L’estate sta finendo…, cantavano i Righeira con un’inafferrabile nota malinconica nella voce. Ma quando è proprio finita che si fa?
So che insisto su questa svolta stagionale che proprio non ci va giù, ma l’unico modo che mi viene in mente per archiviare senza nostalgia le vacanze appena trascorse è… programmarne altre! Magari proprio in questa nuova stagione tutta da scoprire attraverso i suoi incredibili colori.
5 tra i parchi più belli d’autunno
Perciò ho deciso di chiacchierare con voi, oggi, dei parchi più belli d’autunno, ovviamente con il nostro linguaggio, quello dei libri.
Kyoto, in Giappone, in autostop
Sembra che Kyoto sia universalmente conosciuta come “la città rossa” per i picchi d’intensità che questo colore raggiunge sulle foglie degli alberi a partire da metà novembre e solo per poche settimane. Il “responsabile” sembra essere l’acero rosso di cui la città è piena e che ispira vere e proprie sedute di contemplazione chiamate “momijigari” con eventi speciali, aperture serali e illuminazioni notturne incantevoli.
Se non potete vivere tutto questo, almeno lo potete sognare tra le pagine di Autostop con Buddha, il diario di viaggio di Will Ferguson che sembra proprio fare al caso nostro. In realtà narra un viaggio alla scoperta della fioritura primaverile dei ciliegi – che nel Paese del Sol Levante sono essi stessi un monumento nazionale – dal sud di Capo Sata al nord di Capo Soya. Esperto di cultura nipponica per averci vissuto a lungo, l’autore fa una serie di incontri tra l’esilarante e il surreale: il docente universitario nazionalista, lo studente fricchettone, l’ingegnere della Mirsubishi in vacanza… il libro, comunque, parla di tutto: del culto dei giapponesi per i rapporti gerarchici e delle differenze culturali tra nord e sud, ma sempre filtrare dalla lente d’ingrandimento occidentale.
New York vuol dire Central Park
Se andate nella Grande Mela per ammirare il foliage autunnale, non c’è indirizzo migliore di Central Park, colorato di tutte le sfumature per tutta la stagione… almeno finché non cade la neve. Nell’area di Tupelo Meadow potete ammirare tonalità di rosso, giallo e addirittura viola; a North Woods incantarvi tra querce, olmi, aceri rossi e ciliegie nere; a Great Hill deliziarvi con il rosso-arancio che indossano i faggi europei, mentre entrando dalla Fifth Avenue incappare dei biancospini puntinati di bacche rosse. Senza dubbio è uno dei parchi più belli d’autunno, almeno secondo l’immaginario collettivo.
Ed è proprio in questo scenario, peraltro magistralmente descritto, che si ambienta la vicenda del thriller Central Park firmato da Guillaume Musso. Il romanzo si apre proprio su una romantica mattina d’autunno nel famoso parco, in cui si ritrovano misteriosamente ammanettati la poliziotta francese Alice e il pianista jazz americano Gabriel. I due, ovviamente, non si conoscono e non ricordano assolutamente nulla, e come se non bastasse ci sono quella pistola e quelle macchie di sangue sulla camicetta di lei…
In Cina per la stagione della “riflessione”
Anche il Paese più popoloso del mondo riserva splendide sorprese autunnali, prima tra tutte il parco nazionale della valle di Jiuzhai, nel Sichuan, sud-est della Cina. Considerato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, il parco, oltre a costituire in ottobre un tripudio di foglie rosse e oro, offre anche la visita di ben sette villaggi tibetani ancora abitati.
E poiché la medicina tradizionale cinese accosta il microcosmo della natura al macrocosmo dell’uomo in quanto entrambi influenzati dalla ciclicità di quattro stagioni, andiamo a leggere Le dispense di medicina cinese di Laura Vanni alla scoperta del significato dell’autunno. Sinonimo di vecchiaia, il suo sentimento è di certo la tristezza, ma l’autunno può avere anche interpretazioni più soft, legate a fasi introspettive della vita che precedono grandi cambiamenti, in cui si sfiorisce per rifiorire. Da tutelare in modo particolare, inoltre, in questo periodo è l’organo del polmone, maestro dell’energia e “coperchio” degli altri organi, fragile proprio perché unico in diretto contatto con gli agenti patogeni dell’esterno.
Germania, favole e sovrani
Certamente meno esotica e più conosciuta, la destinazione autunnale prediletta in Germania è il castello di Neuschwanstein in Baviera, noto per aver ispirato Walt Disney nel disegno di quello della Bella Addormentata nel bosco. Tra alberi rossi e dorati, qui si può vivere davvero un autunno da fiaba, ma vale la pena ricordare anche che era il castello del principe Ludwig II di Baviera.
Il nostro consiglio di lettura allora è Finestra con le sbarre di Klaus Mann, in cui il figlio del grande Thomas nel 1942 offre un ritratto inedito del sovrano, rinchiuso in una stanza e sorvegliato a vista perché creduto pazzo. Qui Ludwig parla a se stesso, al grande amico Wagner che non ha mai ricambiato la sua amicizia, all’antico amante Joseph Kainz, alla cugina Elisabetta e in tutti questi colloqui cerca di affrontare e approfondire il male che lo rode dall’interno: non la follia, bensì il senso di inadeguatezza e d’intollerabilità di essere nato nel periodo storico sbagliato, che gli impedisce di realizzare la gloria cui sarebbe naturalmente destinato. Le sue, comunque, sono le insoddisfazioni di una generazione intera e anche quelle dell’autore che, come il protagonista, si è sentito spesso messo in ombra dalla figura di un padre troppo ingombrante, tanto da suicidarsi nel 1949.
Toscana forever
Non poteva mancare in quest’elenco di parchi più belli d’autunno, il foliage autunnale della campagna toscana – già proverbialmente bella di per sé – e specificamente quello della zona del Chianti, terra di viti e vitigni dove a partire dalla fine di settembre il rosso e il giallo fanno da scenografia a eventi gastronomici, festival culinari e culturali, vendemmie e sagre.
A proposito di questo vi proponiamo una pubblicazione del 2005 che è davvero una chicca: Al principio d’autunno. Vagliagli, una comunità si racconta attraverso la sua festa, una località di Castelnuovo Berardenga – nel cuore del Chianti, appunto – che è un racconto per immagini di colori, luoghi, personaggi e, perché no, sapori del posto, attraverso documenti originali che ne fanno un’opera corale che a sfogliarla fa un po’ l’effetto nostalgico e meraviglioso di un album di famiglia.
Foto | Pixabay
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