare, li troviamo da sempre nella letteratura e al cinema. Ci mostrano la più antica, ma ancor presente, paura dell’uomo: quella della morte.

In fondo, se ci pensate bene il fantasma non è una creatura fantastica, ma rappresenta qualcuno che è esistito: è morto e riappare. Perché?

Se avete deciso di scrivere una storia di fantasmi, le motivazioni per le quali il vostro si manifesterà le dovete aver bene chiare in mente. Vi serviranno, infatti, anche per decidere come descrivere il temuto spettro.

Forse c’è qualcosa che non va nella sua morte, forse è stato tradito o ucciso, forse è morto troppo presto e non era pronto a lasciare chi amava. Oppure è tornato per proteggere o difendere qualcuno o qualcosa, per farsi giustizia da solo o per ottenerla aiutando i personaggi della storia a svelare la ragione della sua morte. La bellezza della letteratura sta proprio nella libertà di lasciar spazio a fantasia e immaginazione, con le dovute precauzioni perché la narrazione – per quanto possa essere fantastica – risulti credibile al lettore.

Come si può descrivere un fantasma?

Non stiamo parlando di zombie – il cui aspetto è orribile ma ci si palesa sempre con determinate caratteristiche – né di vampiri, i cui connotati conosciamo bene. Il fantasma è un’entità a parte. Nei racconti che funzionano non è necessariamente rappresentato da una figura coperta da un sudario, un lenzuolo bianco magari con due buchi neri al posto degli occhi.

E allora come descrivere un fantasma? Partite dal principio che si tratta di un’entità più complessa rispetto a mostri dalla forza distruttrice, zombie affamati e vampiri assetati di sangue. Il fantasma rappresenta qualcuno che come noi era vivo e soprattutto può ancora provare sentimenti, risultare addirittura simpatico, burlone o romantico. Un fantasma, infatti, non necessariamente è cattivo, può semplicemente essere infelice, ma in linea di massima suscita terrore in chi lo incontra. A meno che…

La trama vi aiuterà nella descrizione

Abbiamo detto che un fantasma torna tra i vivi perché ha subito un’ingiustizia, perché non riesce a sciogliere legami, o cerca vendetta o ancora ha qualcosa da dire a chi è rimasto. Ancor più banalmente, è legato ai luoghi in cui appare, li sente ancora suoi, o a qualcuno che ha amato e che ha lasciato troppo presto. Le anime dei defunti tornano sulla terra per comunicare con i vivi, o per scacciarli o per vendicarsi di qualcosa. Possono mostrarsi con le sembianze che avevano da vivi. Se la vostra storia narra per esempio di un grande amore, non incuterà timore a chi lo rimpiange (ricordate il film romantico Ghost con Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg?). In fondo, cosa daremmo per rivedere almeno una volta le persone care che non ci sono più?

Tanti modi per descrivere un fantasma

Il vostro fantasma può essere rappresentato da un’ombra, una luce, un chiarore dalle vaghe sembianze umane o da un animale. O ancora da una persona vera e propria che però sappiamo essere morta. Magari se allunghiamo una mano per toccarla questa gli passerà attraverso o sarà lui a passare attraverso tutto ciò che incontra: muri, porte, persone.

Può quindi non essere qualcosa di nitido con sembianze precise, ma manifestarsi come un movimento, un soffio d’aria, lo spostamento di un oggetto, lo sventolare di una tenda, un sussurro o una vera voce. Descrivere un fantasma vi lascia ampia libertà. In fondo potrebbe fluttuare o limitarsi a lasciare impronte: sul divano, su cuscini che sapevamo essere sprimacciati, sulla sabbia o tra le lenzuola.

I fantasmi possono anche apparire come ectoplasmi – una materia nebbiosa, o leggera e bianca, o luminosa, luminescente ma sempre fluida.

Come si può descrivere un fantasma per renderlo credibile?

Insomma, per scegliere come descrivere un fantasma, dovete prima di tutto costruire la trama del vostro racconto o romanzo, nonché il genere di narrazione al quale volete attenervi. A quel punto, così come vi abbiamo mostrato in questo articolo, le possibilità sono tante e ognuna di queste dà vita a differenti suggestioni. Ma non dimenticate mai che la stessa atmosfera – strettamente legata al tipo di storia – saprà suscitare ciò che desiderate in chi vi leggerà. Perché un fantasma può spaventare, divertire, immalinconire, far soffrire o evocare nostalgie. Sta a voi, soltanto a voi, renderlo credibile!

Foto | wirestock_creators via Depositphotos

Susanna Trossero

Susanna Trossero

Susanna Trossero è nata a Cagliari e vive a Roma. Ha fatto della scrittura la sua principale occupazione. Ha pubblicato poesie, raccolte di racconti, romanzi, e sta lavorando ad altri progetti. È un’appassionata di racconti brevi.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

x

Check Also

Razza di zingaro

Razza di zingaro: la storia di Johann Trollmann, il pugile sinti che sfidò il nazismo

Johann Trollmann era un pugile sinti nella Germania nazista. Il più bravo di tutti, ma zingaro: Dario Fo ne racconta la storia.

Il gigante sepolto

Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro: un fantasy epico sull’amnesia e il viaggio

Leggi Il gigante sepolto romanzo di Kazuo Ishiguro che, sotto la veste del fantasy, affronta alcuni temi cari all’autore.