Numeri romani

Quali sono i numeri romani e come si usano? Una guida

Sapevi che i nostri numeri derivano dal sistema di numerazione arabo, che a sua volta è stato preso dall’India? Sapevi che esistono altri sistemi di numerazione diversi? I numeri romani, per esempio.

Alla scoperta dei numeri romani

Prima che gli arabi portassero il loro sistema di numerazione in Europa (e dall’Europa in America e nel resto del mondo), nell’antica Roma si usava un sistema di numerazione che ancora oggi utilizziamo per alcune cose. Sono quelli che chiamiamo numeri romani.

Come si usano i numeri romani?

I numeri romani sono formati da lettere: X L I C D… Ogni lettera ha un valore numerico:

  • I = 1
  • V = 5
  • X = 10
  • L = 50
  • C = 100
  • D = 500
  • M = 1000

Per rappresentare i numeri romani dobbiamo utilizzare queste lettere combinandole e ordinandole. Bisogna seguire alcune regole:

  • I simboli si scrivono e si leggono da sinistra a destra, dal valore maggiore al minore. Esempio: XVI = 16.
  • Quando si colloca un simbolo di valore minore a sinistra di un altro, si sottrae. Esempi: IV = 4 (5-1); IX = 9 (10-1), XLV = 45 (50-10+5)
  • I simboli 5 e i loro multipli (V L D) sommano sempre e non possono essere a sinistra di uno di valore maggiore. Esempio: XCV = 95 (100-10+5)
  • Sono permesse al massimo tre ripetizioni consecutive dello stesso simbolo. Esempi: IV = 4 (è sbagliato scrivere IIII); XC = 90 (e non LXXXX)
  • Un simbolo che appare sottraendo può essere ripetuto solo quando la sua ripetizione è posta a più di un simbolo di distanza alla sua destra. Esempio: XXX = 30 (e non: XXL)
  • Si può sottrarre solo un simbolo di tipo 1 (I X C M) rispetto al maggiore immediato di tipo 1 o di tipo 5 (V L D).

Regole per utilizzare correttamente i numeri romani

  • Il simbolo I può sottrarre solo a V e a X.
  • X può sottrarre solo a L e a C.
  • Il simbolo C può sottrarre solo a D e a M.

Dopo tutte le spiegazioni di cui sopra, avrai capito che per usare correttamente i numeri romani è molto importante sapere sommare e sottrarre bene: con un po’ di esercizio sarà molto facile!

La numerazione degli antichi romani si usa ancora oggi

Oggi continuiamo a usare i numeri romani per alcune cose. Ad esempio nei seguenti casi:

  • Per nominare i secoli:
    • Siamo nel XXI secolo.
    • La Rivoluzione francese è avvenuta nel XVIII secolo.
    • Michelangelo ha dipinto la Cappella Sistina nel XVI secolo.
  • Per nominare i papi e i re
    • Dopo papa Giovanni Paolo II è salito al soglio pontificio Benedetto XVI.
    • Il successore di Elisabetta II è Carlo III.
  • Per numerare i tomi o le parti di alcuni libri o film:
    • Ieri ho visto in televisione Il padrino II.
  • Per anniversari, riunioni o feste che si celebrano periodicamente:
    • Il Comune sta organizzando il IV concorso di fotografia giovanile.

Un errore da evitare (ma che fanno in molti)

Attenzione: se usi i numeri romani, non devi mai scrivere il grado (il pallino, cioè questo °) accanto al numero. È un errore! Per cui non si scrive: XXI° secolo, ma solo XXI. Il grado si usa solo con i numeri arabi.

Perché i numeri romani sono ancora importanti oggi

I numeri romani non sono solo una curiosità storica, ma continuano ad avere un ruolo significativo nella nostra vita quotidiana. Dalla numerazione dei secoli e dei re alla designazione delle edizioni di eventi, libri e film, i numeri romani conferiscono un tocco di prestigio e tradizione.

Conoscere le regole per usarli correttamente non solo arricchisce la nostra cultura generale, ma ci permette anche di apprezzare meglio le occasioni in cui vengono utilizzati. Quindi, la prossima volta che vedrai un numero romano, saprai esattamente cosa significa e perché è lì.

Via | Culturizando
Foto | cellafoto via Depositphotos (il numero che si vede in foto è 1971)

Roberto Russo

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