cambio ora

Ora legale, ora solare: il cambio ora tra frasi e poesie

Il cambio ora ci impegna due volte l’anno. Una volta passiamo dall’ora solare a quella legale. E una volta dall’ora legale a quella solare. Sempre di notte, per fortuna!

Le lancette vanno spostate in avanti o indietro, a seconda del cambio ora che serve. Con l’ora legale le lancette si spostano avanti di un’ora. Con l’ora solare, invece, le lancette tornano indietro. Si dorme un’ora di più, ma le giornate sono più corte. A dire il vero, le lancette vanno portate al loro posto: l’aggiustamento è quello dell’ora legale che interviene drasticamente sull’orologio portando avanti le lancette. L’ora solare è, in un certo senso, l’ora della natura.

L’ora legale non c’entra niente con i tribunali: questa è la frase sulla lavagna di una puntata dei Simpson (“Un bel sogno di mezza estate”, stagione 22, episodio 16). Però l’ora legale ha a che fare con le nostre vite: spostare avanti le lancette di un’ora (alle 2 di notte) a più di una persona crea disturbi che vanno dal sonno a un po’ più di stress.

Non tutti sono d’accordo con questa scelta – che in Italia si adotta dal 1916 come misura di guerra, pur se non in maniera continuativa fino a oggi. Adriana Zarri, per esempio, la definiva un aggiustamento troppo vistoso. Ecco il suo pensiero (tratto dal libro La gatta Arcibalda e altre storie):

L’ora legale è un aggiustamento troppo vistoso per i miei gusti. Il mio orologio dice che sono le cinque e trenta e l’alba dovrebbe già affacciarsi agli orli lontani del cielo; ma il sole è di parere diverso e il cielo resta buio e il gallo non canta. E credo proprio che abbia ragione lui.

Simpatiche frasi sul cambio ora

Comunque è un dato di fatto: dall’ora solare si passa a quella legale e poi dall’ora solare si passerà a quella legale. E allora un po’ di frasi sul tempo che passa sono benvenute, per riflettere sul cambio ora e sull’ora della felicità.

  • C’è un solo modo di dimenticare il tempo: impiegarlo. (Charles Baudelaire)
    Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo, poi passa. (Gesualdo Bufalino)
  • Il passato è un uovo rotto, il futuro è un uovo da covare. (Paul Eluard)
  • Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi. (Licia Troisi)
  • Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più. (Fëdor Dostoevskij)
  • Il tempo è breve, chi insegue l’immenso perde l’attimo presente. (Euripide)
  • O figliuolo il meglio d’altri tempi / non era che la nostra giovinezza! (Guido Gozzano)
  • Il tempo è il corridore che spezza la giovinezza. (George Herbert)
  • Non v’è nulla di nuovo: tutto si ripete, e subito passa. (Marco Aurelio)
  • Il tempo non si ferma ad ammirare la gioia: se ne serve e passa oltre. (Francois-Renè De Chateaubriand)
  • In ogni minuto c’è il tempo per decisioni e scelte che il minuto successivo rovescerà. (Thomas Stearns Eliot)
  • L’avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge. (Gustave Flaubert)
  • L’eccessivo valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere. (Hermann Hesse)
  • L’uomo moderno crede di perdere qualcosa, il tempo, quando non fa le cose in fretta. Eppure non sa cosa fare del tempo che guadagna, tranne che ammazzarlo. (Erich Fromm)
  • Non penso mai al futuro, arriva troppo presto. (Albert Einstein)

Cambio ora e poesia: un bel connubio!

Il tempo che passa è sempre un’occasione per riflettere, anche in casi come questo in cui giochiamo a fare avanti e indietro con le lancette dell’orologio. Che ne pensano i poeti degli orologi?

