Anna Banti

I 5 romanzi di Anna Banti che sì, dovresti proprio leggere

Considerata da più parti la première dame delle lettere nostrane, Anna Banti (1895-1985) vive, tuttavia, stagioni difficili. Pochi sembrano oggi ricordarla. Solo di quando in quando il suo nome riaffiora, infatti, in questa o quell’antologia o fa capolino, magari un po’ timidamente, nella cronaca vecchia e polverosa di qualche prestigioso premio letterario, a partire da quel Bagutta vinto nel 1972.

I migliori romanzi di Anna Banti

I suoi romanzi, salvo qualche importante eccezione, rimangono ahimè ostinatamente fuori catalogo o ripubblicati con il contagocce, ma le sue indimenticabili figure femminili sono specchio (e critica mirabile) di una realtà opprimente. Di una condizione soffocante e ingiusta che sembra chiudere o, meglio ancora, rinserrare le donne in un cerchio quasi impossibile da spezzare.

Vicende che si dipanano nell’antichità o solo l’altro ieri (Anna Banti ha saputo viaggiare nel tempo come forse nessun’altra prima di lei) secondo il rigore di una penna elegante e controllata che, per sua stessa natura, rifugge caparbiamente da ogni eccesso o sbavatura.

Artemisia

Anna Banti lo dovette scrivere per ben due volte. Il primo manoscritto di Artemisia andò infatti perduto durante i bombardamenti che colpirono Firenze nel 1944. La vita della grande pittrice rinascimentale, protagonista anche di un clamoroso processo per violenza carnale, è senza ombra di dubbio la sua opera oggi più celebre e celebrata. Ritratto di una donna e di un’artista che non rinuncia a lottare in nome del proprio talento e della propria dignità.

Il bastardo

Da molti chiamato il fratello di Artemisia perché andato perduto durante la seconda guerra mondiale e riscritto interamente da Anna Banti che riuscì a pubblicarlo nel 1953, Il bastardo narra le vicende di una famiglia intimamente logorata che ha nel barone De Gregorio il proprio rabbuiato fulcro.

Le mosche d’oro

Benché poco amato sia da Anna Banti sia dai critici, Le mosche d’oro ha l’onore non del tutto trascurabile di essere il romanzo più venduto della scrittrice toscana. Una storia contemporanea, pubblicata per la prima volta nel 1962 da Mondadori, dove lo scontro tra realtà e idealismo sembra plasmare la vita dei protagonisti.

Le donne muoiono

Un volume di racconti in cui fa bella mostra di sé Lavinia fuggita, l’indimenticabile storia, ambientata nella Venezia del Settecento, di una giovane musicista a cui viene impedito (in quanto donna) di dar sfogo al proprio talento di compositrice. Un’opera breve ma indimenticabile da annoverare, almeno secondo alcuni critici, tra i racconti più belli del nostro Novecento.

Un grido lacerante

Il romanzo più autobiografico di Anna Banti. Pagine dove la scrittrice mette a nudo se stessa, i propri tormenti e le rinunce imposte da una scelta forse obbligata e inevitabile. Un raffinatissimo gioco di specchi che la protagonista del libro mette tragicamente a disposizione della scrittrice e della donna.

Foto | Bvonkenn, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons

Giorgio Podestà

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