Frasi di papa Francesco

Le più belle frasi di papa Francesco

Le frasi di papa Francesco sono senza dubbio un ottimo spunto di riflessione. Non solo per chi è cattolico, ma per tutte le persone, considerata la vastità degli argomenti che papa Bergoglio affronta. A maniera degli antichi padri del deserto, si potrebbe parlare di detti di papa Francesco.

Papa Francesco è senza dubbio stato una sorpresa per la chiesa cattolica fin dal giorno della sua elezione. È indubbio che il suo pontificato ha segnato una netta cesura tra il passato e l’oggi e questa cosa a molti non è piaciuta. Del resto, si sa che non si può piacere a tutti.

Con il suo mescolare italiano e spagnolo il papa spesso conia nuovi termini che, seppur errati grammaticalmente, hanno una forza dirompente e ci troviamo dinanzi, così, a frasi importanti di papa Francesco.

Le migliori frasi di papa Francesco

Vi proponiamo alcune frasi di papa Francesco tratte dai suoi discorsi e dai suoi testi. Si tratta solo di una selezione, dal momento che è impossibile riproporre tutte le frasi celebri di papa Francesco.

Chi è interessato ad approfondire frasi del papa, può legge anche altre sue frasi qui su Libri e parole. Abbiamo, per esempio, le frasi di Natale di papa Francesco, per l’Epifania come anche quelle per la Pasqua e per il Mercoledì delle Ceneri; o quelle per la festa degli innamorati e ancora per la Giornata per la custodia del creato (che si celebra il 1 settembre).

Citazioni del Santo Padre Francesco

  • A cosa servono alla Chiesa i conventi chiusi? I conventi dovrebbero servire alla carne di Cristo e i rifugiati sono la carne di Cristo.
  • A me fa male quando vedo un prete o una suora con un’auto di ultimo modello: ma non si può! Non si può andare con auto costose. La macchina è necessaria per fare tanto lavoro, ma prendetene una umile. Se ne volete una bella pensate ai bambini che muoiono di fame.
  • A me piace dire che in una società ben costituita, i privilegi devono essere solo per i bambini e per gli anziani.
  • Cari amici, la gioia! Non abbiate paura di essere gioiosi! Non abbiate paura della gioia! Quella gioia che ci dà il Signore quando lo lasciamo entrare nella nostra vita, lasciamo che Lui entri nella nostra vita e ci inviti ad andare fuori noi alle periferie della vita e annunciare il Vangelo. Non abbiate paura della gioia. Gioia e coraggio!
  • Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! Per questo mi chiamo Francesco: come Francesco da Assisi, uomo di povertà, uomo di pace. L’uomo che ama e custodisce il Creato; e noi oggi abbiamo una relazione non tanto buona col Creato.
  • Denaro, potere, successo sono consolazioni truccate.
  • Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia.
  • È una contraddizione che un cristiano sia antisemita. Un po’ le sue radici sono ebree. Un cristiano non può essere antisemita! L’antisemitismo sia bandito dal cuore e dalla vita di ogni uomo e di ogni donna!
  • I media devono essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere – senza offesa, per favore – nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. E siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno.
  • I peccatori saranno perdonati. I corrotti no. Apritevi all’amore. [Voi parlamentari] Non scaricate sul popolo pesi che voi non sfiorate neppure con un dito.
  • Il cuore è uno solo e la stessa miseria che porta a maltrattare un animale non tarda a manifestarsi nella relazione con le altre persone.
  • Il nostro destino più vero è essere trasformati dall’amore.
  • Impariamo a dire «grazie», a Dio, agli altri. Lo insegniamo ai bambini, ma poi lo dimentichiamo!
  • L’illegalità è come una piovra che non si vede: sta nascosta, sommersa, ma con i suoi tentacoli afferra e avvelena, inquinando e facendo tanto male.
  • L’importante è come giudichiamo le cose: con la luce che viene dal vero tesoro nel nostro cuore? O con le tenebre di un cuore di pietra?
  • L’occhio è l’intenzione del cuore.
  • La felicità non si commercia, non è una app da scaricare sul telefonino.
  • La liturgia è tempo di Dio e spazio di Dio, e noi dobbiamo metterci lì, nel tempo di Dio, nello spazio di Dio e non guardare l’orologio.
  • La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo.
  • La strada della chiesa è quella di non condannare eternamente nessuno; di effondere la misericordia di Dio a tutte le persone che lo chiedono con cuore sincero.
  • Le madri sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico.
  • Lo Spirito Santo è come un nostro compagno di strada, un vero e grande amico e senza di lui ci è impedito di conoscere Gesù. Gesù l’ha detto: «No, non ti lascio solo, ti lascio questo». Gesù ce lo lascia come amico.
  • Noi, donne e uomini di Chiesa, siamo in mezzo a una storia d’amore. Ognuno di noi è un anello in questa catena d’amore. E se non capiamo questo, non capiamo nulla di cosa sia la Chiesa. È una storia d’amore.
  • Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore.
  • Non è mai facile ascoltare. A volte è più comodo comportarsi da sordi, accendere il walkman e isolarsi da tutti. È così semplice sostituire l’ascolto con le e-mail, i messaggi e le chat, e in questo modo priviamo noi stessi di volti, sguardi e abbracci.
  • Non esiste l’amore a puntate, l’amore a porzioni. L’amore è totale e quando si ama, si ama fino all’estremo.
  • Preghiamo per avere un cuore che abbracci gli immigrati. Dio ci giudicherà in base a come abbiamo trattato i più bisognosi.
  • Quando il cuore è veramente aperto a una comunione universale, niente e nessuno è escluso da tale fraternità.
  • Se il tuo occhio è semplice, viene da un cuore che ama, da un cuore che cerca il Signore, da un cuore umile, tutto il tuo corpo sarà luminoso. Ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso.
  • Se noi chiudiamo la porta ai migranti, se noi togliamo il lavoro e la dignità alla gente, come si chiama questo? Si chiama corruzione e tutti noi abbiamo la possibilità di essere corrotti.

Foto | Di Presidencia de la República Mexicana [CC BY 2.0], attraverso Wikimedia Commons

Roberto Russo

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