Un sonetto di Shakespeare

William Shakespeare (1564-1616) ha questo componimento nella sua raccolta di Sonetti (traduzione di Alessandro Serpieri):

Quando conto l’orologio che racconta il tempo,
e vedo il giorno superbo sprofondato nell’odiosa notte;
quando osservo la viola non più in fiore,
e riccioli neri tutti inargentati di bianco;
quando alberi sublimi vedo nudi di foglie
che già al gregge schermarono la calura,
e il verde dell’estate, stretto in covoni,
portato sul carro con bianca ed ispida barba;
allora sulla tua bellezza mi vado interrogando,
che tra i resti del tempo te ne dovrai andare,
perché dolcezze e bellezze smarriscono se stesse
e muoiono veloci come ne vedono altre crescere veloci;
e niente contro la falce del tempo può offrire difesa,
se non la prole che lo sfidi, quando di toglierà di qui.

L’orologio da rote di Ciro da Pers

Contemporaneo a Shakespeare è Ciro da Pers (castello di Pers, nel Friuli, 1599 – San Daniele del Friuli, Udine, 1663) che scrive L’orologio da rote in cui troviamo il memento mori torna quasi a ogni verso:

Nobile ordigno di dentate rote
lacera il giorno e lo divide in ore,
ed ha scritto di fuor con fosche note
a chi legger le sa: Sempre si more.
Mentre il metallo concavo percuote,
voce funesta mi risuona al core;
né del fato spiegar meglio si puote
che con voce di bronzo il rio tenore.
Perch’io non speri mai riposo o pace,
questo, che sembra in un timpano e tromba,
mi sfida ognor contro all’età vorace.
E con que’ colpi onde ’l metal rimbomba,
affretta il corso al secolo fugace,
e perché s’apra, ognor picchia alla tomba.

Charles Baudelaire e l’orologio

Sul tema del “ricordati che devi morire” è anche la poesia L’orologio di Charles Baudelaire (1821-1867) che qui vi proponiamo nella traduzione di Claudio Rendina:

L’orologio, il dio sinistro, spaventoso e impassibile,
ci minaccia col dito e dice: Ricordati!
I Dolori vibranti si pianteranno nel tuo cuore
pieno di sgomento come in un bersaglio;
il Piacere vaporoso fuggirà nell’orizzonte
come silfide in fondo al retroscena;
ogni istante ti divora un pezzo di letizia
concessa ad ogni uomo per tutta la sua vita.
Tremilaseicento volte l’ora, il Secondo
mormora: Ricordati! – Rapido con voce
da insetto, l’Adesso dice: Sono l’Allora
e ho succhiato la tua vita con l’immondo succhiatoio!
Prodigo! Ricordati! Remember! Esto memor!
(La mia gola di metallo parla tutte le lingue).
I minuti, mortale pazzerello, sono ganghe
da non farsi sfuggire senza estrarne oro!
Ricordati che il tempo è giocatore avido:
guadagna senza barare, ad ogni colpo! È legge.
Il giorno declina, la notte cresce; ricordati!
L’abisso ha sempre sete; la clessidra si vuota.
Presto suonerà l’ora in cui il divino Caso,
l’augusta Virtù, la tua sposa ancora vergine,
lo stesso Pentimento (oh, l’ultima locanda!),
ti diranno: Muori, vecchio vile! È troppo tardi!

Due poesie di Mario Quintana

Da Il colore dell’invisibile di Mario Quintana vi riportiamo due poesie legate agli orologi e al passare delle ore: testi perfetti per il cambio ora!

Poesia

Cuore che batti e ribatti
smettila qui!
Solo in un orologio le ore
battono senza soffrire.

Ah! Gli orologi

Amici, non consultate gli orologi
il giorno in cui me ne andrò dalle vostre vite,
nei loro futili problemi tanto perse
che sembrano piuttosto necrologi…
Perché il tempo è un’invenzione della morte:
non lo conosce la vita – quella vera –
in cui basta un momento di poesia
per darci l’eternità intera.
Intera, sì, perché la vita eterna
da sé solo è divisa:
non ne spetta una porzione ciascuno.
E gli angeli guardano in tralice – se spaventati
quando qualcuno – tornando in sé dalla vita –
per caso chieda loro che ore siano…

Foto | Monoar Rahman Rony via Pixabay

Roberto Russo

Avatar Roberto Russo

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.