scrittori morti giovani

7 scrittori morti giovani, troppo giovani

Gli artisti – a causa di una vita spericolata, a una certa aura di fascinosa maledizione o anche solo per una salute precaria – costituiscono un collettivo abbastanza propenso, diciamo così, a morire giovane. Succede con gli attori, con i musicisti (e la cifra magica dei ventisette anni), con i pittori, ma anche con gli autori e le autrici (e in particolar modo con i poeti che, secondo uno studio, muoiono prima di romanzieri e drammaturghi). Scopriamo scrittrici e scrittori morti giovani che, comunque, hanno lasciato un segno profondo nella storia della letteratura.

Scrittrici e scrittori morti giovani

Morire giovani è la forma più semplice per lasciarsi dietro una storia che spesso diventa leggenda. Raggiungere la fama entro i trent’anni non è facile. Quegli autori la cui vita termina quasi quando la loro opera inizia ci seducono con la loro tragica storia e con il fatto che non sapremmo mai quali altre grandi opere avrebbero potuto scrivere se fossero vissuti di più.

Sono molte le scrittrici e gli scrittori morti giovani, prima dei trentacinque anni. Qui vi presentiamo quelli più interessanti, secondo noi.

Heinrich Von Kleist (1777-1811)

Poeta, narratore e drammaturgo del romanticismo tedesco non godette di molta fortuna nella vita e dovette attendere oltre cento anni perché la sua opera venisse compresa e apprezzata. Si uccise a trentaquattro anni con la sua fidanzata, malata di tumore. A lui è intitolato il premio Kleist per la letteratura tedesca.

John Keats (1795-1821)

È uno dei poeti più importanti della letteratura inglese e morì a ventisei anni, di tubercolosi. Nel corso della sua vita non fu compreso e solo dopo la sua morte si cominciò a capire l’originalità e melanconica esuberanza della sua opera. Prima di morire visse un amore intenso e scrisse lettere che poi scandalizzarono la società dell’epoca.

Percy Bisshe Shelley (1792-1822)

Amico di Keats e marito di Mary Shelley (l’autrice del Frankenstein), morì anche lui giovane, a trent’anni. Poeta romantico e saggista, anche la sua vita fu interessante come la sua opera: espulso da Oxford, fuggito con una minorenne e anni dopo con un’altra, convinto assertore dell’amore libero, scrittore di pamphlet… un artista come si deve, insomma! Morì annegato in una tormenta, dopo essere salpato a bordo del suo veliero.

Emily Brontë (1818-1848)

L’autrice di Cime tempestose è morta a trent’anni per tubercolosi. Ha lasciato solo quel romanzo (e che romanzo!) e le informazioni sulla sua vita sono poche (a differenza delle notizie che abbiamo sulle altre sorelle Brontë), così che la tentazione di provare a immaginare come fosse e su quello che avrebbe potuto scrivere se avesse avuto più tempo è molto forte.

Antonia Pozzi (1912-1938)

Una delle più originali e intense poetesse italiane si tolse la vita ad appena ventisei anni, ingerendo barbiturici. Dopo un periodo di oblio ora è sempre più scoperta e studiata. Per fortuna, aggiungiamo noi.

Sylvia Plath (1932-1963)

La morte prematura e il suicidio sono strettamente collegati fra di loro e il caso di Sylvia Plath è uno dei più emblematici. Conosciuta soprattutto per la sua poesia, ha scritto anche racconti e saggi; si è tolta la vita a trentuno anni mettendo la testa in un forno e inalandone il gas. Si ritiene che fosse affetta da sindrome bipolare.

John Kennedy Toole (1937-1969)

L’autore de Una banda di idioti si suicidò a trentun anni, con i gas del tubo di scappamento della macchina, senza esser riuscito a pubblicare il suo romanzo, che lui considerava un’opera maestra. E il romanzo venne pubblicato anni dopo e vinse anche un Pulitzer.

Foto | Лариса Мозговая da Pixabay

Roberto Russo

Roberto Russo

Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online, è editore della Graphe.it, e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.

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